Tornano le pagelle di Michele e Lucia Monina. I nostri critici hanno seguito la finale di Sanremo (quest’anno un po’ più breve del solito) e hanno giudicato i cantanti in gara: voce, canzone, performance. E i conduttori? Pure. Ecco com’è andata, dall’inutilità di Alessia Marcuzzi (come Francesca Michielin, Rkomi e Tony Effe) agli outsider come Giorgia o Lucio Corsi. Ma la vittoria di Olly siamo certi sia meritata?
![Carlo Conti, Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan](https://crm-img.stcrm.it/images/42497520/2000x/20250216-081939396-1659.jpg)
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Le pagelle di Michele Monina
Carlo Conti 7
Via veloce, asciutto, senza troppi fronzoli. Con una Alessia Marcuzzi inutile tra le scatole, ma per contro con un ottimo Cattelan dall’altro. Bel Festival, bello spettacolo, certo, da domani ci occupiamo serenamente d’altro, ma almeno non ci si sono intorpiditi i coglioni davanti alla tv.
Alessandro Cattelan 7
Alessandro Cattelan ha quarantadue anni, smettetala di dire che è giovane. È un adulto, non è più giovane da vent’anni. È che in Italia c’è un tappo generazionale, stavolta Carlo Conti, prima Amadeus. Poi, certo, uno può dire che i programmi di Cattelan non sono adatti a tutti, ma a cocondurre il Festival è stato proprio bravo, molto meglio della sua bionda collega.
Alessia Marcuzzi 2
Alessia sarebbe anche simpatica, eh, ma decide di giocare la carta della svampita, per non dire anche vagamente infoiata. La cosa mi mette a disagio, per lei. E anche per me. Hai aspettato una vita per questa occasione, Alessia cara, potevi giocartela meglio.
Il tipo che ha dato il premio TIM
Linda Hamilton, ovunque tu sia stai ben nascosta, perché Terminator è in giro a cercarti.
Francesca Michielin 2
Sull’inutilità del presentarsi a Sanremo con un brano scialbo, una voce anonima e una interpretazione opaca nell’anno in cui c’è in gara il mondo.
Willie Peyote 8
Verrebbe da dire che per il rapper è riuscito a dedicare una canzone alla figlia Fiammetta senza cadere nell’ovvio, ma sarebbe solo perché tutti, Carlo Conti compreso, lo hanno confuso con Brunori. In realtà ha dedicato una canzone allo spirito dei tempi, e lo ha fatto con un funkettone molto acustico, molto bello. Bravo, Dario.
Marcella Bella 7
Marcella ha una canzone semplice e killer. Non come i Ricchi e Poveri l’anno scorso, ma ci si avvicina, come potenzialità. E lei è una vera diva.
Bresh 7
Leggi alla voce relax, Bresh sembra nato sul palco, ci si muove con naturalezza, senza mai tradire più dell’emozione necessaria a far emozionare noi. Una canzone matura, che magari non spicca al primo ascolto, ma sicuramente resterà.
Modà 8
Diciamolo, Kekko ha preso un brutto colpo, ma ha una tigna che non teme né infortuni né altro. Quindi ecco che i Modà portano il cuore sul palco, e dal palco oltre l’ostacolo, l’emozione a fare da benzina, il saper scrivere canzoni e interpretare canzoni a fare da motore. Insomma, i Modà che fanno i Modà sono qualcosa di spettacolare.
Rose Villain 9
Chi dice che Fuorilegge è la copia di Click Boom!, fondamentalmente, ha poca dimestichezza con la materia musica. Perché Fuorilegge è un brano, semmai, che prende il discorso perfettamente fatto l’anno scorso e lo spinge in avanti, introducendo altri generi a un pedigree già molto ricco, con il canto soul, il rap, la melodia italiana e ora anche il gospel. Un passo in avanti da chi avanti già era.
![Giorgia si commuove durante la finale di Sanremo](https://crm-img.stcrm.it/images/42497521/2000x/20250216-082037157-9742.jpg)
Tony Effe 2
Io dico, ‘sto benedetto autotune, vogliamo usarlo o no? Ti accusano sempre di usarlo, a ragione, e una volta che ne hai davvero bisogno lo tieni spegno ammorbando tutti?
Clara 7
Clara è brava a tenere il palco. Brava a cantare. Bella da vedere. Talentuosa a scrivere. Che le manca? Niente, direi. Ha anche una canzone che, come per Rose Villain, prova a spingere in avanti un discorso iniziato un anno fa.
Serena Brancale 8
La zia spacca. Mischia lingue diverse, letterarie e musicali. Tiene il palco. Si diverte e ci diverte. Sensuale e giocosa. Insomma, è la zia.
Brunori SaS 9
A Brunori, lì a cantarci dei sentimenti di chi diventa padre, delle paure, delle incertezze, anche di come cambi il rapporto tra i genitori di chi è arrivato, non gli si può davvero dire nulla, se non un sentito e sincero grazie.
Francesco Gabbani 8
Francesco Gabbani è un diesel. Ci mette un po’ a accendersi, ma poi acquista potenza e non la fermi più. Che quindi, a dirla tutta, non è un diesel, ma qualcosa che ora non mi viene in mente e che ci mette un po’ a accendersi, ma poi acquista potenza e non la fermi più. Di fatto Viva la vita è un gioiello di canzone, con almeno un paio di piani di lettura, il che dimostra quanto Gabbani sia un signor cantautore, incredibilmente sempre dimenticato quando si parla dei cantautori di questo Festival.
Noemi 6,5
Noemi ha una bella voce, riconoscibile. Non sempre azzecca la canzone, ma stavolta sì, una bella canzone storta, scritta da Mahmood e Blanco. Solo che quest’anno non è l’anno di Noemi, e quindi la canzone si perde lì in mezzo. Peccato, perché si parla di maturità e di essere donne, che è tema importante, e invece ci si concentra su un trentacinquenne che si sente per sempre giovane facendolo l’occhiolino al pubblico o di quell’altro che sbrocca perché gli hanno impedito il product placemente di una catena che pesa come Lucio Corsi.
Rocco Hunt 6-
Ecco, il bacio alla mamma mentre canti di aver dovuto lasciare la tua città in cerca di fortuna, no. È troppo anche per me, che ho lasciato i miei genitori per andare a cercar fortuna a Milano. Così è troppo.
The Kolors 6
Raffaella Carrà che intona Tomorrow di Amanda Lear, ma il tutto con lo stile dei Kolors, e la voce di Stash. Peccato che abbiano chiamato il pirlone dei The Jackall, idea per altro presa da Willie Peyote con Luca Ravenna. Con la differenza che il tipo non fa ridere manco p’u’ cazz.
Olly 5
Marta Donà, manager di Olly e della Michielin, oltre che di Cattelan, Mengoni e altri, deve avere davvero un peso specifico alto. Perché i suoi cantano sempre nel momento di massima audience. Oh, magari è puro culo. Di fatto Olly ha portato una canzone fatta proprio per vincere, anche perché Alfa l’aveva già piazzata in vetta alle classifiche nei mesi scorsi. Canzone che al terzo passaggio, però, ha già stancato, parlo per me, evidentemente. Magari è che non ho dodici anni, eh. Vince lui, quindi credo che dovrò rassegnarmi a sentirla ancora. Un gin tonic, per favore.
Achille Lauro 5
Sarò io, ma da chi canta mi aspetto anche che sappia cantare. Non solo lo stile, le trovate a effetto. Mica effetti speciali, che ogni tanto azzecchi una nota, o che se l’azzecca poi la sappia tenere. Con Lauro non è praticamente mai così. Poi la canzone c’è, ma magari poteva cantarla un cantante vero.
Coma_Cose 8
Cuoricini è una mina assoluta. Una hit ancora prima di diventare una hit. Ma una mina, una hit con un testo leggero ma al tempo stesso profondo e intelligente, e con una musica new wave che levate. Loro, poi, hanno la migliore presenza del Festival con Lucio Corsi, e Francesca, non me ne voglia Fausto, è di una bellezza assoluta. Grandi.
![Tony Effe](https://crm-img.stcrm.it/images/42497522/2000x/20250216-082124571-6295.jpg)
Giorgia 10
Sentite lo special de La cura di me, cioè quella parte che arriva verso la fine, laddove a un certo punto la melodia cambia direzione e per qualche istante si presenta sotto nuove spoglie. Ecco, è qualcosa di molto contemporaneo, si sente bene la firma di Blanco, e Giorgia lo canta come se avesse venti anni e non avesse ascoltato altro in vita sua. Come del resto canta con naturalezza anche tutto il resto del brano, tirando giù il teatro con una voce che è patrimonio dell’Unesco anche se l’Unesco non lo sa. Il sesto posto in classifica, diciamolo urlando, È UNA COSA CHE ANDREBBE PUNITA CON LA PENA CAPITALE.
Simone Cristicchi 8
L’emozione non ha voce, cantava Celentano. Cristicchi ha la voce rotta dall’emozione, e l’emozione è visibile anche in platea. La canzone, credo, è già entrate nell’immaginario collettivo, colmano un vuoto narrativo. Intenso.
Elodie 6,5
Elodie è più della sua canzone. Molto di più. La canzone è bella, ma non imperdibile. Elodie invece è brava nel tenerci incollati allo schermo, e non parlo certo solo della sua bellezza. Sa usare bene la voce, emozionando, il che con una canzone non eccezionale non è cosa da prendere alla leggera.
Lucio Corsi 10
Lucio Corsi è un artista unico. Naif, si diceva un tempo, di quelli come lui, quando non si aveva voglia di dire semplicemente che era appunto un artista in un mondo di esecutori o intrattenitori. Non che Lucio Corsi non sappia eseguire e intrattenere, eh, la sua performance è la più ricca di tutti, come si muove, passando dal piano, Dio quanto amo quel piede sotto al culo con scritto Andy sulla pianta, mentre suona, alla chitarra, con tanto di assolo fatto col microfono sottobraccio, e la sua canzone è una delle più belle di questi ultimi anni. Una bella scoperta per molti, non per me. Arrivato tra i primi cinque avrebbe meritato lui la vittoria finale.
Irama 7
Irama è un killer, quando si tratta di cantare ballad che affondano nei sentimenti. Lentamente è una canzone che questo fa, puntando dritta al podio.
Fedez 3
Presentarsi sul palco dell’Ariston cantando una canzone che dice che gli psicofarmaci, il testo è un susseguirsi di nomi di mediciali, sono veleno ci dice molto su quanto Fedez sia poco lucido. E su quanto lasciargli davanti un microfono sia come giocare su quella assenza di lucidità, o su quella malafede. Sia come sia Battito è una canzone indegna. Non avere le lenti a contatto colorate di nero è il solo tratto interessante della sua performance. Sale a 3 dal solito 2 solo perché ricorda il mio amico Fausto Cogliati, un grande professionista e un galantuomo, inspiegabilmente a lungo al suo fianco.
Shablo feat Guè, Tormento e Joshua 8
La canzone è una bella bombetta, puro hip-hop stiloso, con Tormento a mandare a casa Guè, nonostante Guè abbia più barre di lui, e Joshua a fare il terzo incomodo. Ballabile e senza compromessi.
Joan Thiele 7
Fosse nata negli anni Sessanta oggi avrebbe una canzone nella colonna sonora di un film di Quentin Tarantino. Lei, con quella faccia così iconica, potrebbe anche avere un ruolo, quello della femme fatale che si muove sinuosa, forte di una voce evocativa e di una canzone degna di questa parola, potrebbe togliersi qualche soddisfazione lontana da qui.
Massimo Ranieri 7
Agli ascolti in Rai, quelli di gennaio, avevo liquidato la canzone come niente di che. In realtà è una gran bella canzone, classica, adatta alla perfezione alla voce di Massimo Ranieri. Un respiro melodico nell’affanno di questi tempi in apnea.
Gaia 6
Potrebbe essere un tormentone, non ci fosse in giro Cuoricini o la canzone dei Kolors. Ma è comunque una canzone molto orecchiabile, che lei canta bene, forse non troppo coinvolgente come performance. Intelligente ma non si applica.
Rkomi 2
All’una di notte arriva Rkomi che canta, si fa per dire, come la tizia del corsivo, spero facendo apposta. Una roba indegna.
Sarah Toscano 7
Sarah è del 2006. Canta bene e tiene il palco come una veterana. Guarda al passato, che per lei è quel che per me è quasi l’oggi, e lo fa con coerenza per quanto la vita gli ha posto davanti fin qui.
![Rkomi](https://crm-img.stcrm.it/images/42497523/2000x/20250216-082200152-4925.jpg)
Le pagelle di Lucia Monina
Carlo Conti 5
Percorso tentennate, momenti positivi, altrettanti negativi. Oggi abbiamo toccato vari fondi con la Marcuzzi, che sicuramente, come si evinceva dai suoi occhi, si è pentito di aver invitato. Lui il suo lavoro lo sa fare e sicuramente lo preferisco a Amadues, nonostante ciò troppi errori a mio avviso e a mio gusto, auspico a un Sanremo condotto da Cattelan e la Delogu. Unica nota positiva: andiamo a letto a un orario umano. Neppure una donna nei primi 5, uno schifo, un vero schifo, non aver detto neppure una parola è stata un’occasione sprecata per far luce su un problema ben serio che questo paese ha con le donne.
Alessandro Cattelan 9
Perchè all’età di 40 e passa anni Alessandro Cattelan viene trattato ancora come fosse un bambino a cui gli adulti devono mostrare e insegnare il lavoro, non ancora pronto a camminare con le proprie gambe, come se non ne fosse capace. Alessandro tra dopo festival e co-conduzione ha dimostrato di riuscire non solo a tener testa ma a fare le scarpe a molti lì dentro.
Alessia Marcuzzi 4
Di una noia mortale, oltre che di un’ironia adatta a un ragazzino delle medie un po’ scemotto. Veramente non necessaria, peccato, potevamo portare la Delogu al suo posto, nettamente più preparata. Per niente apprezzato il cat calling continuo, che se fatto una donna non è che è meno grave, imbarazzante tanto quanto. Vedere una cinquantenne che fa l’avvampata sul palco non è stato il massimo, avrei preferito solo Cattelan.
Francesca Michielin 5,5
Mi spiace, anche dopo questa esibizione l’idea sul pezzo non cambia.
Proprio perché, a differenza di tanti altri brani, questo in testa non mi è rimasto per niente e in giro l’ho sentito poche volte. È come se non fosse mai passato da Sanremo, ma un po’ in generale la Michielin è come se non ci fosse passata, oltre alla sua caduta dalle scale, ne abbiamo sentito parlare zero e penso questo descriva bene questo brano. Tutto molto superfluo.
Willie Peyote 8,5
Willie è uno dei miei preferiti, a primo ascolto ho detto “bel brano, ci sta”, al secondo l’ho adorato, adesso lo canto insieme a lui. Oltre a essere l’unico che si è esposto politicamente, è anche il primo a unire la comicità sul palco, poi seguito dai The Kolors che un po’ lo hanno copiato, con Luca Ravenna, insomma Willie è un personaggio e fa il personaggio anche con questo brano. Coriste clamorose, lui clamoroso, brano valido e all’altezza di quello che avrebbe potuto fare. Me lo aspettavo più in alto, lo ammetto.
Marcella Bella 6,5
Io non sono target, penso questa canzone si rivolga maggiormente a donne divorziate sulla cinquantina, nonostante questo il pezzo funziona bene e lei lo ha cantato sempre bene, senza essere mai calante. Chiaro che se mi dovessero chiedere se questo brano può funzionare in radio o sulle piattaforme di streaming la vedo dura, la risposta è molto probabilmente no. Ma forse non era neppure quello l’obbiettivo. Ultimo posto abbastanza prevedibile purtroppo.
Bresh 8
Bresh è migliorato di sera in sera, oltre a ieri dimostrare grande calma e professionalità, beccandosi comunque poi il tapiro d’oro da striscia la notizia, oggi canta incredibilmente bene.
Il pezzo è bello, non tra i primi dieci migliori, ma sicuramente nella parte alta della classifica.
Un ottimo brano per cavalcare questo palco e farsi conoscere a un pubblico più ampio e nuovo.
Modà 8
Migliore esibizione di tutta la settimana, e come conclusione direi che è anche bello così.
Più si ascolta più si capisce quanto questo brano sia un brano Sanremese, snobbato perché non fa figo dare un voto alto ai Modà o perché non sono in target per i ragazzini più giovani, ma ricordiamoci che il festival non lo guarda solo chi va alle medie o al liceo, anzi.
E non limitiamoci a dire che se una canzone è indirizzata a un target più specifico e ristretto allora non è valida, è poco inclusivo e veramente limitante per la musica.
Rose Villain 8
Ogni sera più incredibile e più bella, ma non nel senso del termine rilegato puramente all’estetica, ma proprio nell’accezione di bella da vedere su quel palco, di bella presenza scenica. Ho sentito dire che non fosse ai livelli di Click Boom, io al termine del festival mi sento di dissentire, io non solo la trovo ai livelli, ma addirittura la trovo superiore a quella dello scorso anno. E nel giro di qualche giorno l’hanno già imparata tutti, questo dimostra che la sua potenza ce l’ha.
Tony Effe 3
Stonato come una campana e dovrebbe già finire così la descrizione di questo scempio che ci siamo dovuti sorbire per una settimana. Testo discutibile e anche problematico, da italiano medio che fatica a comprendere perché certi stereotipi non vadano portati avanti. Questa finta aria di romano maledetto e sofferente non funziona, Tony non sei il grande Califano, fattene una ragione. Ho visto un video di Cicco Gamer che la recensiva e credeva non fosse romano da come parlava male in romano e questa la dice lunga.
Clara 7
Clara, nonostante la critica la devasti in continuazione, io l’ho trovata preparatissima quest’anno e molto sul pezzo, con contini miglioramenti e lavori su se stessa, sulla voce e sulla presenza scenica. Vederla così in basso e superata da Tony Effe fa venire la pelle d’oca e fa capire quanto la gente poco capisca di musica.
Serena Brancale 9
La zia una regina, soprattutto dopo aver lasciato senza parole Lucci, cosa gli vuoi dire. Sul palco una vera professionista, si diverte e si vede, lo fa vedere e di riflesso fa divertire anche te, importante per brani di questo tipo. Il pezzo è estremamente orecchiabile, rimane in testa, e lei lo suona e lo canta da Dio. Molto dispiaciuta che non sia arrivata tra i primi cinque, per me meritava di più. 24esimo posto immeritatissimo.
![Serena Brancale](https://crm-img.stcrm.it/images/42497533/2000x/20250216-083215538-1982.jpg)
Brunori Sas 9,5
Sanno anche i muri cosa ne penso, sia di Brunori, che di questo pezzo.
Fiammetta da grande verserà molte lacrime ascoltandola. Bravissimo, il mio vincitore, senza discussioni. Terzo posto meritatissimo.
Francesco Gabbani 7,5
Gabbani bravo, anche stasera ha fatto la sua signor performance. Francesco piace, ha il suo fandom ed è un fandom molto Sanremese, non a caso il pubblico se l’è portato a casa, senza nessuna fatica. Probabilmente fosse stato un altro anno, un’altra edizione avrebbe vinto, proprio come Noemi. Gli è andata un po’ di sfiga, ma sono certa che avrà lunga vita come pezzo.
Noemi 7
Identica questione di Gabbani, ha fatto un ottimo lavoro in questo Festival e un ottimo lavoro l’ha fatto anche Blanco, perché il pezzo è perfetto per lei. In un’altra condizione avrebbe vinto, ma gli è andata male. Però ai fan è piaciuta, ha riportato Noemi al suo passato, e questo sono certa le porterà benefici con il suo fandom.
Rocco Hunt 6
Meglio della prima sera, lui disinvolto, ma il pezzo non è adatto, nonostante la tematica interessante e originale, non esce la potenziale e sembra semplicemente un pezzo di Rocco Hunt, niente di più niente di meno. Peccato, si poteva fare meglio.
The Kolors 7
Stash tu ci doni la carica che Conti ci toglie portando sul palco la Marcuzzi. Il pezzo, proprio come quello dei Coma Cose è una grande Hit e la sentiremo ovunque, ai livelli delle loro precedenti hit. Come sempre bravi. Un po’ contrariata che abbiano provato a copiare Willie portando la figura comica sul palco, ma glielo perdoniamo dai.
Olly 6,5
Olly ti prego calmati mentre canti, ti stanno esplodendo le vene, stai attento. Questo pezzo non è male, il ritornello rimane impresso e lo cantano già tutti, è un bel tormentone sanremese, che piace e funziona, forse il problema è proprio Olly, che io non trovo all’altezza del brano.
Sarà l’R moscia, ma a me sembra sempre che qualcosa non quadri mentre l’ascolto. Comunque la somiglianza con Filo Rosso di Alfa si sente.
Achille Lauro 7
Stesso identico discorso di Olly, anche perché le canzoni si somigliano molto, stessa aurea nostalgica, romantica, disperata. Anche perché ricordiamoci che Olly ha scritto Amore Disperato di Achille. Il brano non mi dispiace, non sono troppo fan di Achille, ma riconosco la sua bravura e la sua capacità di catturare il pubblico con il charm e il suo modo di fare e cantare. Questo brano funziona, ma è tutto merito solo della melodia, niente di innovativo, si va sul sicuro ecco.
Coma Cose 9
Pazzeschi, ogni sera un po’ di più. Dei geni assoluti, vestiti come sempre da veri divi e con questo brano che ti resta in testa, non c’è niente da fare, è un brano che funziona, è la vera Hit, l’unica, insieme a quella dei The Kolors. Dire poi, che loro cantano bene e sanno stare bene sul palco è dire poco. Pezzo che sentiremo tutta l’estate
![Brunori SaS](https://crm-img.stcrm.it/images/42497535/2000x/20250216-083315857-9850.jpg)
Giorgia 8
Giorgia è Giorgia, nessuno potrà mai dire il contrario, nessuno. Nonostante ciò io lo ammetto Giorgia non mi ha emozionato, che non vuol dire che penso che lei non sia brava, anzi, è bravissima, ma penso che tutto il boato e la critica positiva sia legata più al fatto che è Giorgia, e che quindi ha la voce più bella in gara, piuttosto che sul brano. Tecnicamente quindi, essendo il festival della canzone italiana, dovrebbe vincere una canzone forte, non una voce, e io non penso che Giorgia sia ai livelli della vittoria.
Forse mi aspettavo di più dal pezzo, forse è che Blanco non è riuscito a fare con Giorgia lo splendido lavoro che ha fatto per Noemi, ma a me non convince. Nonostante ciò assurdo non vederla nei primi 5, ce lo aspettavamo tutti e se lo sarebbe meritata. Vederla piangere è stato brutto, vederla superata da Fedez è stato imbarazzante.
Elodie 7,5
Elodie ha una voce bellissima, per me non troppo distante dai livelli di Giorgia, il problema probabilmente è il pezzo, che a differenza di Due è meno potente e non la fa risaltare del tutto, infatti è finita un po’ in sordina tra tanti bei brani. Nonostante tutto lei bravissima, esecuzioni sempre ottime, soprattutto vocalmente. Peccato.
Lucio Corsi 9,5
Quando si parla di arte si parla di questo. Spesso il festival di Sanremo non è associato all’arte, ma più al marketing, alla promozione, al prodotto, mentre Lucio scardina tutti questi principi e ci riporta alla matrice, l’unica cosa veramente importante: la musica. Lucio è un figo, probabilmente inconsapevole di esserlo, e per questo esalta anche di più. Un inno contro la mascolinità tossica, con una boccata di colore, di leggerezza, di cura dei dettagli, in modo spontaneo però, non commerciale. Ed ecco perché funziona, perché arriva allo stomaco della gente. Perché tutti volevano essere dei duri, come Lucio. Meraviglioso.
Fedez 4
Oggi senza lentine ma l’imbarazzo non cala. Tutto autotune per un brano mediocre, plagio delle mitiche Mer Melody, cercare per credere, si sarà sentito in diritto dato che il suo cognome è Lucia, medesimo nome della protagonista. Detto questo per me Fedez a Sanremo non ci doveva neppure andare. E’ l’anti Lucio Corsi, tutto quello che abbiamo detto prima ribaltato, l’anti arte, solo e puro marketing e strategia, gossip e business.
Vedere si lui che Lucio nella top five fa capire che la gente non capisce un cazzo e non ha ben in mente neppure quello che apprezza.
Shablo, Joshua, Gue e Tormento 9
Che pezzo, l’ho detto dalla prima serata che spaccava e continuo a ripeterlo, a gridarlo, estremamente sottovalutata. Il fatto che li facciano esibire sempre tra gli ultimi non me lo spiego, anche perché questa canzone fa ballare e cantare tutti, nonostante non sia un canonico brano Sanremese. Mai nella vita avrei pensato di difendere e parteggiare per un brano in cui è presente Gue, chi mi conosce sa che non lo amo molto, ma questo brano mi ha convinta talmente tanto che trovo anche Gue perfetto per queste note. In più le coriste che sembrano le muse di Hercules si beccano più dieci punti per me.
Joan Thiele 8
Eleganza, se l’eleganza fosse una canzone sarebbe questa e la canterebbe Joan Thiele, che oltre a cantarla divinamente la suona anche divinamente.
A mio avviso molto sottovalutata, e non mi spiego neppure perché, dato che il brano è molto sanremese. Nella mia personalissima top five.
Massimo Ranieri 7
Ranieri è un po’ lo stesso discorso di Marcella Bella, io non sono in target, lui è stato bravo e ha cantato sempre bene, elegante e composto. Il pezzo è Sanremese, è bello da sentire ed è perfetto per lui. Molto probabilmente non avrà vita lunga, ma forse se lo aspettava, o almeno lo spero.
Gaia 6,5
Oggi estremamente meglio, carica, sicura, rilassata, sexy, insomma come ce l’aspettavamo la prima sera, che probabilmente per l’ansia è andata malino. Il brano non è niente di che purtroppo, poteva fare e portare molto di più, perché Gaia quando vuole sa fare delle grandi hit, questa non è una grande hit, anzi è a malapena un pezzo decente, peccato.
Rkomi 4,5
Mi dispiace ma io mi rifiuto di ascoltarla e di valutarla finché non impara a smettere di cantare in corsivo, perché è davvero insensibile, persino se ti sforzi. Non riesco a giudicare senza scindere il modo di cantare dal pezzo in sé. “Comunque anche il pezzo in sé fa cagare)
Sarah Toscano 7
Più la riascolto e più mi piace e penso che lei, nonostante la giovane età e la breve carriera, essendo uscita da pochissimo da Amici, ha portato un brano coraggioso e con carattere che l’ha fatta risaltare e venire fuori con una grande personalità e ottime doti canore. Le auguro una lunga carriera, che sono certa che avrà.
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