Ho il blocco della scrittrice. I miei articoli di MOW de La Vita Vera mi hanno preso anima, corpo, sangue e madre. Nonostante non manchi quasi mai un senso dell'ironia è stato doloroso scriverli perchè quando io scrivo rivivo questa esistenza, forse affascinante ma non sempre facile, una vita dura e pura dove regna l'onesta, il senso della rivoluzione, la verità - nel bene e nel male - e il coraggio. Dove le vittorie e i fallimenti si alternano come il tragitto delle montagne russe nei parchi divertimento, un percorso a tratti lento e calmo ma che all'improvviso ti scaraventa verso il basso senza pietà facendoti perdere il senso della gravità e del tempo facendoti confrontare con una paura gratuita e soprattutto lasciandoti senza risposta sul perchè hai deciso di salire proprio lì. Non ho pudori quando scrivo, non ho pudori nella mia vita. La timidezza, le rare volte che si impossessa di me, mi rende ancora più Vera ma è uno dei pochi lussi che non mi sono mai potuta permettere. Ho sentito sempre la necessità di convincere gli altri che valevo qualcosa, superarando prove difficili. Spesso ho aggredito prima di essere aggredita, la difesa dagli esseri umani è quello che ho dovuto mettere in atto sin da subito, da quando ero una bambina e sebbene la mia natura più nascosta e meno dichiarata sia più timida della me che molti conoscono, questo lato del mio carattere piuttosto scomodo l'ho uccisa senza pietà con un colpo solo in canna, come nei migliori film spaghetti western. L'unico pudore che mi è rimasto e che voglio superare oggi è quello di parlare di mio figlio. Credo che il mio raccontarmi come madre possa essere d'aiuto, di incoraggiamento e di ispirazione per tutte le madri “diverse” . Quelle che rispettano soltanto il loro amore incondizionato per i propri figli distaccandosi da qualsiasi regola banale e da qualunque somiglianza con le madri che prepotentemente compaiono ogni due secondi sul terrificante “whatsapp delle mamme”, un luogo dove io vengo sempre emarginata, sicuramente impopolare e giudicata da famiglie che non ho mai visto (non frequento “le mamme” nè accompagno mio figlio a scuola perché ci va da solo). Io sono, come in tutti gli altri campi della vita, madre a modo mio. Artista a modo mio, donna a modo mio. E l'unico modo che ho stasera per ricominciare a scrivere è quello di rivolgermi con tutta la verità che posseggo a mio figlio. Maximus, amore mio unico e solo, vita della mia vita, oggi mamma scrive una lettera a te. Forse non ti ho mai detto quanto ho sofferto mentre tu eri nella mia pancia dopo una visita durante la gravidanza. Ecco, te lo voglio raccontare. La dottoressa mi disse che non sentiva bene il tuo cuore ma che non dovevo preoccuparmi, purtroppo avrei dovuto aspettare una settimana per avere un altro appuntamento in uno studio con un macchinario più sensibile ed accurato per testare se tutto andava bene perché lei lì, in quel momento, questo battito del cuore non lo sentiva. Ovviamente calma non lo ero affatto. Chiamai mio padre (tuo nonno Giuliano) piangendo. Tua nonna purtroppo era già morta da anni e non l'hai mai conosciuta, ma questa è un'altra storia, troppo triste a cui non mi abituerò mai. Non avevo, come molte altre madri, questo punto di riferimento, mi mancava un appoggio femminile, la mamma che molte donne danno per scontata, e che dovrebbero considerare un dono. Io avevo solo mio padre e con lui piansi terrorizzata, perchè non sapevo se eri vivo. “Non sentono il cuore, ho paura papà ti prego prega per me”, gli dissi singhiozzando. Mi rispose con quella calma potente che lo aveva sempre caratterizzato: “Stai calma Vera, non ti agitare, andrà tutto bene”. Ad oggi ti confesso di aver intuito da quelle parole che tuo nonno non era totalmente tranquillo ma il suo compito, in quel momento, era tranquillizzare me e recitò il ruolo con grande impegno, come d'altronde aveva sempre fatto in tutti i suoi film.
“Io voglio che stia bene e sia vivo più di ogni altra cosa al mondo”, gli dissi. E lui concluse: “Vera starà bene ne sono certo, mantieni la calma, tuo foglio sta bene”. Dopo una settimana feci quella visita, avevo pregato giorno e notte. Quando ho sentito il battito prepotente del tuo cuore è stata per me, un'ulteriore prova del fatto che Dio esiste e non ci aveva abbandonato. È stato uno dei momenti più felici e liberatori della mia vita. Ancora non ti conoscevo ma già ti amavo immensamente senza riserve e sarei stata pronta a morire pur di dare a te, la vita. Forse, ripensandoci meglio, ti ho già raccontato questa storia più volte e non sarà allora questa la prima volta che mi sentirò dire “mamma me l’hai già raccontato” con la tua aria esausta fin troppo abituata a me, questa madre noiosa che ripete più volte le stesse storielle. Allora parliamo una volta per tutte di quando in prima elementare tornasti da scuola, tu che sei un bambino mulatto di rara bellezza, mi pregasti disperato di farti diventare bianco. Eri veramente affranto perché un tuo compagno di classe ti aveva detto “hai il colore della cacca” (il che la dice lunga sull'educazione che alcuni genitori sostengono di dare ai propri figli, perché neanche si riesce a commentare lo squallore di una battuta del genere). Fino a quel giorno ti eri serenamente disegnato durante i compiti di arte in mezzo a tante altre faccie bianche colorandoti di marrone e non avevi mostrato alcun complesso per la tua pelle diversa da quella dei tuoi compagni di classe. Fino a che qualcuno non ti ha fatto sentire sbagliato. Ricordo il mio stato d'animo affranto, il desiderio lucido di picchiare quel bambino cattivo di Toy Story (ho subito pensato a lui) e di aver provato una sensazione di rassegnata e dolorosa impotenza. Una madre farebbe di tutto per il proprio figlio ma quello che mi stavi chiedendo, ovvero farti diventare “bianco”, era davvero impossibile per me e per chiunque altro al mondo. Piansi tantissimo, di nascosto da te, soffrivo per questo triste episodio ma anche per tutta l’ignoranza e la cattiveria del mondo. Volevo combattere una società piccolo borghese velatamente razzista e la non accettazione di qualunque forma di diversità, che era riuscita a farti mettere in discussione la tua oggettiva, indiscutibile, grande bellezza e la tua perfezione, al di là del colore della pelle.
Pensai a cosa fare per tutta la notte. Non riuscivo a dormire, dovevo farti cambiare idea e toglierti per sempre dalla testa il desiderio di essere come tutti gli altri bambini della classe. Il giorno dopo, una volta tornato da scuola, ero pronta con una lista scritta di tutti gli uomini di colore che avevano segnato la storia. Iniziai a leggere serissima come fosse una lezione da imparare e tu inizialmente distratto ti fermasti ad ascoltare prima annoiato poi sempre più interessato. Michael Jackson, Michael Jordan, Obama, qualche nome lo suggeristi pure tu ad un certo punto. “Pelè! 50 Cents”. E conclusi dicendo: “Maximus molta gente che ha il colore della tua pelle possiede una marcia in più e la diversità è una grandezza unica. Fai della tua diversità qualcosa di grande. E poi, diversi da chi? Se entro in una classe di bambini di colore sono io ad essere diversa!”. E conclusi dicendo: “Oggi non te ne rendi conto, è presto ma le ragazze si innamorano degli uomini mulatti, impazziscono per quelli come te!”. Mi guardasti ignaro e confuso, in fondo avevi solo sette anni era un po' presto per certe affermazioni. E poi ogni tanto cominciasti a tirar fuori qualche nome: “Mamma anche Nelson Mandela!”. Dicesti una sera. Oggi sei fiero del tuo colore di pelle e sei addirittura autoironico. L'altro giorno aprendo il frigo e vedendo che era vuoto mi hai detto: “Mamma va bene che sono nero ma almeno un po' di cibo in questa casa me lo merito!”. Oppure presentandomi il tuo amico ebreo dicesti “ora in casa hai un negro e un ebreo!”. Umorismo cinico che mi fa molto ridere, segno della tua intelligenza ed autoironia, doti fondamentali per vincere. E in questo sono stata brava, diciamolo. Oggi hai 13 anni e fin troppe ragazze innamorate di te (non te lo faccio vedere ma sono gelosa perché tu sei “mio”, ti ho fatto io). Ora veniamo alle scuse. Scusami per i fidanzati sbagliati che ti ho portato in casa, alcuni non hanno saputo capirti, con altri giocavi alla playstation perchè la loro età era più vicina alla tua che alla mia. Il che la dice lunga sul fatto che forse erano un po' troppo giovani per me. Non te li ho nascosti, non ti ho mai preservato da nulla, mi hai vista discutere e a volte stupidamente piangere per uomini che ad oggi quasi non riconosco e che vedo lontani dai miei gusti, dai miei desideri e da qualunque ispirazione. Scusami se non ti accompagno a scuola, se non faccio amicizia con le altre mamme ma ogni volta che ho provato ad interagire con la maggior parte di loro mi sono sentita come un ufo in visita su un altro pianeta. I loro discorsi, i mariti, gli atteggiamenti, il modo di vestire, ridere pensare... È tutto così lontano da me che dovrei fingere di essere una persona che non sono e io, come sai, non fingo mai. Scusami se non vengo sempre a vedere le tue partite.
Scusa se ti dico spesso "arrangiati, io devo lavorare". "Vuoi viaggiare e goderti la bella vita? Beh, mamma adesso deve stare via qualche mese in Honduras". O magari deve fare un film e vincere tutti i premi. (Almeno l'ho detto e l'ho fatto). Scusami se so cucinare poche cose e continuo a farti il mio piatto forte, la carbonara, troppo spesso pretendendo pure i complimenti. Scusami se non ti compro un cane, le mie ultime due cagne mi hanno creato dei traumi. La mia bastardina Chicca fissava il vuoto e si buttava dal balcone, nessuno ha mai capito il perché, eppure era un cane felice ma che non ha mai smesso di giocare al suicidio senza morire mai. Infatti è morta di vecchiaia perché per fortuna il balcone era al primo piano, ogni volta si faceva piuttosto male ma non moriva. La seconda Nina, era già malata quando sono andata a Los Angeles e pur avendola affidata alle cure di mia sorella, ha deciso di smettere di vivere alla sola idea che non sarei tornata più, invece dopo un mese sono tornata a posta per vedere lei ma oramai era troppo tardi. I cani amano troppo e bisogna essere degni di questo amore smisurato e disinteressato, evidentemente nel caso di Nina io non lo ero ed ancora oggi soffro terribili sensi di colpa. Inoltre noi viaggiamo in continuazione, tu due volte l'anno vuoi andare in America da tuo padre, a chi lo lasciamo il cane? Non abbiamo nessuno che ce lo tiene, siamo piuttosto soli. Siamo piuttosto soli ma felici perché ci amiamo di un amore vero incondizionato e quando ti dico che sono un po' innamorata di te perché la tua bellezza mi lascia senza fiato e non so neppure io come ho fatto a fare un figlio così bello. lo dico anche perché la tua autostima deve essere all'ennesima potenza e mai e poi mai dovrai permettere a nessuno di dubitare che in te risiede tutta la grande bellezza dell’universo. Scusa se non sono la tipica mamma che vive solo per te ma io voglio farcela anche per essere un esempio perché tu possa mettere in atto a vita il mio insegnamento che ti ripeto ossessivamente “mai arrendersi nella vita”. Prima di andarmene, mi auguro in un Paradiso dove mi aspettano i miei genitori e le mie due cagnette, voglio finire di pagare il mutuo e lasciarti qualche soldo. Una casa completamente tua e nessun debito. Perché tu devi essere un uomo libero che non ha bisogno di nessuno se non per una tua scelta. Scusa per quella volta al mare in cui ti agitavi da lontano ed io felice ti salutavo, quando in realtà ti stavi agitando perché le onde del mare ti impedivano di tornare a riva, per fortuna dopo un po' l'ho capito e sono corsa dal bagnino che è venuto a salvarti.
Scusa per tutto il tempo che passo davanti al telefono, per le volte in cui cerchi di parlarmi e io distratta faccio i conti con la calcolatrice e con la vita. Scusa se a volte sono nervosa e ti rispondo male e scusa per quello di cui magari non mi sono resa conto e che non scrivo in questo articolo che mi auguro possa essere degno del grande indescrivibile amore di cui sto cercando di parlare. Sono fiera di te. Mesi fa mi hai detto “debbo assolutamente trovare una squadra dove giocare, una professionale”. Ti ho risposto “io non me ne posso occupare, devo lavorare, trovatela tu”. E ho aggiunto: “Vuoi una cosa? Prenditela, volere è potere”. Per tutta l'estate hai chiamato segreterie delle scuole di calcio e da settembre hai preso l’autobus da solo per andare in giro a fare provini. Oggi dobbiamo fare il certificato medico agonistico perché la squadra te la sei trovata e io ti ho solo accompagnato una volta scelta. “Mamma ora pero' vieni”, mi hai detto. “Almeno vedono che ho una madre”. “Ma certo amore”, ho risposto. “Ora che ti sei preso tutto da solo, subentro io”. Sei stato grande davvero e hai dimostrato tenacia e forza combattiva. Tuo nonno sarebbe fiero di te. Ti auguro di diventare un grande calciatore, di realizzare tutti i tuoi sogni, di essere un uomo forte e vincente sul campo e fuori. Sei il bambino più bello del mondo, somigli più a mio padre Giuliano e a tuo padre Henry. Anche se non ti ricordi bene di nonno, lui mi era stato tanto vicino durante la gravidanza e anche dopo il parto. In ospedale, io ho partorito in ospedale come tutti non in una clinica privata chic, aveva detto, guardandoti insieme ad altri bimbi nella sala dove vi tenevano, che eri il più bello di tutti. E quando avevi tre anni disse “Vera ma lo sai che è vero che mi somiglia?”. E lo disse con una fierezza che ancora oggi mi commuove. Era stupito che fossi una mamma dedita ed affettuosa mi disse “non pensavo fossi così brava come mamma”. Eppure io mio malgrado e senza averlo mai deciso ho vissuto e vivo per te. È un amore di natura, inconscio, più forte della stessa volontà. Ti amo e ti amerò per sempre. Anche quando non ci sarò più, non riuscirai mai a liberarti di me, perché l'amore è più forte della morte. Io ti tormenterò, spingendoti a mettere ordine e a fare le cose per bene, per l'eternità. Sentirai la mia voce, saprai sempre cosa fare. Sappi che troverò un modo, sempre e anche oltre, per rivolgermi a te e mandarti un messaggio. So che non sarò mai sola che mi starai vicino fino all ultimo respiro e anche se non ne vuoi mai sentire parlare il mio corpo e la mia presenza qui non sono eterni fattene una ragione ma eterno ed indistruttibile sarà il mio amore e tutto quello che ti ho insegnato. Sei forte, coraggioso, speciale, diverso, hai il tuo stile e non cerchi di somigliare a nessuno. Quando ci scambiamo video di cani che fanno tenerezza capisco quanto sei buono. Il tuo cuore è nobile, sensibile pieno di compassione ma guai ad ingannarti perché non perdoni facilmente, come quella fidanzata che quando avevi dieci anni ti tradì dando un bacio al tuo migliore amico. Poverina fece di tutto per farsi perdonare ma niente, ancora oggi non la perdoni. Abbi sempre cura di te amore. Curati, cura il tuo corpo, la tua anima, tutto questo vuol dire bellezza. Ricordati che sei prezioso ed importante e lo diventerai sempre di più. Non permettere a nessuno di pensare il contrario. Se proprio dovrai, trovati una fidanzata che somigli alla tua mamma con mani e piedi sempre curati e perfetti e che profumi tanto. Diffida delle “femmine” che non usano il profumo. Sii sempre rispettoso e sincero con le donne, sono creature elette, meravigliose e sensibili ma se puoi evita quelle che hanno ambizioni superficiali o che inseguono la ricchezza e il successo fini a loro stessi. Vivi sempre con passione e non lasciare che nessuno ti rubi la tua energia o la tua capacità di brillare. Liberati dalle voci interiori che ti dicono che non sei abbastanza. Ogni ostacolo è un'opportunità per crescere e evolvere. Ricorda che le porte si aprono al momento giusto, e ciò che oggi sembra ingiusto, nel tempo troverà sempre una sua giustizia. Non fuggire né dalla vita né dall'amore.
Vivi il presente, senza essere legato al passato o preoccuparti del futuro. Credici nei miracoli, nell’impossibile, in ciò che vedi e anche in ciò che non vedi. I tuoi pensieri hanno un potere enorme. Ciò che è giusto o sbagliato per te è una scelta solo tua. Rimani fedele a chi sei e continua a crescere. Ogni giorno, decidi come vuoi che sia la tua vita. Gli errori fanno parte dell’essere umano: perdonati sempre e vai avanti. Sappi che tutto ha un inizio e una fine (tranne il mio amore per te), e accettalo. Non cercare l’approvazione degli altri, ma la tua. Le persone tendono a scoraggiarti perché esprimono le proprie paure, ma queste non devono mai diventare le tue. Fai del tuo meglio con ciò che hai, non aspettare la grande occasione, accontentati di una mediocre e rendita grande tu. Non inseguire il successo, insegui la vita. Non ambire alla perfezione ma all' autenticità. Non importa quante volte cadrai, continua a lottare perché alla fine tutto si sistema. Non elemosinare l’approvazione degli altri per permetterti di essere chi sei. Confida in te stesso. Insegui i tuoi sogni senza farti distrarre da quelli degli altri. Credi nel tuo potenziale e nell'amore eterno perché il vero amore è una forza potente che da senso alla vita. Non dimenticarti di pregare ogni tanto come facciano insieme la sera perché Dio esiste ed esistono anche gli angeli. Ricordati che sei definito non solo da quello che realizzi ma anche e sopratutto da quello che superi. Non scusarti mai per essere sincero, impara a dire “no” senza sensi di colpa, ma impara anche a perdonare. Vivere senza perdono imprigionerà te ancora più di chi non hai perdonato. La vita è un'avventura, a volte crudele a volte meravigliosa, anche quando soffri fallo a testa alta e con dignità. Non smettere mai di sognare e resta sempre un po' bambino con quello stupore di chi vede tutto per la prima volta e lotta sempre per trasformare i tuoi sogni in realtà. Il tuo potenziale è molto più grande di quello che tu stesso credi. Volere è potere, ricordatelo fino all’esasperazione ti ripeterò di non arrenderti mai. Non riesco a credere, guardandoti uscire stasera, quanto tu stia diventando ogni giorno più bello. Mi hai preso una camicia bianca di seta e, come fai sempre più spesso, mi hai detto: “Ciao mamma, io esco”. Mi manchi quando non ci sei, e a volte vorrei che non crescessi mai. Quando guardo le tue foto da piccolo, il cuore mi si riempie di nostalgia. Sono patetica, lo so, perché quando si tratta di te, mi commuovo ogni volta, e tu ti metti a ridere. Sei la cosa più bella e giusta che io abbia mai fatto nella vita, il premio più grande. Sei il senso profondo del mio stare al mondo e ti amo più della mia vita. Ora aspetto che torni mentre guardo la televisione e finisco questa lettera un po' troppo sentimentale. Sono sempre preoccupata quando esci ma rispetto la tua libertà e ti do fiducia perché credo di doverti proteggere ma anche che sia giusto per te scontrarti con la vita. Come ti ho detto non potrò esserci fisicamente per sempre ma sarò per sempre il tuo angelo e chi crede negli angeli crede anche nei miracoli. Come in quello che mi ha fatta rimanere incinta a quarant'anni inoltrati di te. Nel mio destino evidentemente c'era l'essere madre oltre che restare un po' figlia per sempre. Nel mio destino c'eri tu. Ed io che ho versato lacrime per tutto quello che ho avuto e che ho perso, che sono una madre troppo emotiva, ribelle, a volte ridicola e sbagliata, troverò sempre la forza per te. E non permetterò neanche per un secondo della tua vita che tu non ti senta amato abbastanza. Ho pregato che fossi bello perché non mi ero sentita all' altezza della bellezza di mio padre ho chiesto scusa a Dio per una preghiera così superficiale( avrei dovuto chiedere che fossi in salute e basta)ma Dio non solo mi ha perdonata mi ha anche accontentata e la tua bellezza mi incanta ogni giorno come mi incantava quella di mio padre. Evidentemente dovevo essere circondata di bellezza nella mia vita. C’è sempre un prezzo da pagare per tutto, e tu lo sai bene. Non è stato sempre tutto facile, tra alti e bassi. Abbiamo vissuto momenti meravigliosi, ma anche difficoltà che ci hanno costretto a rialzarci. Hai già visto tanto della vita, e sei più maturo di quanto la tua età suggerisca. Meglio così, perché, alla fine, prima o poi bisogna crescere per forza. E te lo dice la tua mamma, che non è mai riuscita a liberarsi della bambina che c'è dentro di lei. “Sei proprio una bambina, mamma”, mi dici spesso con quell’aria protettiva che mi fa sorridere. E io, in quel momento, sento che nessuno al mondo potrà mai più farmi del male. Perché posso fare a meno di tutto e di tutti, ma non potrò mai fare a meno di te. A dopo amore, non fare troppo tardi e non ti fidare delle donne sono tutte un po' puttane. Tranne tua madre ovviamente che oltre ad essere un po' puttana è anche santa. Tua madre è come una Maddalena a cui cercano ogni giorno di scagliare addosso la prima pietra. Non sanno che sono la donna più forte del mondo e che Gesù è ancora lì a fermarli. Spero che ti sei portato le chiavi non solo perché ogni volta mi svegli ma soprattutto perché ti devi rendere indipendente nelle piccole e nelle grandi cose. E a proposito dei tuoi business un po' equivoci riguardo i giochi a cui costringi tutti ad iscriversi pagando 5 euro e della tua rara capacità di scroccare in giro, ti dico bravo amore! Perché in questa vita devi essere un po' principe un po’ hustler, muoverti con dimestichezza nel lusso e nella strada perché alla fine è dalla strada che imparerai le più grandi lezioni della vita, quella vita vera che piace troppo alla tua mamma imperfetta e innamorata follemente di te. Una madre che non dimenticherai mai e renderai eterna tramite il tuo amore. L’unico amore di cui mi interessa davvero. Puro ed istintivo. Tutto il resto va e viene. Noi restiamo. E non ci lasceremo mai. Nel frattempo tu sei uscito con la tua fidanzata rubandomi la camicia di seta bianca di Dolce e Gabbana. Ti stava benissimo. Hai grande senso dello stile e una rara personalità. Se me la rovini però farai I conti con la cowgirl che è in me, ti sfiderò a duello, diventerò cattiva e partirà in sottofondo una colonna sonora di Ennio Morricone, perché mamma ha sempre un po' confuso il cinema con la vita, ma questa lettera sarà comunque valida. Per sempre.
Tua madre,
Vera Gemma.