Zitti e buoni? Un carichissimo Enrico Melozzi rispedisce al mittente le dichiarazioni di Uto Ughi, come un leone che difende i suoi cuccioli, o pupilli che dir si voglia. Non a caso è stato proprio lui a battezzare i Måneskin sul palco dell'Ariston nell'anno della vittoria. Replica lo scorso anno, con la prima ospitata da star internazionali, e c'è da scommettere che non mancherà di dirigerli neanche stavolta, già atteso ad accompagnare tre big in gara, Gianluca Grignani, Mr Rain e Sethu.
Ma andiamo al nocciolo, il fatto è noto, e riguarda la sparata del noto violinista a margine di un evento, al gruppo italiano attualmente più famoso al mondo, e proprio nel momento di lancio del loro nuovo album Rush! “I Måneskin sono un insulto alla cultura e all'arte”, il suo netto giudizio. Salvo poi aggiungere: “Non ce l'ho particolarmente con loro, ogni genere ha il diritto di esistere, però quando fanno musica e non quando urlano e basta”. Apriti cielo.
Il direttore d’orchestra - detto Melox - entra a gamba tesa nella querelle, e a mezzo social insinua un tentativo neanche troppo velato di accendere i riflettori su dì sé e il mondo della musica classica in affanno. “Difficile non avere pietà per un musicista che raggiunta una certa età, anziché ritirarsi si ostina a suonare in pubblico, comprendendo a pieno quanto la musica possa mantenere in vita chi di musica ha vissuto. Ma molto difficile avere pietà per un violinista così stonato, che non solo si presenta in pubblico senza vergogna, ma che soprattutto si permette di offendere e sminuire pubblicamente le nuove generazioni”. E rincara la dose: “A mio avviso il declino della musica classica e il distacco totale dalla massa popolare è dovuto proprio a personaggi come lui, che hanno contribuito a renderla un mondo per pochi, spesso anche pochi idioti tronfi e pieni di sé, un mondo in contrapposizione con la musica popolare, quando invece una volta questi linguaggi coincidevano. ‘Maestri’ che per più di 60 anni hanno suonato lo stesso spartito scritto più di 300 anni fa. Le band che lei disprezza, maestro Ughi, almeno creano dei brani nuovi, che possono piacerle o non piacerle”. Fino al paragone impietoso: “Per quanto mi riguarda, i Måneskin sono una Rock-Band, mentre Lei Maestro Ughi è solo una Cover-Band di Vivaldi. E nemmeno delle migliori!”
Offesa all'offesa, dunque. Ma a chi fa bene l'ennesima polemica da due soldi? A Uto Ughi certamente, visto che ora tutti sono al corrente del suo nuovo programma di concerti. Ai Måneskin pure, che ne escono, specie stavolta, da vittime innocenti. E a Melozzi?