Ogni giorno spunta fuori una non-notizia che "fa impazzire" il web. In queste ore tocca al video in cui una suora, a occhio sulla novantina, che separa due ragazze intente a scambiarsi un bacio saffico: "Oh Gesù, Giuseppe e Maria! - esclama - Ma cosa fate? Questo è il diavolo!". La scenetta in sé è piuttosto divertente da guardare, ma l'assurdo mondo in cui stiamo vivendo ha voluto trasformarla in una specie di simbolo dell'omofobia che vige nel nostro bel Paese. Tantissimi i post di condanna nei confronti della suora, tra chi si limita a percularla e chi, invece, la taccia della peggior intolleranza possibile. Suor Adolf Hitler, in pratica. Compare spesso, perfino, l'aggettivo "disumana". "Sembra di essere nel 1200 d. C.", si scrive ancora. Il web scopre, anno del Signore 2022, che gli anziani non sono solo tenere comparse nei reel delle webstar. Gli anziani vivono. E molto probabilmente non sono d'accordo con te. Di sicuro, non ci capiscono una "QAI+" di tutti gli acronimi che stai usando per definire la tua identità sessuale. Ehi, che ti aspettavi?
Partendo dal presupposto che il rispetto, legittimamente, preteso andrebbe anche prima di tutto dato, vorremmo fare un plauso a tutti gli attivisti acchiappa-like che stanno ricoprendo di maleparole questa novantenne, rendendola lo zimbello del web, la nuova Ivano Monzani. Ma in senso evil. Che coraggio ci vuole a prendersela con una novantenne senza mezzi per rispondere alle offese (dubitiamo che la nostra "cattiva del giorno" sia presente sui social). Stigmatizzare con termini durissimi la sua spontanea reazione non è combattere l'omofobia, è semplicemente bullismo di massa.
Eh, però. "Però mia nonna ha 91 anni e non si sarebbe mai permessa di fare una cosa simile", spiegano alcuni, dimostrando solo la propria evidente difficoltà a guardare oltre al proprio sacro ombelico. Perché appena fuori da quello, c'è la realtà fattuale: moltissimi anziani non si perdono una puntata di Don Matteo, vanno a messa ogni benedetta domenica, sgranano il rosario (non in NFT). Ed è così che andranno al Creatore.
Ma l'omofobia in Italia non si sconfiggerà mica cambiando la testa agli anziani, signor* mie*, oseremmo dire che troviamo molto più preoccupante che giovanissimi rapper inseriscano nei ritornelli delle loro hit parole come fr0ci0 e fin0cchi0, con una platea di migliaia di ragazzini a cantarle tutti insieme per fare i vissuti e un milione e seicentomila telespettatori davanti alla tv. Sì, è successo a Love Mi, il concerto organizzato da Fedez e J-Ax nella piazza del Duomo di Milano. Lì, però, non si è quasi battuto ciglio. La suora, con ogni probabilità, ha fatto un sostanziale errore di marketing strategico: s'è dimenticata di lanciare la propria linea di smalt*, prima di reagire d'impulso a favor di telecamera.
Perché una cosa è divertente e l'altra oscena? Chi decide cosa sia opportuno e cosa invece no? Le grandi battaglie per i diritti, tutti i diritti, vanno combattute con le unghie e con i denti. Anche perché la stessa Corte Suprema degli Stati Uniti ci ha appena dimostrato come sia estremamente facile perdere dalla sera alla mattina perfino quelli considerati certezze, colonne portanti di un mondo libero e laico. Prendersela con una suora bisnipote dei suoi tempi fingendo di fare la rivoluzione è impresa troppo facile per essere definita tale. E indignarsi, esporla al pubblico ludibrio sui social, rivela solo che siamo, al solito, capaci di lottare solo quando farlo non comporta rischi, ma solamente "lol". Coi "lol", però, non si ottiene alcunché. A parte dar linfa a generazioni ancora più bigotte degli stessi bigotti di oggi, ottuse e bulle balilla. Possiamo essere migliori, dovremmo.