image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Il filosofo Stefano Zecchi ci spiega perché Maria De Filippi è "la più amata dagli italiani"

  • di Stefano Zecchi Stefano Zecchi

19 marzo 2024

Il filosofo Stefano Zecchi ci spiega perché Maria De Filippi è "la più amata dagli italiani"
Dal 1992 a oggi, in particolare con Amici, Maria De Filippi ha dimostrato di saper raggiungere il centro del problema rapidamente e senza finzioni. Per questo all’origine del suo successo - come spiega il filosofo Stefano Zecchi nel settimanale Novella 2000 in edicola e di cui riportiamo l'articolo - c’è quell’allenamento dialettico sviluppato con i giovani, con cui è maturata la sua capacità di toccare con grande sensibilità la difficile, spesso indecifrabile, anima delle persone quando decidono di mettersi in gioco…

di Stefano Zecchi Stefano Zecchi

Era sembre del 1992, Alberto Silvestri, uno degli autori di Amici mi aveva invitato a vedere quel programma. All’epoca era un talk show, non la scuola di musica e danza che conosciamo oggi. I protagonisti erano ragazzi e ragazze che portavano davanti a un pubblico di loro coetanei le proprie storie di vita: scuola, genitori, amicizie, amori. Era una trasmissione formidabile perché sparigliava in continuazione, senza preavviso, il giudizio sui fatti in discussione: i ragazzi esprimevano i loro problemi in un groviglio di emozioni senza dover ascoltare il parere dei grandi e le loro soluzioni: soltanto un dibattito tra loro. Man mano che la discussione procedeva, la matassa delle questioni diventava sempre più ingarbugliata perché non c’era una verità da raggiungere, un risultato, una giusta misura da ottenere. C’era un’assoluta, continua libertà di parola. Ma una cosa è sviluppare una simile discussione al chiuso di una stanza di casa o nell’accogliente sala di un caffè non rumoroso, altra cosa è portare tutoo questo davanti alla telecamera e farsi vedere da chi sta guardando la televisione.

Maria De Filippi conduce Amici nel 1992
Maria De Filippi conduce Amici nel 1992
20240318 190106272 8361

Dunque, c’era bisogno di una regia che sistemasse gli interventi dei ragazzi senza... sistemare niente, cioè lasciando fluidità e naturalezza ai dialoghi. Un risultato raggiungibile a un’unica condizione, e cioè che la regia - il conduttore - riuscisse a entrare in una sintonia empatica non semplicemente e genericamente con i giovani, ma con la profondità di quel disagio che essi cercavano di comunicare. Ho trascorso la vita insieme ai ragazzi, miei studenti, che, certo, mi mostravano una dimensione parziale della loro vita, ma, comunque, molto significativa per arrivare comprenderne le sofferenze, le gioie, le speranze. Così mi chiedevo come Maria Dei Filippi riuscisse con poche battute a dare ordine, ritmo, tempi corretti (doveroso in una trasmissione televisiva), pur lasciando la vitalità di un disordine comunicativo. Maria entrava con una impensabile naturalezza nell’anima di quei giovani senza che se ne accorgessero, spostando così leggermente la discussione, vuoi insistendo sul tema, vuoi facendolo sfumare, ma rimanendone al di fuori, senza dare la sensazione di una presenza decisionale, direttiva. Guardando la trasmissione da casa, mi trovavo a fare una gara ideale con Maria, dicendomi adesso chiuderei quel ragionamento, adesso entrerei su quell’altro, proprio fidandomi della conoscenza che avevo dei ragazzi, del loro linguaggio, del loro non-detto, della loro aggressività o timidezza. Maria mi superava di gran lunga, perché dominava il mezzo televisivo e lo spirito da cui nasceva la dialettica dei ragazzi. Sono convinto che questo bagaglio, questa dote che le consentiva di andare miracolosamente a toccare in profondità il cuore di un giovane, Maria nel corso della sua carriera non l’abbia mai abbandonata, l’abbia sempre portata con sé.

Maria de Filippi ad Amici
Maria De Filippi ad Amici

Il cuore di un giovane è la cosa più complicata - e forse impossibile - da comprendere, e Maria, in modo del tutto naturale, riesce a metterlo a nudo, senza violarlo, senza manipolarlo. Sono doti comunicative, introspettive di cui Maria sa ricorrere per affrontare gli argomenti più diversi. Per esempio, quando conduceva Amici di sera (versione serale di quel primo Amici in versione talk, ancora senza performance, ndr) pur senza nessuna presunzione, pur senza volerlo, dava lezione agli psicologi che pensano di poter disporre ordinatamente su un piano razionale le complessità conflittuali familiari: Maria non dà soluzioni, ma nel suo toccare in profondità l’essenza del problema doloroso che si stava trattando, quasi senza farsi accorgere del suo intervento, ridimensionava, nella sfera di un accettabile buon senso, tensioni, litigi, disperazione, aspettative. Il successo si ha quando si raggiunge il centro del problema rapidamente senza finzioni: il successo di Maria è questo, e penso che all’origine ci sia quell’allenamento dialettico, sviluppato in tutti questi anni in cui è stata coinvolta nelle questioni giovanili di Amici, con cui è maturata la sua capacità di toccare con grande sensibilità la difficile, spesso indecifrabile, anima delle persone quando decidono - nelle forme più diverse - di mettersi in gioco.

Novella 2000 in edicola
Novella 2000 in edicola

More

Ok, ma chi caz*o è Tommaso Longobardi, il social media manager della Meloni che potrebbe essere stato hackerato?

Cambiare password, no?

Ok, ma chi caz*o è Tommaso Longobardi, il social media manager della Meloni che potrebbe essere stato hackerato?

Paola Ferrari: “Acerbi e gli insulti a Jesus? Ingiustificabile, come Chiara Ferragni. Allegri col giornalista? Presuntuoso”. E sul presidente del Napoli De Laurentiis...

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Ne*ro, bionda e bianconero

Paola Ferrari: “Acerbi e gli insulti a Jesus? Ingiustificabile, come Chiara Ferragni. Allegri col giornalista? Presuntuoso”. E sul presidente del Napoli De Laurentiis...

Tag

  • Amici di Maria de Filippi
  • Culture
  • Maria De Filippi
  • TV

Top Stories

  • Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?

    di Riccardo Canaletti

    Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?
  • Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…

    di Irene Natali

    Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…
  • Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...

    di Gian Paolo Serino

    Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...
  • Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”

    di Viola Di Grado

    Abbiamo letto il libro postumo di Michela Murgia, “Anna della pioggia” (Einaudi, 2025): ma com’è? L’ultimo regalo della scrittrice, che ci ricorda come resistere al patriarcato: “Abbiamo dovuto diventare capaci di sognarci fuori dai sogni degli uomini”
  • Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

    di Irene Natali

    Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…
  • Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

    di Jacopo Tona

    Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

di Stefano Zecchi Stefano Zecchi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Dopo la morte della ristoratrice, il giornalismo è rimasto lo stesso. Ma ora i lettori si improvvisano debunker

di Grazia Sambruna

Dopo la morte della ristoratrice, il giornalismo è rimasto lo stesso. Ma ora i lettori si improvvisano debunker
Next Next

Dopo la morte della ristoratrice, il giornalismo è rimasto lo...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy