La seconda settimana di questo lungo febbraio è ricca di possibili vie da percorrere, in una vasta proposta di esposizioni, rassegne e iniziative culturali. I percorsi che lo spettatore potrebbe indagare sono variegati al punto che l’ago della nostra bussola interiore, non riesce più a individuare un unico punto di riferimento, ma subisce una sclerosi inversa e vaga, da nord a sud, da est a ovest. Le soluzioni visive intricate e matematiche di Escher, hanno il loro eco nelle proposte visuali della musica di Stipe, che risuona nella sua biografia, oltre a un’affascinante resa fotografica di Armani, e la memoria di un fenomeno tutto italiano: il festival di Sanremo in mostra a Torino. Ecco le migliori mostre del periodo che abbiamo visto che che vi consigliamo.
Escher - Palazzo Bonaparte, Roma
Chi volesse inerpicarsi nelle acrobazie logico-matematiche di Maurits Cornelis Escher, può farlo fino al 1° aprile 2024 presso Palazzo Bonaparte, nel Nuovo Spazio Generali Valore Cultura Roma. Qui si celebra il centenario della prima visita dell’artista olandese nell’Urbe, nel 1923. L’esposizione si propone dunque come la più grande e completa mai realizzata, arricchita da opere inedite, in prima esposizione, per un totale di 300 pezzi, dai quali emergono i grandi cavalli di battaglia quali Sfera riflettente, Metamorfosi II e molte altre, ormai parte del repertorio grafico pop. La permanenza romana viene raccontata anche con litografie e incisioni raffiguranti scorci, paesaggi, architetture e vedute, dove lo spettatore ha l’impressione di essere lì, accanto al maestro adagiato sulla sua sedia da viaggio, immerso nella contemplazione della grandiosa e malinconica città eterna.
Michael Stipe – Ica, Milano
Nella convulsa e ingorda proposta culturale di Milano, emerge un nome che, ad un primo sguardo appare fuori posto: Michael Stipe con la sua personale I have lost and I have been lost but for now I’m flying high, presso ICA fino al 16 marzo 2024, dove propone la sua visione della vita e dell’arte. Il cantante, celebre frontman dei R.E.M, porta il suo percorso artistico, personale, musicale e psichico all’interno degli spazi Ica, una piccola realtà industriale che si è evoluta in luogo delle arti, mantenendo al contempo la sua vocazione di ‘non luogo’. Così l’artista e il suo ambiente, si fondono e dichiarano, apertamente, la loro vocazione poliedrica che non cede ad una riconversione ma, piuttosto, rimarrà nella dimensione del ‘prestito’. Sculture, ceramiche, fotografie, installazioni, connesse ai testi delle canzoni di Stipe, accompagnano il visitatore, alla continua ricerca di punti di riferimento che non troverà, per rendersi conto, all’uscita, di non averne più bisogno.
Fotografia a Milano e Torino: dal festival di Sanremo a Giorgio Armani
Due mostre fotografiche, una a Milano, l’altra a Torino, propongono storie e memorie italiane e non solo, ricordandoci come il mezzo fotografico sia il grande demiurgo dell’immaginario sociale e pop già dalla prima metà del Novecento. Così a Torino, presso le Gallerie d’Italia, troviamo la mostra a cura di Aldo Grasso: Non ho L’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951- 1976. Essa si propone di mostrarci ciò che la radio e i limitati mezzi di comunicazione dell’epoca non riuscirono a fare: scene, costumi, scorci di vita e arte, vissuti nel capoluogo ligure in quella che era l’epoca d’oro della società italiana della rinascita e del good mood. La mostra è aperta dal fino al 12 maggio 2024. D'altra parte, Re Giorgio Armani e il sodalizio con il fotografo Aldo Fallai, illuminano gli spazi del tempio del brand di moda, noto in tutto il mondo, presso l’Armani Silos, con l’esposizione antologica Aldo Fallai per Giorgio Armani 1977-2021 (visibile fino all’11 agosto 2024). Moda, cultura, percorsi del gusto Made in Italy si mostrano, e allo stesso tempo dimostrano la loro grandezza in tutto il mondo: il genio sartoriale spesso, può incontrare l’estro creativo dei grandi artisti.
Cosa vi siete persi...
Il 4 febbraio 2024 ha chiuso la collettiva Rammendi d’arte, promossa da Dalla Fiber Art, presso il Castello Gamba, in Val d’Aosta. Una proposta interessante, da rivedere nel caso di una riproposizione futura, in quanto il percorso espositivo mostra ferite, reali o immaginate, saturate e curate con materiali della tradizione del territorio e non solo. Morale e simboli si fondono nelle cuciture e negli occhi di chi osserva.
Presto in arrivo
A Roma, dal 20 febbraio al 23 giugno 2024, al Palazzo Braschi ci sarà Ukiyoe. il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone. Pronti ad immergervi nelle visioni del Giappone del 1600 e 1800? Noi, francamente, non vediamo l’ora.