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I giornali scritti per i lettori e tutto quello che abbiamo perso. Siamo moderni? Ma che fine ha fatto il cervello…

  • di Paolo Zaccagnini Paolo Zaccagnini

16 aprile 2023

I giornali scritti per i lettori e tutto quello che abbiamo perso. Siamo moderni? Ma che fine ha fatto il cervello…
Amazon, gli acquisti al dettaglio senza commercianti, le e-mail a cui non si risponde più, il ricordo delle macchine fotografiche e dei lettori cd, ma anche dei giornali scritto per i lettori e non per i politici. Saremo anche moderni, ma abbiamo perso troppo. Anzi, quasi tutto

di Paolo Zaccagnini Paolo Zaccagnini

Ma chi lo ha detto che "prima si viveva meglio"? Chi? Adesso con l'e-commerce si può fare tutto. E con TikTok anche di più. Non si usa più il cervello? E va bene, a qualcosa si potrà rinunciare, no? Amazon, lo sappiamo, ha sgominato tutto e tutti, ha cancellato e distrutto il commercio al dettaglio, non ancora quello in larga scala, e lo ha fatto con criterio. Devi reclamare, ti infervori e scrivi? Ti arriva la risposta. No-reply Amazon. Amazon non risponde. E così lo straordinario libro delle lettere di Bartolomeo Vanzetti, l'anarchico assassinato dal governo degli Stati Uniti D'America insieme al compagno Nicola Sacco, viaggerà in eterno - io ho già pagato 22 euro - e non li riceverò mai. Come il pacco di derrate alimentari sopraffine inviatemi dal fraterno amico Fabio, titolare dell'antica trattoria romana La Tosca a via del Viminale 33 a Roma, che da tre giorni cerca di consegnarmelo ma "non troviamo mai nessuno". Sto in sedia a rotelle, non esco di casa da prima di Natale, quindi mi chiedo dove vogliano consegnarlo. A Dublino? Amazon in certi casi ha davvero rivoluzionato il commercio, ti paghi e non ricevi assolutamente nulla. Che fior di rivoluzione. O, semplicemente, furto con destrezza? Qui in Irlanda fanno ancora i giornali per i lettori, ci sono tanti giornali che vendono e non le iperboli carta stracciate, e senza notizie che interessano alla gente, italiote.

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Jeff Bezos

Il padrone e il politico di turno sono contenti? Si stampi subito. Si blandiscano e compiacciano i pubblicitari - occhio ai bilanci sempre - ovviamente a sfavore delle notizie, roba obsoleta e vecchia. Qui no, il lettore è ancora il padrone. E quindi perché non citare Conor Pope, che per l'Irish Times si occupa di consumi e consumatori, che lunedì - la rubrica è settimanale - ha puntato la sua penna sulle 20 cose che abbiamo perso in pochi anni. Non sono certo importanti come le nomine del governo Meloni e tantomeno le strategie "politiche" della nuova segretaria Pd ma, perdiana, quali sono? Le macchine fotografiche, i lettori di cd, i registratori, i dischi, le cassette, i cd, gli elenchi telefonici, le agende telefoniche, i portafogli e i borsellini, i telefoni a gettone, gli indirizzari, i lettori di cd e dvd, i biglietti dei concerti, le carte d’imbarco, le radio, gli Ipod. Basta? Ma certo. Aggiungerei, ma io sono un bastian contrario anarchico, la civiltà e il tempo per sé stessi. Per addolorarsi, per arrabbiarsi, per divertirsi, per leggere, per pensare, per ragionare, per sognare. Sembra poco ma… Sarà una risata che li seppellirà.

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Conor Pope

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