È tornato X Factor. Su Sky infatti, è partita la 19esima edizione del talent show canterino, di nuovo con la conduzione di Giorgia e una giuria riconfermata per tre quarti: al fianco di Achille Lauro, Jake La Furia e Paola Iezzi infatti, è arrivato Francesco Gabbani. Alla prima prova, la new entry è già a fuoco: semplice e diretto, ha portato con sé un' atmosfera giocosa che non può che far bene allo show. Vediamo allora com'è andata questa prima puntata di Audizioni, tra ragazzi interessanti, voci notevoli e una conclusione al ritmo di uno dei pezzi più memorabili passati di lì: “pippetta e a nanna”, ad opera di Simone Miccinilli. E con un simile finale per dare la buonanotte, figuriamoci quando è toccato a quelli che facevano sul serio.

La giuria e Giorgia
Francesco Gabbani: 7
Lui è buono è caro, è un simpaticone, ma non toccategli la melodia. Quella non gliela dovete cambiare, capito Paola Iezzi? I due hanno avuto un dibattito sulla questione, prontamente smorzato da Jake La Furia che, al contrario loro, sa benissimo cos'è che il pubblico di un talent show non vuole sentire: le discussioni sulla musica. Perlomeno non sui tecnicismi. Ad ogni modo, non è a Paola Iezzi che il toscanaccio sta insinuando il trono. Perché qui la partita al bancone si gioca sulla piacioneria, e quello è territorio di Lauro che, con la sua eleganza d'altri tempi, ammicca al pubblico appena può; con il suo sorriso guascone, con la camicetta con i disegnetti di mutandine e reggiseni invece, Gabbani ne è l'antitesi. Ma sa di piacere, almeno tanto quanto lo sa l'altro. Alla prima puntata, giudizi centrati senza cercare di essere compiacente: Gabbani è un si.
Achille Lauro: 5
Con quell'aria da dandy un po' così, con quell'accento romano un po' così, Achille Lauro “aizza” il pubblico appena può e si crogiola nel suo fascino. Dice a una concorrente che è acerba, che per il percorso che bisogna fare nel programma, servono voci più strutturate. Dobbiamo esserci distratti: a noi risultava che l'obiettivo di X Factor fosse appunto, trovare chi ha l' “x factor”, cioè quel qualcosa che lo distingue dagli altri. Quella sorta di fuoco sacro che si intravede anche come potenziale, anche come presenza sul palco. Seguendo l'approccio di Lauro, ad esempio, in UK si sarebbero lasciati sfuggire quel fenomeno pop globale che sono stati gli One Direction. Per tutto il resto, il talent si chiama The Voice.
Jake La Furia: 8
“Il mondo va avanti con le tamarrate fatte bene” è la massima della serata: maestro. Del quartetto, è il più laico rispetto alla musica: l'importante è che il risultato finale funzioni, indipendentemente dalle convinzioni personali. Ha sempre la battuta pronta, ma questo lo sapevamo già.
Paola Iezzi: 7
Acconciatura da Sailor Moon, corsetto da Madonna ai tempi di Blond Ambition, Paola non perdona. Lei non vuole furberie e se il risultato non la convince, non indulge. Qualche scintilla con Gabbani: aspettiamo per vederne di più.
Giorgia: 7
Si riconferma la piacevole scoperta della passata edizione: spigliata, allegra, calorosa con i parenti che assistono alle Audizioni dietro le quinte. C'è qualcosa che Giorgia Todrani non sappia fare? Ma soprattutto: perché ci abbiamo messo tutto questo tempo a scoprirlo? Per forza di cose, il format è questo, in fase di Audizioni rimane piuttosto defilata.

I concorrenti
Come sempre, nella fase delle Audizioni i concorrenti si esibiscono uno dietro l'altro. Tra i tanti nomi passati sul palco però, ve ne sono alcuni da tenere d'occhio e che potremo ritrovare nelle fasi successive del talent show: Amanda Bottini, che apre la puntata e dopo appena due note incassa già l'applauso del pubblico e un “È bravisima” da parte di Giorgia (canta People Help the People, voto: 8); Damiano Caddeo con il suo inedito Punto, un pezzo maturo che non ha niente dell'ironia che il ragazzo ha sfoggiato con i giudici (voto: 7 e 1/2); Vittoria Donde, la rocker fragile chitarra in spalla e Radiohead (canta Fake Plastic Trees, voto: 7); Delia Buglisi che unisce il siciliano a Rosalia, ha fatto pace col pianoforte dopo 13 anni di conservatorio e si guadagna una standing ovation anche da parte dei giudici (canta Sakura, voto: 8 e 1/2). Ci sono poi Francesca Dinale, che canta Alfonso di Levante con una naturalezza che la rende sexy e chic allo stesso tempo (voto: 7 e 1/2), e Pier Cesare Fagioli con Chandelier in versione acustica: arriva sul palco che sembra un soggettone, poi tira fuori un'emozione e degli acuti che lasciano tutti senza parole (voto: 9).
Pezzi forti sono poi i due gruppi: i Plastic Haze con Time is Running Out dei Muse in versione metal (voto: 7), ma soprattutto gli Abat Jour che con i loro arrangiamenti, conquistano Gabbani: That's Life rock con batteria, bassi e chitarra conquista tutti e potrebbero andare molto avanti nella competizione (voto: 9).
Infine, una menzione d'onore a un eroe dei nostri giorni: quel Simone Mincinilli e la sua saggia raccomandazione, la dance di “pippetta e a nanna”. A modo suo, un artista pure lui.
