Quando uno intraprende un percorso e ha una grande visibilità - oltre a essere una celebrity - è molto importante che dimostri di avere una coerenza nei messaggi che veicola. Infatti oggi vorrei parlarvi, in particolar modo, di Isabella Rossellini. Una donna che ho amato e seguito e che ora, però, non seguo più. La seguivo perché pensavo che fosse una ambientalista, una animalista e una donna che lottava per l’ambiente, gli animali e per il cruelty free nel mondo. Quando ti impegni su certe battaglie, devi sapere tutto su quello che fai. Così, prima di arrivare al video che ho segnalato di Isabella Rossellini, ci tengo a precisare una cosa che forse molti non sanno: quali sono i cosmetici veramente cruelty free e quelli, invece, che sono testati sugli animali ma appaiono come se non fosse così, come sono le leggi in Europa e nel resto del mondo e come si riesce a capire quali sono effettivamente i prodotti che non sono testati sugli animali?
Intanto, se il tuo prodotto riporta la scritta “Peta approved”, sai di andare nella direzione giusta. Ci sono dei marchi che fanno da garanti per queste cose, perché senza specifiche è tutta un po’ una bugia. Perché tutto ciò? Perché le leggi su test animali sono diverse in Europa e nel resto del mondo. Quindi se il tuo brand (tipo Lancôme o L’Oreal) produce globalmente, devi essere sicura che sia veramente cruelty free in tutto il mondo. In questo caso specifico, Isabella Rossellini ha fatto un video con il team della Lancôme per il quale è stata testimonial per tantissimi anni. Anzi, da giovane, se non sbaglio e non ricordo male, arrivata a una certa età l’avevano anche scaricata in malo modo (non erano ancora i tempi del politicamente corretto). A parte questo, adesso appaiono sui suoi account social i video dove ha voluto ricordarci del rossetto “Mademoiselle Isabella” Lancôme realizzato in suo onore e ripubblicato con dei bei reel. Allora, con tutto il rispetto, vorrei spiegare alla signora Rossellini che quel prodotto, in Italia e in Europa, non è considerato veramente cruelty free. E mi dispiace davvero segnalarlo, ma sembra quasi una sorta di inganno. Perché i brand popolari come la Lancôme, nonostante operino in Italia, non possono essere considerati cruelty free perché non vengono prodotti dove il testing sugli animali è bannato.
Mi riferisco nello specifico alla Cina, dove il prodotto viene creato. Siccome all’origine viene prodotto a Pechino, la Lancôme non può essere considerato globalmente cruelty free, anche se aderisce agli standard del cruelty free in Europa. Questo ci fa capire la complessità e le sfide che affrontano i brand nelle regolamentazioni globali. Proprio per questo, a mio avviso, è sempre più di fondamentale importanza che le celebrity che sponsorizzano prodotti facciano bene i loro compiti a casa. Billie Eilish, un’artista giovanissima e incredibilmente brava (oltre che famosissima), ha espressamente chiesto a Gucci di realizzargli una linea vegana e Gucci l’ha fatta. Quindi suggerisco a Isabella Rossellini, grandissima celebrity, di chiedere alla Lancôme di realizzare anche per lei un rossetto vegano e cruelty free. Magari di chiamarlo “New Mademoiselle Isabella”, per rappresentare la Nuova Isabella Animalista che sostiene le sue scelte. Altrimenti, ragazzi, sembra tutta una burla e non c’è più coerenza da nessuna parte. Non puoi dire a tutti di non mangiare il tacchino nel giorno del ringraziamento e poi spalmarti sulla bocca un trucco Made in Cina testato sugli animali ed esclamando “Wow”!