C'è vita oltre XFactor? A ben guardare il percorso dei Måneskin - certificati star mondiali - e a un passo dal debutto negli stadi (start a Trieste questa sera) sembrerebbe di sì. Anche se nel 2017 loro quel talent l'hanno perso, e per di più contro Lorenzo Licitra “chi?”. Aggirando i primi passaggi (noti al pubblico) di vittoria scippata dall'ugola d'oro siciliana, così memorabile da essere sparita in un lampo dai radar, e ormai più nota per i suoi affaire di cuore (il fidanzato Gabriele Rossi) che altro. Domandarsi che fine avesse fatto era diventato un meme; solo che lui, dopo un disco andato male, è uscito dalla porta per rientrare dalla finestra.
Prima provando a intrecciare di nuovo la sua sorte con quella della band romana, con la partecipazione a Una Voce per San Marino (contest che concede un pass per l'Eurovision), e infine piazzato all'ultima spiaggia, Tale e quale show. Dal prossimo settembre lì intento a fare le imitazioni di cantanti, con gente come lui data per dispersa o giù di lì.
Sebbene nessuno si ricordi una sua canzone, e forse nemmeno la sua faccia, Licitra è vivo e lotta insieme a noi. Un giochino lecito, nel senso di avvallato dalla casa discografica, Altafonte (una delle più attive del panorama indipendente).
Ora, a prescindere dall'aver confuso vincitori e vinti, il concetto è cristallino. XFactor è inutile. Anche se i discografici si accaniscono, con quel passaggio che si spera miracoloso da Sony a Warner (ossia da Pico Cibelli a Cibelli Pico). E nessuno paga per la discesa verso il dimenticatoio dei vari (illusi) Licitra.
E i vinti? In questo caso i Måneskin, che devono la loro esplosione a TikTok (mica al talent!) che ha reso viralissima la cover della vecchia Beggin'. Certo, quei quattro non si sono fatti da soli, dietro (combinazione!) c'è l'ex direttore musicale di XFactor che ha permesso loro di suonare ovunque, e per ovunque s'intende ogni festival (rock) possibile e immaginabile, e aprire persino per mostri sacri. Piaccia o meno, ad oggi Damiano e compagni sono gli italiani più famosi al mondo. Se ne faccia una ragione anche Achille Lauro, che sente calda la competizione. Lui. Mentre Fedez e Co li davano per secondi, che lungimiranza.