Lucio Corsi ha incantato l’Ariston con il suo duetto improbabile e riuscitissimo con Topo Gigio, trasformando Nel blu dipinto di blu in un momento sospeso tra sogno e poesia. Ma dietro le quinte, la favola si è trasformata in tensione. A raccontare il retroscena è Selvaggia Lucarelli nella sua newsletter Vale Tutto, svelando quello che definisce “l’unico momento di incazzatura al Festival della restaurazione di Carlo Conti”. “Oggi qui a Sanremo, tra addetti ai lavori, se ne parlava tra stupore e ilarità”, scrive Lucarelli, spiegando che il cantautore toscano non avrebbe affatto digerito il modo in cui il suo momento è stato trattato dal conduttore. Dopo la performance, Carlo Conti è salito sul palco con un mazzo di fiori in miniatura, ignorando completamente Corsi e dirigendosi verso Topo Gigio. Lì ha improvvisato una gag con battute sull’abbronzatura e una versione improbabile di Brividi cantata dal pupazzo. Un intervento che, secondo Lucarelli, ha “interrotto la sospensione dell’incredulità su cui si era appoggiata l’esibizione di Corsi, ovvero quella magia per cui il pubblico crede a ciò che vede sul palco anche se sa che non è verità. Anche se sa che i topi non cantano”.
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Corsi non ha nascosto il suo disappunto. “Si è notato mentre era ancora sul palco, riguardando le immagini, ma ancor di più dopo”, racconta Lucarelli, aggiungendo che il cantautore, dietro le quinte, sarebbe esploso: “Dalla sua bocca sono uscite esclamazioni e improperi assai blasfemi”. E non solo. Pare che tra Corsi e Topo Gigio ci sia stata una discussione accesa. “Corsi era molto irritato con il conduttore per aver trasformato una performance in una gag”, scrive la giornalista, sottolineando come il cantante avesse immaginato qualcosa di più evocativo e surreale, mentre il siparietto post-esibizione avrebbe banalizzato tutto. In un Festival privo di polemiche (se non per il caso del televoto che MOW ha fatto emergere) senza momenti di vera tensione, il paradosso è che l’unico vero scontro non sia avvenuto tra rapper, ma tra Lucio Corsi e un topo di peluche: “Conti aveva chiamato i rapper a Sanremo sperando di avere qualche momento di tensione su cui ricamare e invece è finita che l’unico dissing è stato quello tra Corsi e Topo Gigio”, scrive Lucarelli, chiudendo con una delle sue solite stoccatine: “Un altro motivo per tifare l’unico bug del sistema di questo festival, e cioè, appunto, Lucio Corsi”.
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