Non si capisce niente, c'è poco da girarci intorno. Il prossimo 25 settembre un'intera nazione andrà a votare, metterà la testa dentro a un seggio, osserverà la complicatissima scheda elettorale che qualche mente diabolica ha progettato per confonderci ancora di più e si chiederà: adesso cosa faccio?
Perché la verità è che non importa quanti programmi elettorali abbiate letto, quante trasmissioni televisive, dirette su Instagram e litigi tra candidati abbiate visto negli ultimi mesi. Non bastano neanche più i quotidiani per farsi un'idea precisa, e concreta, di che cosa sarà davvero meglio per il nostro paese. E poi tra Rosatellum, collegi uninominali, liste bloccate e pluricandidature sarà già un miracolo riuscire a votare correttamente per il candidato scelto (per quei pochi non indecisi rimasti tra noi). Quindi, che fare? Impegnarsi di più? Leggere tutto o non leggere proprio niente e andare a sentimento, come in amore? O magari seguire i consigli di Calenda su TikTok sui libri da leggere? Niente, neanche questo vi aiuterà.
Dalla scorsa domenica però su tutte le piattaforme di ascolto online è disponibile un nuovo podcast che, dal lunedì al venerdì fino al tanto temuto 25 settembre, vi darà un motivo in più per odiare questa campagna elettorale ma, nel farlo, vi fornirà alcuni degli elementi più utili per capire i politici italiani e il loro modo di pensare, comunicare e agire a pochi giorni dalle elezioni.
È il nuovo gioiello di Chora Media, la podcast company italiana fondata Mario Calabresi, e si chiama Non hanno un amico. La voce e la scrittura delle puntate, chicche da cinque minuti per iniziare la giornata con il piede giusto (o sbagliato, a seconda dell'approccio) è di Luca Bizzarri, attore perfetto di un teatro dell'assurdo fatto di politici figli del peggior umorismo pirandelliano.
Si ride tanto, tra le battaglie social di Twitter e le definizioni date da Bizzarri per descrivere in poche parole la caratura morale dei nostri rappresentati come nel caso di Enrico Letta, professione: scacciafiga, che non uscirà mai più dalla testa di chi l'ha sentita. Ma, proprio come insegnava l'ormai "Fu" Pirandello, tra ironia e umorismo c'è una differenza abissale, perché l'umorismo nasce dal "sentimento del contrario" e dal senso di disagio dato dal contrasto tra l'apparenza e la realtà.
Fanno ridere, i politici raccontati ogni mattina da Luca Bizzarri, ma il loro ritratto goffo, svuotato di ogni autorità è lo stridore di denti che sentiremo il 25 settembre quando saremo chiamati a scegliere. Il nuovo podcast di Chora infatti si chiama "Non hanno un amico" perché è quella la domanda che ci facciamo ogni volta che fanno qualcosa di incomprensibile o di palesemente destinato a scatenare l'ennesima polemica: ma questi, non ce l'hanno un amico che li consiglia? Mica la schiera di social media manager che suggerisce a Matteo Salvini di fare le dirette all'una di notte perché "Qualcuno lo ha convinto che se ti metti una trombetta in bocca e una scopa nel culo in questo paese forse vinci le elezioni", no non quelli. Ma un amico vero.
Così, di mattina in mattina (già dalle ore 9 il podcast è online) Luca Bizzarri ci racconta approfonditamente perché questi amici i politici proprio non ce li hanno: da Pippo Civati "il Renzi buono" che pubblica un video senza consenso mostrando decine di persone in coda per un pasto caldo, a Enrico Letta che tira una riga per dividere buoni e cattivi "senza una terza via" come si fa alle elementari, passando per Giorgia Meloni "diventata la nuova Carrà, la più amata dagli italiani, stando zitta per non pestare merdoni" e Matteo Salvini che, con le sue dirette notturne, in cui saluta ogni follower per nome, si guadagna il titolo di "la Maurizia Paradiso che ci meritiamo".
Lacrime e stridore di denti in un perfetto ritratto semiserio, e molto umoristico, della nostra politica italiana. Forse davvero l'unica cosa che valga la pena ascoltare in queste settimane di sovraesposizione mediatica. Perché bastano cinque minuti di risate risolutive per capire molto più di quello che troviamo in pagine e pagine di programmi elettorali.