A Berlino scoppia il metoo del rock; il fatto è noto e riguarda il frontman dei Rammstein - Till Lindemann - denunciato per ripetute sessioni di abusi su ragazze drogate. Nella fattispecie after party organizzati grazie a un vero e proprio sistema, che peraltro MOW ha raccontato grazie a un testimone oculare. Le conseguenze continuano a farsi sentire, anche lato contratti: l’etichetta discografica, la Universal Music, ha interrotto i rapporti con la band, e anche la Kiepenheuer & Witsch, casa editrice che ha pubblicato il libro di Lindemann “In still nights”, ha scaricato l'autore dei componimenti.
Il fatto non può non avere scosso al suo interno il gruppo, che ha subito un contraccolpo a livello mediatico, gettando un'ombra anche sui prossimi concerti, tra cui quello di Padova, atteso questa sera (unica data in Italia). A parlare quindi, o meglio a scrivere, e fornire il suo punto di vista è stato il batterista Christoph Schneider, che ha preso le distanze dalla vicenda: “Negli ultimi anni Till si è allontanato da noi e ha creato una sua bolla. Con le sue persone, le sue feste, i suoi progetti. Questo mi ha reso decisamente triste...”.
Eppure, in mezzo a questo bailamme, molti fan si sono schierati a difesa del loro beniamino. Anzi sottolineano l'importanza di “unschuldsvermutung”, vale a dire “la presunzione di innocenza”, e accusano persino le potenziali vittime.
C'è chi scrive: “groupies diposte a tutto pur di finire a letto con il loro idolo”; oppure: “secondo me è Till a dover scansare quelle che gli si buttano addosso”. Altri ancora: "Io ho partecipato 3 volte a pre e after e ho visto piuttosto Till rifiutare varie ragazze... ste storielle lasciano il tempo che trovano”. Chi aggiunge: “[...] ritengo che una ragazza che accetti di andare a un after party con Till e/o la band sappia a cosa va incontro... Nessuno la obbliga...”. Che è un po' la sintesi dell'evergreen di tutti i tempi, insomma. Sì, per carità, non si fa, però se l’è cercata. Ah.
Va segnalato che il sostegno è specie dai gruppi femminili, che si offrono addirittura a questi incontri. C'è chi dice, infatti: “Io vorrei sapere come fare ad essere selezionata per queste feste”; un'altra è convinta: “[...] perché se sei stato vittima di abusi non hai denunciato subito agli organi di polizia? Perché questo signore che l'anno scorso ha assistito... (tirando in ballo la testimonianza di MOW) non si è rivolto alle forze dell'ordine? Qui si vuole solo spalare me*da e cavalcare l'onda dei follower...”. Alla fine il pensiero dei supporter si racchiude con una richiesta, a un passo dalla data italiana: “a fi*a come siamo messi?”. Quanto meno gli “interessi” sono gli stessi.