È diventato più semplice fare gli stadi? Dai Måneskin (a un passo dal giro del mondo) ai Pinguini Tattici Nucleari (che fino a qualche anno fa suonavano nei festival di provincia), questa settimana al debutto ci sono le due band-fenomeno; ambedue passano per San Siro, come quasi tutti i tour delle grandi occasioni. Che dire poi di Blanco, il suo è percorso ancora più accelerato e (forse) prematuro, visto la fatica della prevendita. Passando alle prime linee del pop, vale a dire Marco Mengoni, Tiziano Ferro e Ultimo. Numeri da record per quasi tutti, vai a vedere se effettivi o meno. Anche se di popolare ormai c'è rimasto ben poco, visto i rincari ai biglietti, con cifre dai 100 euro ai 300 euro, e punte di distanza tra acquisto ed evento che superano i dodici mesi. Un meccanismo che alimenta la passionalità dei fan e anche il cosiddetto “secondary ticketing” che fa alzare ulteriormente i prezzi, altro tasto dolente. Su questo e altro si sofferma il numero uno dei critici musicali, Mario Luzzatto Fegiz.
Oggi uno stadio non si nega a nessuno, ma chi lo riempie davvero?
“Quella delle cifre è un parentesi inevitabile; non tutti sono da stadio, ma ormai questo è l'andazzo”.
A San Siro passano in tanti; ieri anche il battesimo dei Pinguini Tattici Nucleari.
“Immagino i pezzi dei quotidiani di questa mattina, giocoforza scritti prima; come parlare di una partita di calcio senza aspettare il finale”.
Il loro è un gran tour, però, 11 date tra stadi e arene (doppio sold out al Meazza...)
“Ma non hanno repertorio! Riempiono? Con qualche biglietto regalato. È normale che le prevendite inizino un anno prima? Praticamente la gente fa da banchiere a tasso zero”.
Prossima domenica, battesimo negli stadi anche per i Måneskin...
“Sono pronti per una tournée importante, i numeri sono dalla loro. Certo, non fanno niente di nuovo, ma per il pubblico che hanno è originale”.
Una tournée di cinque date, non tutte sold out (per ora).
“I biglietti costano troppo, e non solo i loro!”
Ha visto la nuova foto di Damiano nudo?
“Sono espedienti evitabili, ma funzionano, auguri. Non mi scandalizzano di sicuro, ne abbiamo viste sui palchi di tette e di cu*i, o no?”.
Blanco fatica a riempire, la stupisce?
“Macché, questi cantanti vanno mangiati appena caldi, prima che vadano a male. Un po' come Ultimo, un po' è e un po' ci fa”.
Possiamo dirlo: quelle di Tiziano Ferro e Marco Mengoni sono tra le migliori tournée pop dell'anno?
“Diciamolo! Tiziano Ferro è una gran realtà, intoccabile. Su Mengoni mi sono ricreduto, gli avevo dato 4 a Sanremo. Invece è cresciuto molto, è bravo, domina la scena, e potrebbe replicare il successo internazionale di Eros Ramazzotti”.