Irama difende Sarah Toscano dal giornalismo bullista e la Sala Stampa di Sanremo cosa fa immediatamente dopo? La bullizza. Comico e Tragico, come dice la cantante nella sua Amarcord. Ma andiamo con disordine. Irama, da Sanremo, si scaglia contro i giornalisti bulli e prende ad esempio la storia di Sarah Toscano. “Non si può bullizzare una cantante così giovane, parlando dei suoi testi, del suo outfit, persino della sua performance, e poi l’indomani, scrivere contro il cyberbullismo se capita che un giovane, magari più debole, si suicida”, è quello che in sintesi ha detto Irama. E ancora: “E non possiamo nasconderci dietro il ‘ma io sono un artista, ma io sono un giornalista’. Non sono critiche costruttive. I giovani andrebbero incoraggiati a fare musica, a fare arte. Non criticati per il gusto di criticare. Questo è bullismo”. Ha ragione Irama?
![Sarah Toscano a Sanremo 2025](https://crm-img.stcrm.it/images/42445629/2000x/20250213-151649504-4805.jpg)
Per noi di MOW ha molta ragione. Citare il caso di Sarah Toscano ci sembra esemplare. Ha 19 anni. Nascondersi dietro la scusa del “ma è il nostro lavoro” non ci sembra una difesa del giornalismo, semmai una visione cinica. Adesso: chi legge MOW sa che il cinismo ci piace. Ma cerchiamo sempre di farlo con leggerezza e ironia: ironia e autoironia salvano dal bullismo. E soprattutto, quando vogliamo perculare qualcuno, perculiamo i forti, non i deboli. I “forti coi deboli e deboli con i forti” non ci sono mai piaciuti. Anche perché, spesso, quei giornalisti che con la motivazione della libertà di critica, dell’indipendenza del giornalismo, della schiena dritta, sono piegati a novanta nei confronti delle star affermate e fanno gli spliendidi criticoni con chi ha ancora non ha raggiunto la fama e con chi è alle prime armi. Sì, ha ragione Irama. E quanto è successo stamattina in Sala Stampa ne è la prova. Un giornalista (di cui non facciamo il nome) le ha chiesto: “Tornando alla questione Irama, non ti sembra che tu stia facendo un po’ di vittimismo? E vorrei anche che specificassi, sono i giornalisti che ti attaccano o il web? Perché tu, come tanti altri, sul web ci state e li usate”. Adesso, tu prendi una diciannovenne, in Sala Stampa al Festival di Sanremo, piena così di giornalisti perché dopo di lei ci sarà Elodie (nei confronti della quale sono in tanti praticamente in ginocchio, con domande talmente compiacenti da essere cringe), e cosa fai? Ma vuoi mai che dici: “Certo, Irama, e sono d’accordo con lui, se la prendeva contro i giornalisti. Basta ascoltare quello che ha detto. Trova il video ovunque”. E invece no. Ricordiamolo: ha diciannove anni. Che doveva dire: “Sì, certo, i bulli sono sul web. Non ci si riferisci ai giornalisti”, ha detto Sarah. E il giornalista, di rimando: “Ah ecco, non avevo capito bene. Grazie della precisazione”. Tipo che la stava rimproverando perché i giornalisti sono intoccabili e voleva capire, stupito com’era, se davvero qualcuno aveva osato attaccare i giornalisti. Dimostrando di non sapere fare bene il suo lavoro, perché che Irama si riferisse ai giornalisti (certo, altre che al web) anche un giornalista scarsuccio era in grado di capirlo. A meno che non volesse bullizzare una diciannovenne, pretendendo di scatenare una polemica: centinaia di giornalisti in Sala Stampa Sanremo contro una diciannovenne. Sì, Irama ha ragione. E la Sala Stampa, in maniera Comica e Tragica, lo conferma involontariamente.
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