Marco Giusti tra le penne più schiette e interessanti della critica cinematografica, che MOW conosce molto bene, ha “osannato” Elodie attrice. Insomma, oltre alla musica, alle hit che continuiamo a ballare mezzi nudi sulla sabbia, Elodie ha spaccato anche sul grande schermo. Nell’articolo-critica del film Gioco Pericoloso pubblicato su Dagospia, appena uscito nelle sale italiane, Marco Giusti scrive: “Elodie buca lo schermo come poche attrici italiane. Ce ne eravamo accorti già nel suo film precedente, Ti mangio il cuore diretto da Pippo Mezzapesa, il più giusto per lei. In bianco e nero. Lei ha un volto forte da cinema italiano di genere tra Florinda Bolkan e Edwige Fenech”. Ottimo lavoro per la cantante e promettente attrice, forse però, stando a quanto scritto dall’esperto, c’è un “ma”. Nel film con Adriano Giannini ed Eduardo Scarpetta, la regia non sarebbe delle migliori (anche noi avevamo recensito qui il film). “Per Elodie ci vorrebbe però un regista come Lucio Fulci o come Dario Argento. Come potrebbe essere una grande protagonista di una commedia di Carlo Verdone. Sono sicuro che Carlo potrebbe tirarle fuori le corde romane più giuste”.


Marco Giusti non ci gira troppo intorno: il film poteva essere un thriller divertente, ma Pellegrini e Fuksas sembrano essersi persi per strada. I quattro ingredienti base del giallo? Fulci, Sergio Martino, Dardano Sacchetti o Ernesto Gastaldi li avrebbero gestiti a occhi chiusi, mentre qui scivolano via senza controllo. La storia è quella di uno scrittore/critico che cerca di fregare l’ispirazione a un artista per infilarla nel suo romanzo, ma l’artista stesso non è chiaro nemmeno a sé stesso. E poi c’è Elodie, che, leggendo la critica di Giusti, muove gli occhioni aspettando una battuta, una nota di regia, un segnale. Conclude così Giusti la sua critica di Gioco Pericoloso: “A un certo punto viene inserito il caso di una ragazza scomparsa tanti anni fa a Sabaudia che potrebbe legarsi a quel che vediamo. Con tanto di villa vuota alla Dario Argento. Ragazzi, studiate i classici. Vi prego”.

