Il Terzo segreto di satira è in tour nei cinema italiani con “Domino23 - Gli ultimi non saranno i primi”, un film che riporta il gruppo di comici nelle sale dopo le esperienze con “Si muore tutti cristiani” e l’ultima fatica de “Il milanese imbruttito – Mollo tutto e apro un chiringuito”. In altre parole, un come back sul grande schermo che coinvolge molti personaggi e attori che in questi anni hanno ruotato attorno al Terzo segreto di satira. Il collettivo è impegnato in questa sorta di live tour cinematografico in cui i protagonisti, ospiti all’interno delle sale stesse, rispondono alle domande del pubblico e raccontano la lavorazione di questo progetto che ha la società di oggi e i suoi membri nel bersaglio. E loro ce lo hanno raccontato direttamente.
Come è stato questo ritorno nelle sale?
Molto emozionante, anche perché mancavamo ormai da 5 anni e poter sentire le risate dal vivo è sempre una sensazione che ti appaga. Questo tour lo abbiamo proprio voluto fare per avere, oltre che il riscontro sulla comicità, anche per poter avere un confronto - il caro e vecchio dibattito - dopo la proiezione, rispetto alle tematiche trattate nello special. Argomenti di estrema attualità, temi delicati, spinosi, dove solitamente il dibattito pubblico tende a dividersi in tifoserie: o pro, o contro. Con lo special e con il tour live speriamo di essere riusciti a dare un punto di vista diverso e magari, per quanto possa permettere un ora scarsa di video, anche più approfondito.
Per chi ancora non ha visto lo spettacolo, quali sono i bersagli principali?
I bersagli dello special sono diversi e potremmo parlare di un flusso di coscienza che affronta tematiche come guerra, migrazioni, femminismo, inclusione, politicamente corretto, nuovi governi e purtroppo vecchie problematiche. Ma, volendo andare più a fondo, il vero bersaglio è forse proprio il pensiero comune, quello non approfondito, quello polarizzato, quello, come dicevamo sopra, diviso in tifoserie. Quel tipo di approccio, secondo noi sbagliato, che i mass media, di qualunque genere, dai giornali, passando per la tv, fino al web (social compresi), portano avanti. Ovviamente non tutti, ma la deriva ci sembra dietro l’angolo. E se volessimo andare ancor più nello specifico la tematica dell’inclusione è forse quella trattata in maniera più sfaccettata perché ci sembrava doveroso far notare (non capire) come molte battaglie sociali di oggi, sacrosante e indispensabili, vengano cavalcate da molti, da multinazionali varie a personalità di ogni genere, non tanto per un credo vero e proprio, ma più per un tornaconto personale, economico o di immagine che sia. Ci sembra insomma che gli ultimi, i poveri, gli emarginati siano sempre di più e le battaglie che si portano avanti siano quelle che comunque non fanno male al capitalismo.
C'è stato un momento, una scintilla o un episodio che vi ha stimolato a iniziare questo progetto?
In realtà non c’è stato un momento vero e proprio o un’illuminazione, ma più un proseguire un percorso iniziato 12 anni fa. Nel 2022, dopo molti anni di video brevi sul web o in tv e dopo un lungometraggio al cinema, volevamo trovare una chiave per riproporre quello che piace a noi, ovvero il formato sketch in tutte le sue forme, unito ad un racconto narrativo più lungo. Una via di mezzo tra i Monty Python e La Premiata Ditta. E da qui è nato prima Domino 21, disponibile sul nostro canale YouTube, di circa 30 minuti che ha poi portato a Domino 23 di circa un'ora, che speriamo a sua volta porti magari a Domino 24 di un’ora e mezza.
Questa produzione cambierà in qualche modo il vostro modo di pubblicare, di condividere il vostro lavoro? Oppure è solo un'avventura?
Come detto, questa produzione è un esperimento che si vuole tradurre anno dopo anno in qualcosa di sempre migliore. Non solo dal punto di vista narrativo, ma anche produttivo e distributivo, tutti aspetti legati in maniera imprescindibile ai contenuti. Già con Domino 23 siamo stati in grado di curare ogni singolo particolare narrativo, di produrlo con la nostra casa di produzione Ramaya Productions, di distribuirlo, e lo abbiamo fatto per poter mantenere in toto la nostra autonomia narrativa. La sfida sarà riuscire a coniugare il controllo totale che vogliamo avere sul prodotto con un eventuale acquirente, piattaforma o tv che sia. O rimanere invece nell’indipendente, riuscendo a dare sempre più qualità.
Ci dobbiamo aspettare qualcos'altro di simile? Della serie: avete già in mente il prossimo?
Di simile simile no, ma diciamo che stiamo lavorando a una serie canonica, dove molte delle tematiche trattate in Domino 23, soprattutto l’inclusione e tutte le sue declinazioni, prenderanno forma con personaggi veri e propri inseriti in un contesto molto attuale.
Web, tv, cinema, social, avete toccato quasi tutti gli ambiti della comunicazione. Qual è quello che secondo voi si sposa meglio con il modo che avete di fare satira?
Forse, e lo diciamo dopo 12 anni di esperimenti, proprio Domino 23, inteso come special a sketch, perché per noi poter giocare con i vari linguaggi - televisivo, cinematografico o web - poter aprire parentesi senza doverle per forza chiuderle, poter usare alle volte un linguaggio più alto, altre più basso, è il modo migliore per rendere concrete le nostre idee, che poi partono dal confronto quotidiano sulla vita, fatto da cinque persone diverse. Detto ciò, quello che ci piace maggiormente fare è proprio sperimentare e variare il più possibile le forme e i contenuti di quello che facciamo. L’importante è che il prodotto ci piaccia e ci corrisponda dal punto di vista tematico e stilistico.
Come insegna Boris 4, adesso c'è l'algoritmo che domina le scene per diventare virali. Voi come reagite?
Reagiamo nel senso che stiamo cercando un modo per hackerarlo e già con l’ultimo sketch di Domino23, in parte ci sembra di esserci riusciti. A parte le battute, diventa proprio difficile coniugare la creatività che non è una scienza esatta a dei numeri. Diciamo che a noi interessa proprio l’opposto, ovvero fare quello che vogliamo nel bene e nel male, e per fortuna, magari con più fatica, c’è posto anche per quello. E poi, se inevitabilmente l’algoritmo la farà da padrone, si finirà con l’avere contenuti tutti diversi, ma molto simili tra loro, che crediamo andranno a stufare il pubblico. E quindi ricomincia il giro.
Adesso ci sono appena state le regionali e sappiamo quanto vi piace la satira su questi personaggi. Quali sarebbero i personaggi perfetti per dei nuovi video?
Ci è sempre piaciuto fare satira sui partiti e sulla politica dei palazzi, ma in questo momento il pensiero di ironizzare sulle regionali ci sembra molto lontano dalla realtà e poco significativo. L’unica cosa forse comica (o triste, a vederla da un’altra prospettiva) è che in Lombardia due dei tre candidati hanno governato insieme fino a tre mesi fa. Lo scoramento è però maggiore della voglia di ironizzarci. Anche per questo in Domino23 abbiamo cambiato gli argomenti che trattiamo solitamente, e la politica “in senso stretto” è raccontata in maniera marginale.
Mandate un messaggio all'algoritmo di TikTok.
Non sappiamo come, non sappiamo quando, ma troveremo una maniera di fregarti.