Tornano le pagelle di Michele e Lucia Monina. I nostri critici hanno seguito la seconda serata di Sanremo (quest’anno un po’ più breve del solito) e hanno giudicato i cantanti in gara: voce, canzone, performance. E i conduttori? Pure. Ecco com’è andata la prima serata, tra Cristiano Malgioglio spettacolare e Bianca Balti inclusiva, con Nino Frassica che… Ecco tutti i migliori e i peggiori.
Le pagelle di Michele Monina
Carlo Conti 7
La musica continua a essere al centro, nel senso che si va via veloci, tanto gli ascolti hanno premiato il ritorno di Carlo Conti, cestinando definitivamente Amadeus, non nel suo periodo migliore. Qualche sbavatura qui e la, certo, ma nell’insieme regge bene. Anzi, meglio.
Cristiano Malgioglio 10
Il Festival è un grande spettacolo, e Malgioglio è spettacolare al 100%. Dategli la conduzione, l’anno prossimo, finiamo alle cinque di notte, ma sai le risate.
Bianca Balti N.C.
Brava, spigliata, inclusiva.
Nino Frassica 7
Nino è Nino, viaggia in folle, e c’è sempre da ridere, con lui. Evviva Nino Frassica e il suo surrealismo situazionista.
I Giovani
Portare solo quattro giovani in gara, per di più escludendo tutti quelli sopra i 26 anni, abbassando quindi d’ufficio di quattro anni il limite rispetto all’anno scorso, facendoli poi scontrare due a due, dimostra quanto in fondo dei giovani, a Carlo Conti come alla discografia non fotta un emerito cazzo. Quindi, assecondando questo mood, non dedico loro pagelle, invitando però tutti a ascoltare Maria Tomba, Vale Lp e Lil Jolie, la prima a provare a abbattere con ironia gli stereotipi estetici imperanti, le seconde a ribadire che senza consenso è un no, Settembre e Alex Wyse, che in pieno wave patriarcale si contenderanno la vittoria finale, perché almeno voi potete decide chi ascoltare e quando.
Rocco Hunt - Mille vote ancora 6
Certe canzoni, è noto, con gli ascolti crescono, come la marea quando c’è la luna piena, o come la pressione quando mangi abusando del sale. Non è il caso di Mille vote ancora, che non ha deluso al primo ascolto, ma resta ancora lì, stabile sulla sufficienza.
Elodie - Dimenticarsi alle 7 7
Elodie avrebbe potuto giocarsi la carta culo, tanto per far sbroccare Gino Paoli e tenere arzillo il pubblico di Rai 1, invece gioca con l’eleganza, che è un po’ la cifra anche della canzone, le mani che si incrociano sul microfono, a un certo punto, le unghie lunghe colorate color prugna, come il suo bellissimo abito, a ergersi a momento iconico.
Lucio Corsi - Volevo essere un duro 9
Credo che la sua performance, al pari di quella di Giorgia, incidentalmente entrambi oggi a cantare, sia la migliore in assoluto della prima serata, e anche della seconda. Una padronanza del palco da campione assoluto, un carisma a secchiate, oggi anche senza effetti speciali, una canzone che è pari al talento di chi l’ha scritta e l’interpreta. Evviva Lucio Corsi.
The Kolors - Tu con chi fai l’amore 7
Sarebbe da capire come diavolo fanno i Kolors a sfornare solo tormentoni. Merito loro, immagino, e anche di chi collabora con loro alla stesura dei brani, Davide Petrella su tutti. Stavolta siamo in chiave Carramba che sorpresa, e già siamo lì che la cantiamo e la balliamo.
Serena Brancale - Anema e core 7,5
Serena è una forza della natura. Canta, balla, ammicca, fa cantare, ballare, ammiccare magari no. La sua è una canzone che odora del sud del mondo, di feste da fare in spiaggia a piedi nudi, di vicoli di certi paesi. Cresce a ogni ascolto, a proposito di quel che si diceva di Rocco Hunt.
Fedez - Battito 2
A Fedez sembra non freghi nulla della gara, puntando tutto sul creare l’hype. La canzone potrebbe anche essere una protesta contro la legalizzazione degli psicofarmaci, droghe cui lo stato non ha messo veti, ma le sue pupille dilatate, le corna e il resto oscurano tutto. Resta una brutta canzone, interpretata da un pessimo interprete. Il nulla.
Francesca Michielin - Fango in paradiso 2
Si diceva che la canzone di Fedez è il nulla. Ecco, è un nulla in ottima compagnia del nulla della canzone di Francesca Michielin, inutile quanto scontata, che è qualcosa spesso difficile da tenere assieme. Se ne parla perché si è lussata un piede, prima, e perché oggi è scoppiata a piangere a dirotto dopo aver cantato, noi con lei.
Simone Cristicchi - Quando sarai piccola 8
Cristicchi ha preso un dolore personale e l’ha sublimato a nostro uso e consumo facendone una gran bella canzone. Nel suo stile, lieve e teatrale al tempo stesso, mettendoci un sovrappiù di pathos dovuto all’autobiografismo. Candidato al premio della critica, credo, ma magari anche al podio.
Marcella Bella - Pelle diamante 6,5
Marcella ci mette la grinta, per cantare l’empowerment femminile. Lo fa alla sua maniera, graffiando, di certo, e mettendoci tutta la sexytudine di cui è capace. Magari è un po’ fuori dal flusso della contemporaneità, ma i classici se lo possono permettere.
Bresh - La tana del granchio 7
Lui è dinoccolato, sembra sempre chillato, direbbero i giovani. Però ha tirato fuori una bella mina, che entra sottopelle e si insinua, come le spine dei ricci di mare, e di mare in effetti canta, per cantare la vita e il suo modo di viverla.
Achille Lauro - Incoscienti giovani 5
Achille Lauro si gioca la carta del romanticismo, dell’eleganza, dello stile. Lo fa con una canzone di servizio, paracula, che si fa ascoltare. Rimane tutte chiacchiere e distintivo, zero sostanza.
Giorgia - La cura di me 10
Dio c’è. Sentitela.
Rkomi - Il ritmo delle cose 2
Dio c’è. Speriamo non senta Rkomi, o lo incenerisce su due piedi. Anche i due bambini di ieri si sono talmente rotti il cazzo di sentirla che son diventati due vecchi. E comunque: c’è un logopedista in sala?
Rose Villain - Fuorilegge 9
Continuare a tirare in ballo Dio, credo, sarebbe forse troppo. Non perché Rose non se lo meriti, se lo merita eccome, ma perché, benché sono sempre tre gli esempi che si fanno quando si parla, credo sia arrivato il momento di sfoderare un’altra immagine. E nello specifico, mi piace vincere facile, l’immagine che sfodero è la preta, la statua cui qualcuno l’ha paragonata ieri urlando dalla platea. Ecco, Rose è una statua, lo è per presenza di palco, nel senso che è statuaria nel suo modo di dominarlo, come fanno le statue nelle piazze, e perché è una specie di colosso anche quando apre bocca, un colosso di Rodi, per intendersi, capace di cantare black, gospel, di rappare. Insomma di dare sfoggio di un talento vero. Fuorilegge, da lei medesima scritta in buona compagnia, è lì a darle agio di dimostrare tutto questo, buon per lei, buon per noi.
Willie Peyote - Grazie ma no grazie 9
Willie è una mente pensante. Un cantautore che arriva dal rap e che coniuga ironia e schiaffi dati a mani larghe. Grazie ma no grazie è anche una potenziale hit, il che non guasta. Metteteci pure Luca Ravenna a scherzare tra i coristi e siamo al top.
Le pagelle di Lucia Monina
Carlo Conti 0
Come presentatore 10 e lode, è un gran professionista, nessuno lo mette in dubbio. Supera lo share di Amadeus, finisce prima, il cast è buono, ha tutti i requisisti per prendersi un 10 e lode.
Poi però decide di prenderci tutti in giro, ieri, dicendo di portare due cantanti, una israeliana e una palestinese, “per la pace”, e poi viene fuori che sono due israeliane, ovvero una israeliana e una palestinese, che ha la cittadinanza israeliana, che vive a Tel Aviv, e che ha rappresentato Israele all’Eurovision nel 2009, insomma una vera e propria presa per il culo.
Io non lo perdono Carlo.
Malgioglio e Frassica 10
Ci avete fatto ridere di gusto, senza cadere in quell’ironia età media 80 anni che ci propinavano Amadeus e Fiorello, e che faceva ridere solo loro.
Bianca Balti 10
“Ma soprattutto noi donne dobbiamo essere d’esempio per gli uomini”. E il festival per me si poteva concludere qui. 10 minuti di applausi. Prima di iniziare le pagelle dei big in gara vorrei prendere un momento per far riflettere sui finalisti di Sanremo giovani, 4 persone, 3 donne e 2 uomini, ovviamente alla finalissima ci finiscono solo gli uomini, come sempre, caso strano.
Rocco Hunt 6-
Niente la mia opinione su questo pezzo non è cambiata, e a questo punto temo non cambierà.
Ripeto ciò che ho detto ieri: la canzone non male, ma non mi convince. Posso però dirvi a cosa la associo, ovvero un quadro di Francesco Hayez, i profughi di Parga, un quadro del 1831, un quadro dai toni drammatici, un po’ come questa canzone, e che tratta il medesimo tema, con la differenza che il quadro mi convince, il pezzo forse avrebbe avuto bisogno di qualche pennellata in più.
Elodie 7.5
Elodie dopo essere stata criticata ovunque per un abito (che tra l’altro era meraviglioso) paragonato alla carta del kebab, oggi scende le scale come una dea, con un abito fucsia che le sta ancora più di incanto, e inizia a cantare in maniera quasi etera dimostrando, oltre a una grande eleganza, anche che tutto quello che si è detto per anni, sul fatto che è solo bella e non brava e che fa successo solo per il suo fisico, tutto cagate. Elodie ha una voce e una capacità che molti professionisti si sognano e chi la critica lo fa solo per una grande invidia. Pronta, anzi prontissima, per l’Eurovision.
Lucio Corsi 10
Magico, Lucio è magico, ci porta in un altro mondo, nell’iperuranio. Questo brano è un brano, un regalo che Lucio ha deciso di regalarci e non possiamo che dirgli grazie.
The Kolors 7
Se Micheal Jackson e Prince decidessero di unirsi e creare la hit perfetta da mettere d’estate a tutto volume con i finestrini abbassati, mentre si va verso il mare a bersi un aperitivo, ecco, uscirebbe questo pezzo cantando da Stash. Io non so come, ma incredibilmente loro non stancano mai, nonostante sia la medesima tattica, funziona.
Serena Brancale 8.5
Anema e Core e questo brano lo è davvero, si percepisce tutta l’anima e il cuore di questa incredibile performer, che per me si meriterebbe la top five, a occhi chiusi. Oggi ancora meglio di ieri, una carica e una sicurezza, che ieri si notavano meno, probabilmente per l’ansia.
Una vera hit, originale, melodica, unica. (10 solo per i cuori coreani)
Fedez 4
Ieri ho espresso bene il concetto, il mezzo plagio, il gossip che sovrasta la musica, le lenti usate solo per far parlare di sé, non è che ci sia altro da dire. Forse abbasserei un po’ un autotune, perché oltre a essere un brutto pezzo, con questo autotune al massimo, diventa anche inascoltabile. Probabilmente tra i peggiori brani di quest’anno, e peccato, perché quest’anno il livello è davvero alto, sono quasi tutti bravissimi, ma ci dovevano piazzare per forza il soggetto che fa drama, che fa audience, peccato a faccia nel modo sbagliato. Il suo voto dal pubblico dimostra la grande smemoratezza degli italiani, che vergogna.
Francesca Michielin 5.5
Più l’ascolto più aumenta l’opinione che mi ero già fatta ieri. Un pezzo superfluo, inutile, ne avremmo fatto a meno, avremmo guadagnato 5 minuti di sogno.
Simone Cristicchi 9
Simone Cristicchi ogni sera ha deciso di farci piangere un po’ più della sera precedente.
Meno male che ha cantato subito dopo Fedez e la Michielin perché serviva un pezzo che alzasse un po’ il livello, e questo lo alza eccome. Meraviglioso.
Marcella Bella 7
Marcella temo finirà abbastanza infondo alla classifica e questo non è colpa di nessuno, probabilmente è solo capitata in un’edizione non adatta a lei e questo brano, perché questo brano in realtà è figo e funziona e lei è stata sia oggi, che ieri, è stata bravissima.
Però ecco non la vedo bene per sabato. Detto questo a me questa canzone gasa molto, forte, tosta, indipendente.
Bresh 7,5
Oggi mooolto meglio di ieri.
Ieri già non era stato male, ma oggi eccezionale, si vedeva la sua confidenza con il palco, sciolto, rilassato, sereno e questo traspariva già dalla voce e ha reso il tutto ancora più bello di ieri.
Achille Lauro 7-
Forse l’unica persona in Italia che non cade nel suo storytelling, prima queerbaiting, ora da finto gentleman romano, l’anno prossimo chi lo sa. A me questo tipo di narrazioni non attaccano, anzi, danno quasi fastidio, ma forse è un problema mio, visto quanto è amato, addirittura dalla stampa. Aspettiamoci una vittoria, rubata a Lucio Corsi, ma pur sempre una vittoria.
Giorgia 9-
Io credo che questo brano piaccia a tutti perché lo canta lei, che con quella voce incredibile potrebbe cantarci il menù di un ristorante, la lista della spesa, le notule di pagamento, qualsiasi cosa. Il brano a me non piace, lo ammetto, ma a Giorgia cosa gli vuoi dire? Una voce come la sua non ce l’ha nessuna.
Rkomi 4
Noia pazzesca, una canzone in corsivo milanese “adeeeeeesso”, “seeeeesso”, “coseeee”.
Bisogna dire a Rkomi di scaricarsi tik tok, lui sicuramente è uno di quelli che si guarda i reel, che vengono caricati 7 mesi dopo Tik tok, e non è consapevole che parlare in corsivo è passato di moda da due anni circa. Oggi ha deciso di non essere più Mr Rain e ha portato due anziani, al posto dei bambini.
Rose Villain 8,5
Rose una performer pazzesca e, a dimostrazione di quanto in Italia siamo indietro e abbiamo una concezione della donna retrograda, viene trattata come se fosse solo un corpo, si parla di più di gossip, di cosa indossa e di tutte quelle stronzate lì, senza valorizzare un pezzo che è una spanna sopra tanti, con tanto di coro, di generi diversi, di dimostrazioni vocali differenti, insomma solo un coglione non si rende conto della grandezza di questo pezzo e Rose. Rose fregatene di tutti i maschilisti che parlano di più di cosa indossi rispetto a quello che canti, la tua bravura li porta a rosicare come pochi.
Willie Peyote 9
Oltre a essere l’unico che porta un qualcosa di politico nel testo, oltre ad aver portato con sé Luca Ravenna, oltre ad avere sul palco due coriste incredibili, e oltre ad aver cantato benissimo, ha anche un brano che ti rimane in testa. Io la so già a memoria, e l’ho letteralmente sentita due volte. Bravo, bravo davvero, un pezzo sensato, necessario e che rimarrà.