Parliamo di sesso? Perché no. Lo fanno tutti, anche se pochi ne parlano senza vergogna e senza tabù. Ydalia Suarez invece lo fa eccome: con ironia, leggerezza e quella sincerità che spiazza. Il suo nuovo singolo “Erotika” (Stravaganzarec), prodotto da Totoyo negli studi torinesi di Milkrec, è un viaggio tra desiderio, noia e pulsioni inconfessate. Racconta la voglia di evasione in una relazione ormai spenta, quella tensione tra ciò che si vive e ciò che si vorrebbe vivere. “Erotika” non è solo una canzone: è un piccolo manifesto contro l’ipocrisia. Nella nostra intervista abbiamo parlato del brano, ma anche di molto altro: sesso, astinenza, prostituzione e libertà. E poi… l’escort gate: a La Zanzara, nel 2023, ha detto di esserlo stata, ma a noi ha lasciato il dubbio. “Forse sì, forse no”, ci ha detto con un sorriso. E questo basta per capire il personaggio.
Il tuo nuovo singolo, Erotika, sembra un po' un inno alla sincerità sessuale. Tu pensi che nella musica oggi ci sia ancora un tabù nel parlare di questi temi?
Sì, direi proprio di sì. C’è proprio un velo, un velo molto sottile che la gente riesce solo a intravedere, mettiamola così. Forse non è ancora chiaro alle persone che proprio questo atto è un invito a fare l’amore. A fare l’amore, perché comunque, come dicevo, siamo figli dei figli, e quindi se no non saremmo qui. Non vedo nulla di volgare, non vedo nulla di male. Anzi, è un atto naturale che fa bene all’anima, al corpo e al corazón. Quindi sì, vedo che c’è ancora molta ipocrisia su questa cosa e anche, come si dice, tanto giudizio su questo atto, come se fosse chissà che cosa. Cioè, voglio dire: è pieno di persone, il popolo comunque crede in Dio, no? Ed Egli ha creato l’uomo e la donna proprio per questo, no? Per procreare. Spesso vedo che le coppie si dimenticano l’uno dell’altro sotto questo aspetto. Dimenticano una sfera che, ahimè, secondo me è molto, ma molto importante. Non è che uno possa vivere di sesso dalla mattina alla sera, no, non esiste. Però è un atto naturale, e fa bene alla salute farlo. Infatti lo dico anche nel mio canto. Anzi, non farlo proprio non porta buone conseguenze.
Molte donne ancora oggi si vergognano a parlare apertamente di piacere o anche di masturbazione. Tu invece ne canti: è un atto politico il tuo?
Sì, è un invito proprio a sprigionarsi. Io ho capito che magari non lo dicono, ahimè. E posso anche capire che non è che uno debba andare a dire al popolo: “Io, quando sono da sola, mi sfioro”. No, non è che lo devi dire al popolo. Però… il corpo è mio, no? E se avesse bisogno o necessità... perché no? Cioè, voglio dire, è giusto. Ognuno di noi fa col proprio corpo quello che vuole. Fare l’amore anche con se stessi è una cosa bella. Scoprirsi anche, molte volte. Perché, come mi dicevano, ci sono tante donne che ancora non sanno nemmeno cosa sia la parola “orgasmo”, per dire. Male, male… perché è un piacere bellissimo. Cioè, uno dei piaceri più belli della vita è questo. Quindi magari con il loro compagno... ecco che si apre anche una pagina molto importante, c’è anche questo tasto qua: molti fingono con il proprio compagno. E allora si fanno male da sole, perché si ingannano da sole. Parlarne: dovrebbero parlarne apertamente, mettersi di mutuo accordo, scoprirsi uno con l’altro. E questo manca tantissimo. Cioè, si finge fino alla fine, non si scopre il proprio corpo e si è prigionieri del proprio corpo, tra l’altro. Non siamo mai liberi.
Nel brano dici: “Basta con le ipocrisie". Qual è, secondo te, il tabù sessuale più stupido?
Beh, la finzione. La finzione in sé. Perché, come dicevo, se fingi ti fai male da sola, inganni l’altra persona e non risolvi nulla. Cioè, poi alla fine voglio dire: fare l’amore è anche per sentire il tuo piacere. Se no, lo si fa solo per farlo, insomma. Per carità, in certi momenti magari ci sta anche solo così... però è più bello se c’è un riscontro, un mutuo accordo, no? Ognuno con l’altro, insomma. Quindi penso che la cosa più stupida, nel sesso, in assoluto, sia fingere. In una coppia, sì.
Se potessi scegliere un artista italiano con cui fare un duetto - magari erotico, anche solo per provocazione - chi sarebbe?
Francesco de Le Vibrazioni, perché ritengo che scriva molto bene, si compone tutte le sue canzoni. Ogni canzone ha un senso meraviglioso. E quindi mi piacerebbe con Francesco de Le Vibrazioni. Farei un duo volentieri. Sì, poi lui è anche ironico. L’ho conosciuto a una festa privata. È una persona molto bella, molto allegra, mediterranea.

Molti vedono la prostituzione come un tabù, ma tu l’hai raccontata pubblicamente senza vergogna, come per esempio a La Zanzara nel 2023. Te ne sei pentita?
Allora, ecco, nessuno mi aveva mai fatto questa domanda finora. Io volevo lasciare al pubblico la possibilità di crederci oppure no. Cioè, può darsi pure che sia stato vero, ma può darsi pure di no. E dobbiamo ricordarci che io sono anche un’attrice. Vorrei sentire un po’ di opinioni. Lascerei sotto punto interrogativo questa cosa, se fosse possibile.
Ok, quindi tu non confermi il fatto di aver veramente fatto l’escort, come hai detto a La Zanzara?
In assoluto non lo confermo. Però, nello stesso momento, siccome io ho delle amicizie - alcune donne, alcuni uomini poi diventati trans - che oggi svolgono questo mestiere, devo dire che non sono contro nemmeno questo atto. Anche perché è uno dei mestieri più antichi che ci siano. Tra i greci e i romani. Quindi non ho giudizio per queste persone. Anche perché, insomma, usano il loro corpo come mezzo di trasporto. Viva la libertà, voglio dire.
Penso che facciano anche del bene a chi ne ha bisogno. Non scordiamoci che è pieno di clienti che frequentano questi posti. Ci sarà un perché, no?
Ed è lì che si apre la porta dell’invito del mio brano: fate l’amore più spesso, donne, uomini…però soprattutto le donne, perché molte trascurano i loro uomini.
Ma molte donne considerano il lavoro sessuale come una forma di auto-oggettificazione. Tu cosa ne pensi di questo?
Allora, penso che non lo vendano. Perché se lo vendessero, non l’avrebbero più. Ecco, voglio essere ironica: penso che lo fittino. È proprio così: se io adesso vendo il mio corpo, non ce l’ho più, ce l’ha qualcun altro. Quindi, lo affittano secondo il mio avviso. E non metaforicamente, ma proprio di fatto. Io, tra l’altro, ho studiato psicologia per quattro anni a Torino, e sto parlando di un dato di fatto. È così. Se adesso io ho una macchina e la vendo, quella macchina non è più mia. Quella donna lo affitta per quel momento, poi se lo riprende. Quindi, vado incontro a tutti: nessuno vende il proprio corpo, si affitta. Lo si presta, e poi lo si riprende. Non so perché devono giudicare. Come dicevo, è tutta una catena. Un discorso molto ampio, che non ha fine.
Perché se non ci fossero queste donne, non ci sarebbero nemmeno tante coppie oggi insieme. Perché è pieno di uomini sposati che frequentano questi posti. Perché? Perché le loro donne li trascurano. È tutta una catena, no? Perché è facile poi giudicare, dire “guarda quella, guarda cosa fa”... Magari pure tuo marito va da quella. Perché, secondo te? E non voglio dare nemmeno tutta la colpa alle donne, eh. Però è un atto importante. Cosa unisce due persone all’inizio? È il sesso, giusto? È da lì che ci si inizia a innamorare. E da lì poi arrivano l’amore, i figli e tutto il resto. Io penso che sia il 50% di una coppia, ma anche il 60%, eh, per non dire... Quindi non giudicate. L’invito che faccio alle donne è: piuttosto che giudicare, dedicatevi un po’ di più ai vostri uomini. Ecco, questo è uno degli inviti che vorrei fare, oltre alla canzone.

Io, devo dire la verità, vedendo l’intervista a La Zanzara, ci ho creduto.
Ah, ecco. Questo mi fa onore. Voul dire che recito anche bene, giusto?
Sì, sì. Infatti pensavo che fosse un brano anche un po’ autobiografico. E invece no?
Non è una cosa confermata. Però vorrei lasciare che sia il pubblico a scoprirlo. Perché tanto, prima o poi, se le cose sono vere, vengono fuori. Se non lo sono, non vengono fuori nemmeno. Dico una cosa, dico l’altra...
Hai ricevuto giudizi negativi, offese, insulti?
Sì, sì. Iniziamo, tra l’altro, dalla direttrice di Porta a Porta, Concita Borrelli, che comunque non diceva cose sbagliate. Questa signora diceva che le donne che svolgono quel mestiere consumano l’anima. Ed è vera, questa cosa qua. Perché è un atto che non è facile, di sicuro. Lavori con una parte del corpo molto importante, molto delicata. E poi con vari uomini, anche tanti. Quindi non ha tutti i torti. Però se quella persona ha la forza di farlo, vuol dire che è in grado. Per lei va bene. E, come si dice in piemontese, va ben parecchio. Io, personalmente, mi vergognerei a rubare, per dire. Quella è una cosa per cui non saprei dove mettere la faccia. Ma usare il mio corpo come voglio, con chi voglio, anche con uno solo per dire... di quello non mi vergognerei. Perché ognuno può fare col proprio corpo ciò che desidera.
Ma secondo te, è più sfruttata una donna che lavora dieci ore in un call center per 900 euro, o una che fa l’escort a 1.000 euro a notte?
Allora, io dico: secondo me in un paese - poi io arrivo da Cuba e potrei anche non parlare - ma secondo il mio avviso in Italia c’è uno sfruttamento totale del popolo. Se mi dici: “Ti do 1.200 euro, ma un affitto ti costa 300 euro”, io ti dico pure di sì. Ma purtroppo non è così. E non esiste solo l’affitto. Secondo me danno troppi soldi ai calciatori e alle persone che svolgono certi lavori. Poi non dico che i calciatori non facciano sacrifici, perché anche loro si spaccano la schiena. Si allenano dalla mattina alla sera, non è semplice. Li ho visti, oggi li vedo. Ma secondo me dovrebbero dare un po’ di più a chi va a lavorare, a chi fa il battitore, la commessa, l’indipendente… Per me è una povertà totale. Quindi, a questo punto, io faccio un applauso a chi svolge l’altro mestiere, anche se è di gestione. Viva un po’ la libertà. Basta essere schiavi, no? Ti devi fare un mutuo per comprarti casa e la paghi per sempre. Poi paghi anche le tasse sopra. Compri una macchina e non hai mai finito di pagarla. Chi sceglie quel lavoro, purché non sia per sempre, secondo me non fa male. In assoluto, no no.
E cosa ne pensi invece di OnlyFans? Hai mai pensato di aprirlo?
OnlyFans? Beh, niente. Diciamo che mi asterrò. Di quello mi vergognerei. Sì, sono sincera: mi vergognerei tantissimo. Mostrare proprio il mio corpo con tutte le sue forme particolari… Non perché abbia qualcosa da nascondere, assolutamente, però di quello mi vergognerei. Quindi non sono contro chi l’ha aperto, perché anche lì è un affare, sono soldi, e fa contente le persone che ne hanno bisogno. Io penso che tutto ciò che esiste in questo mondo - tutto, anche le cose più brutte - sia necessario. Non so se mi spiego. Sono necessarie, perché ci sarà sempre la persona buona, quella cattiva, quella che ha bisogno di fare il male...E purtroppo ci saranno anche sempre le vittime. Quindi, non voglio dire che il mondo è bello così, però... il mondo, anche con le cose brutte, si completa. Riesce a completarsi, nel bene e nel male. Cioè, una cosa non può fare a meno dell’altra.
E tu OnlyFans lo vedi come una cosa buona o cattiva?
No, OnlyFans lo vedo come una cosa progressiva. Poi siamo nel 2025, entriamo nel 2026… ci sta pure. Purché sia un profitto, lo vedo come una cosa giusta.
