image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

I Fontaines D.C. cantano
tutte le diaspore del mondo
(raccontando la loro)

  • di Leonardo Masi Leonardo Masi

18 giugno 2022

I Fontaines D.C. cantano tutte le diaspore del mondo (raccontando la loro)
Skinty Fia, terzo album della band, è un disco dissonante, sintomo di disarmonia, di disaccordo. Ma questo non si risolve in un conflitto, in una lotta con l’alterità, in una volontà di potenza. Invece di mescolarsi al mondo o di lottare contro il Paese che da decenni ne nega l’identità, i dublinesi Fontaines D.C. decidono di non aprirsi, di non popolarizzarsi, ma di chiudersi, di stringersi attorno alla flag. E come al solito si dimostrano per quello che sono: cazzutti, nevrotici, irlandesi, dopotutto

di Leonardo Masi Leonardo Masi

I Fontaines D.C. sono tutto quello che noi giovani vorremmo essere: esuli e patrioti; con la bandiera in mano anche fuori dall’uscio; con l’occhio rivolto ai padri e all’avanscoperta del mondo. Senza vivere di nostalgie, con le spalle ben protette, sempre forti, attaccati alla madre Irlanda. Adesso che è avvenuta la diaspora, che il gruppo si è trasferito a Londra da circa un anno, è il senso di colpa per la madre, un senso di scissione e disorientamento ad animare il corpo dei testi. Skinty Fia (terzo album della band uscito ad aprile) è un disco dissonante, assomiglia al sound dei Sonic Youth; e la dissonanza è sintomo di disarmonia, di disaccordo. Ma questo non si risolve in un conflitto, in una lotta con l’alterità, in una volontà di potenza.

20220618 143022321 5979
L'album Skinty Fia dei Fontaines D.C.

“Non vivo più nel mio Paese. Vivo in quello responsabile di gran parte del caos che c’è a casa mia, ora sto nel Paese che ci guarda dall’alto verso il basso” dice Grian Chatten in un intervista a Rolling Stone. Invece di mescolarsi al mondo, o di lottare contro il Paese che da decenni ne diniega l’identità, la band di Dublino decide di non aprirsi, di non popolarizzarsi, ma di chiudersi, di stringersi attorno alla flag irlandese. Il successo non contamina le radici, ed allo stesso tempo non diventa un pretesto per scadere nell’inno alla madre patria, nella canzone patriottica, nella semplice invettiva che puzza sempre d’ideologia (e noi in Italia lo sappiamo, così pieni di canzonette indie naif, che cianciano in politichese spicciolo). I Fontaines si sentono, percepiscono le proprie vesti, sanno di essere diversi perché hanno vissuto il piccolo, il non globale, perché hanno solcato le vie di Dublino, hanno l’accento vivo, citano Joyce, puzzano di Guinness. E la scissione non ricade nella paranoia, nella ferita non risolta: sanno di avere il proprio punto fermo, sentono il senso di abbandono, la colpa dell’abbandono (“When they knock for ya don’t forget who you are”). Così la dimora a Londra diventa una Roman Holiday, quasi fosse una parentesi momentanea, un inciso da vivere da turista, consapevoli di un futuro ritorno a casa : l’invito della canzone è quello di stonarsi, letteralmente (“ get stoned”), con o senza erba (“Was it the weed or the moment that stoned ye?), di indossare i tacchi, di vagare per la città londinese, azzerare le chiacchere attorno, ritrovare la propria strada (“Well, you know what I'm saying. Our day will come”).

20220618 143059227 7338
La band dublinese Fontaines D.C.

I testi, talvolta ermetici, di Grian Chatten, incrociano condizione esistenziale, senso di smarrimento e di perdita, quasi in maniera logorroica, col suo stile classico della ripetizione ad oltranza, che è auto convincimento, promemoria e assieme riflessione, come se sulle parole ci si dovesse tornare più e più volte per guardarle in faccia, per non lasciarsi risucchiare dalla successione, dal fluire delle cose. Ripete con la sua voce baritonale, in maniera monotòna, perché non cambia il colore della parola, le sfumature non cangiano al di sopra del suono: non è una questione di prospettiva, l’amore è qualcosa di freddo, reiteratamente “Love is so cold”, perché scade facilmente nella monotonia abitudinaria, nel gelo della stasi che consuma se stessa (“They sit in their room/They all consume/They fall in their bed/They wanna go dead”). “Gone is the day, gone is the night, gone is the day” , e ancora “ Everybody gets a big shot, lately” sono alcune delle frasi spinte fino allo stremo all’interno dei brani.

Emblematica è “I love you”, una canzone d’amore per l’Irlanda, inimmaginabile al mondo d’oggi, dove è il sogno dell’espatrio, il mito dello sradicamento a pervadere l’immaginario giovanile: Chatten lo esprime a cuore fermo, caldo che non c’è futuro senza Dublino (“And if it's a blessing/ I want it for you/If I must have a future/ I want it with you”). E le musiche perdono struttura, rallentano, la voce evade e si estende; le canzoni paiono sembrano non partire mai. Ma questo è quello che Fointanes sentono e voglio trasmettere: quello di lasciare di trascinare l’ascoltare nell’abisso della cantilena, del riverbero di voce e chitarre tremolanti.

La convivenza con Londra, del resto, è ancora lunga; Dublino rimane lontana, c’è un mare che li separa, una lingua, un solco politico, un modo di vivere. Ma i Fontaines vogliono ancora esplorare, tra rami e radici, arrampicarsi e tornare a terra, vagare in circolo come Chatten sul palco. Cazzutti, nevrotici, irlandesi, dopotutto: “I've been leaving it all/ I've been living it all”

More

Manuel Agnelli sull'estate ci scatarra su: “Proci” è l'antitormentone che purga la musica di merda

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Brutto, sporco e cattivo

Manuel Agnelli sull'estate ci scatarra su: “Proci” è l'antitormentone che purga la musica di merda

Imprese, amori e opere di Irene Grandi: “Sono una strega! Gli uomini? Ho preferito la musica. In politica? Litigherei con tutti”

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

L'intervista

Imprese, amori e opere di Irene Grandi: “Sono una strega! Gli uomini? Ho preferito la musica. In politica? Litigherei con tutti”

Fedez, il nuovo singolo e ormai una certezza: il marketing ha vinto sulla musica

di Domenico Arruzzolo Domenico Arruzzolo

Cantante o imprenditore?

Fedez, il nuovo singolo e ormai una certezza: il marketing ha vinto sulla musica

Tag

  • Fontaines D.C.
  • Musica

Top Stories

  • Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì

    di Benedetta Minoliti

    Le Scelte stupide di Fedez e Clara (altro che flirt), Damiano David torna Maneskin e Emis Killa e Lazza… Abbiamo ascoltato (e recensito) il meglio dei singoli del venerdì
  • Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”

    di Riccardo Canaletti

    Daria Bignardi distrugge Valérie Perrin e Joel Dicker: “Come la torta al cioccolato del supermercato, golosa ma non ti nutre e magari è tossica…” Cambiare l’acqua ai fiori? “Ho perso sei ore a leggerlo e…”
  • LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)

    di Grazia Sambruna

    LE PAGELLE del Concertone del primo maggio: Gabry Ponte imperatore assoluto (10 e lode), Lauro vampiro di Twilight (4)
  • Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto The Four Seasons con Steve Carell su Netflix, ma com’è? Una serie per adulti (ma non nel senso che credete)
  • Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…

    di Domenico Agrizzi

    Abbiamo visto “Havoc” su Netflix con Tom Hardy: ma com’è? Oltre alle scene d’azione, rimane la città di cartone (digitale) e i finti inseguimenti in auto. E con l’IA che arriva ci dovremo abituare…
  • Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

    di Gianmarco Aimi

    Concertone del Primo maggio addio? Da festa dei lavoratori a playlist Spotify: mancano solo scazzi e amorazzi nei camerini e il televoto finale. A quando la direzione artistica di Maria De Filippi?

di Leonardo Masi Leonardo Masi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

“Non è un libro di poesia”. L’affondo contro Giorgia Soleri della poetessa Colella. E la risposta innesca il dissing letterario

di Gianmarco Aimi

“Non è un libro di poesia”. L’affondo contro Giorgia Soleri della poetessa Colella. E la risposta innesca il dissing letterario
Next Next

“Non è un libro di poesia”. L’affondo contro Giorgia Soleri...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy