Chiamamifaro o Alena, questo è dilemma. Anzi nessun dilemma. Chiamamifaro nella sua esibizione ha fatto meglio di tanta altra gente e della stessa Alena, la cui eliminazione è dovuta alla sua incapacità di trasmettere emozioni durante il canto, inedito o cover che sia. Chiamamifaro indipendentemente dalla sua famiglia (è la figlia di Cristina Parodi) ha portato un inedito semplicemente più convincente degli altri e non ha con sé quella quantità astronomica di autotune da cui Alena non riesce a staccarsi. (Voto Alena 4, Voto Chiamamifaro 8) Ci sbilanciamo. Chiamamifaro potrebbe essere una papabile vincitrice del talent, carismatica, originale, con una forte presenza scenica e capacità di catturare il pubblico, sicuramente anche dovuto dalle sue precedenti esperienze (per esempio ha aperto uno dei concerti dei Pinguini tattici nucleari) che sa il fatto suo e lo ha dimostrato perfettamente oggi. Oggi però non soffermiamoci né su Chiamamifaro né su Alena ma su una frase che è stata detta a Vybes e che già la volta scorsa era stata detta a Diego: “Non ha mai preso un microfono in mano”. Non tutti hanno la possibilità economica di prendere lezioni di canto, ci mancherebbe, questo è chiaro, ma qui non si tratta né di disponibilità economica né di status sociale, ma della concezione che si aggira nel settore musicale (e non solo) da un bel po’ di tempo. La musica e l'arte sembrano ormai diventati una cosa che chiunque può fare, anche senza talento, senza capacità, senza impegno e soprattutto senza tecnica e studio. E sta proprio l l'errore, ed è proprio lì che chi non si applica si nota.
La musica è un lavoro e come tale richiede dello sforzo, richiede dello studio e richiede del tempo. Non puoi presentarti come cantante, andare a un programma in cui formano i nuovi cantanti del domani, togliere il posto a qualcun altro, e poi dire di non aver mai preso un microfono in mano in vita tua, a più di vent'anni. Questo è un insulto nei confronti di tanti professionisti, della stessa Fiorella Mannoia che oggi era lì in studio a giudicare le performance (e insegnare). Uno può nascere con un'indole, un talento, un guizzo, ma poi va coltivato, perché la musica è anche tecnica, oltre che passione e trasporto. Vybes (Voto 4) manca di tecnica, e si vede, infatti stona, parecchio. Dispiace poi che talenti come Nicolò (Voto 8), che oggi ha cantato magnificamente Abissale ed è arrivato primo nella gara cover, vengano affiancati da gente che non sa neppure quali siano le note. Perché è vero che il bello della musica è che può arrivare a tutti, ma non per questo dobbiamo rendere la musica un qualcosa privo di studi e di sforzi, perché non è così. Diego come Vybes, più volte ha raccontato di come lui non abbia mai preso lezioni di canto, e lo stesso è palpabile, nonostante stia cercando di creare un personaggio da empatizzare, timido e impacciato, insicuro e che soffre, difficile da pensarlo di una persona che ha milioni di follower sui social, che ha lavorato YouTube, che ha già fatto Sanremo giovani, ma nonostante tutto questo, si ha come l'impressione, a volte, che si tratti dell'ennesima persona che si butta sulla musica un po' per caso, forse per guadagnare raccontando le sue storie d'amore e il suo animo tormentato (Voto 4). Trigno (Voto 5) e Senzacri si salvano, nonostante quest'ultima sia arrivata in fondo alla classifica e debba, quindi, affrontare la sfida. Li ho trovati più preparati e più centrati con il loro percorso artistico. Senzacri (Voto 5) ha sbagliato l'inizio e ha faticato molto con la respirazione, questo si è notato, ma ho trovato più coerenza nel percorso e più capacità di trasmettere al pubblico, sicuramente con ancora tanto lavoro da fare. Sono solo Ilan (Voto 6), Chiamamifaro e Nicolò ad essersi aggiudicati la sufficienza per me, dato che potenzialmente i più preparati e sicuramente i più particolari di quest'anno. Guardare il tutto mi ha lasciato l'amaro in bocca, proprio perché la sensazione che si evince, è una concezione della musica che non corrisponde alla realtà, con cantanti che non sanno cantare e insegnanti che non sanno insegnare, vedi Zerbi, questo mi lascia interdetta, domandandomi se quello che guardo ha dunque senso di esistere, dato che Amici si promuove come scuola, cosa stiamo insegnando e lasciando ai cantanti del domani? E cosa loro stanno lasciando a noi? Al momento, nulla.