“Blanchito Bebe”, così si firma Blanco nelle proprie canzoni. È un giovanissimo, classe 2003, vero nome Riccardo Fabbriconi proveniente da Brescia, più precisamente di Calvagese.
Insieme a Michelangelo, suo produttore e amico che scolpisce il perfetto tappeto musicale in cui Riccardo dà il meglio di sé, è un’artista che sta dando prova di ottime doti canore accompagnate a un misto di generi che si sposa perfettamente con lo stile e le varie sfaccettature che porta con sé (prevalentemente punk-rap) di cui avevamo bisogno ormai in una scena quasi satura e sempre più omologata.
Blanco vanta una naturalezza artistica rappresentata soprattutto nei videoclip delle canzoni “Notti in Bianco” e “Ladro di Fiori”. Video a dir poco fantastici, che sono un pugno in faccia alla mascolinità tossica, esibiscono la nudità in cui a quanto pare Blanco si trova a suo agio - date le movenze naturali e imprevedibili - con i vari fotogrammi a rappresentare a pieno il messaggio e con una voglia artistica folle di mettersi a nudo, soprattutto artisticamente.
“Notti in Bianco” è un pezzo pubblicato a luglio, uno dei pezzi forti che gli ha portato un’ottima visibilità e che ha riscontrato parecchi giudizi positivi. In questo brano, viaggia su una melodia ben strutturata, quasi una “hit dell’estate rock” grazie anche al ritornello che trasmette un’energia solare unica. Un brano che tocca varie tipologie di generi, un perfetto insieme ritagliato a misura sulle sue corde, merito anche dell’ottima sinergia con il produttore. Si sente energia vitale di vita, voglia di fare, positività e il gusto di urlare al mondo la sua visione. È da poco uscita anche la versione Acoustic Version di questo brano, nella quale traspare la forza e il talento canoro di Riccardo.
Con “Ladro di Fiori”, invece, entra in gioco anche la scrittura e la liricità dei testi, che puntano tutto sul messaggio. Un testo che accoglie anche dei lati conscious toccanti e che arrivano ancora di più attraverso le sue doti vocali. Il video in questo caso, ovviamente, come in “Notti in Bianco”, fa trasparire la naturalezza di Blanco nel fare quello che fa, dai singoli movimenti alle varie scene in cui interpreta appunto un Cupido in preda ad attacco d’ira. Curatissima ancora una volta la produzione, sempre di Michelangelo, che offre visione musicale più ampia all’insieme.
Ma Blanco non si muove solo su Spotify e YouTube, ha pubblicato pezzi su SoundCloud, utilizzata all’inizio come piattaforma sperimentale e come primo passo verso la musica da offrire al pubblico, soprattutto per le tracce presenti nel “Quarantine Polaroid”, una raccolta di quattro tracce puramente sporadiche che danno però un’idea della personalità imprevedibile e artistica di Blanco.
Presenti inoltre tre “inediti”, se così vogliamo chiamarli, con la medesima produzione (successivamente caricati anche su YouTube, alcuni anche con videoclip molto amatoriali) La traccia con più ascolti è “Sottogonna” molto in stile “Ladro di Fiori”, ma più rock, che ovviamente non perde qualità, una delle migliori che il due Blanco-Michelangelo potessero partorire.
A seguire “Amatoriale”, soggetto principale sempre la voce di Blanco accompagnata da un dolce piano animato e un testo sentimentale. Infine “Ruggine”, con un titolo che ben si sposa con la strumentale metallica e sporca, un perfetto contrasto che aggiunge valore alle parole.
Blanco, come precedentemente detto, è una boccata d’aria fresca in una realtà grigia e piena di respiri sempre più simili e pesanti. Al primo ascolto può lasciare straniti, ma dopo un po’ riesce a farti entrare nel suo mood, creando intorno a sé una curiosità per qualcosa di nuovo che in questo periodo è davvero una rarità. Il futuro di Blanco, comunque, è già scritto, visto che da poco ha firmato con una major come la Universal.
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