Michele e Lucia Monina tornano per l’ultima puntata di X Factor con le Pagelle padre e figlia. È tempo di bilanci: molti bocciati, pochi promossi. La vera rivelazione, Sarafine, stranamente quest’anno vince, mentre gli altri finalisti non competono. I peggiori? I giudici e la conduttrice. Francesca Michielin si merita un detto marchigiano (“Cala giù da quel pajaro”) mentre Ambra Angiolini arriva alla finale senza talenti. Morgan aleggia sul programma, ma lo fa da casa, mentre Dargen è l’unico rifugio (in tempo di guerra). Fedez è il peggiore della stagione ma su una cosa i Moninas gli danno ragione. E no, non c’entra con la musica.
Le pagelle di Michele
FRANCESCA MICHIELIN 2
Nella mia città natale, Ancona, e credo più in generale nelle Marche, la regione di cui è capoluogo, c’è un detto popolare: “Cala giù da quel pajaro”. Letteralmente significa “scendi da quel pagliaio”, ma allegoricamente con questo dire si intende: “Scendi da quel piedistallo su cui ti sei eretto, perché non meriti di starci e per di più non è neanche un piedistallo, ma appunto un pagliaio”. Potenza della sintesi contadina, che evidentemente mi è estranea. La si usa per trattare con scherno e anche sufficienza chi, sostanzialmente, si crede stocazzo, terminologia che però è entrato nel vocabolario anche marchigiano solo recentemente. Francesca Michielin ha dato modo, durante questa edizione, di sentirsi un po’ su un piedistallo, insegnando armonia a chi l’armonia l’ha studiata e la sa usare a dovere, fregandosene un po’ troppo delle indicazioni degli autori, più in generale indossando dei panni, quella della presentatrice, che in una edizione così animata dalle polemiche evidentemente non sapeva e quindi non doveva vestire. Ciò mi indurrebbe a dirle “Cala giù da quel pajaro”, non fosse che, da quanto ha dimostrato fin qui, immagino si guarderebbe intorno alla ricerca, appunto, del suddetto pagliaio. Il “pajaro”, nello specifico, è quanto di più simile all’X Factor 20 23, staccato, perché mai come quest’anno si è puntato al risparmio, a partire dagli home visit, senza ospiti e nell’agriturismo fuoriporta, passando per le puntate, tutte con ospiti non esattamente internazionali o di caratura, per arrivare poi alla finale, per la prima volta da anni non al Forum ma al RePower Theatre, cioè in uno spazio decisamente più ridotto e con superospite Gianni Morandi, laddove in passato c’erano stati i Coldplay o Ed Sheeran (non dico nulla dei duetti, perché ci sono un paio di amici, ma anche lì, diciamo che in passato ci sono stati altri profili, su tutti Robbie Williams). Per dire, neanche hanno passato un cazzo di abbonamento temporaneo alla nonna della Michielin, che l’ha salutata insieme agli spettatori di Tv8 (o forse anche la nonna X Factor e la Michielin non sono piaciuti). Pizza e fichi, direbbe qualcuno, il pajaro da cui deve calare giù Francesca Michielin, appunto. Pessima lei, pessimo tutto. Altro che Durex, sponsor del programma, il vero anticoncezionale definitivo è stato quest’anno X Factor.
PS Quando, mentre stava arrivando la mezzanotte e stavamo tutti sacramentando chiedendoci perché cazzo non la tagliassero, e lei ha eseguito Solite chiacchiere, il suo inedito, per un attimo, ci siamo detti che se puntasse tutto sulla carriera da conduttrice, in fondo non sarebbe male, ma era solo perché seppur non è vero che chiodo scaccia chiodo, tra lei che pensa che Ivan Graziani sia vivo e lei che canta, in fondo, tifiamo tutti per i suoi Wow e i suo Regaz.
AMBRA 7
Il giorno della finale è anche Sant’Ambrogio, patrono di Milano. Quindi a Milano è giorno di festa, fatto che allunga di ben ventiquattro ore il ponte dell’Immacolata. Ponte che, state leggendo parole che ho scritto nottetempo, non ho fatto, potreste quindi intuire, qui e là, un certo malumore. Malumore ancora più acuito dal fatto che stamattina, alle sette, le scuole sono chiuse e non avevo puntato per una volta la sveglia come sempre alle sei e quaranta, sperando di dormire; alle sette, dicevo, il cantiere che sta tirando su un palazzo proprio di fronte a quello dove abito io si è messo in azione, a suon di ruspe, martelli pneumatici e gru. Un casino incredibile che mi ha ovviamente svegliato, male, e che mi ha indotto a maledire non solo il cantiere e tutti i suoi lavoranti, fatto che non fa di me un adepto della lezione cinematografica di Ken Loach, lo so, ma anche questa usanza tutta milanese di tacere di fronte a quanti si fanno i cazzi loro, come lavorare in un cantiere anche se è un giorno di festa. Niente riposo, niente vacanza, solo rumore e sacramenti in casa (ovviamente nel silenzio di tutti i vicini, siamo nella città di Milano, dove se uno si incazza scrive una lettera al Corriere della Sera). Chi invece si è decisamente riposata è Ambra, arrivata alla finale senza neanche un concorrente, due a testa i suoi colleghi giudici, ha passato una settimana di tutto relax, beata lei. Non che durante il resto del programma le sia scesa l’ernia per lo sforzo, intendiamoci. Impalpabile.
PS Dargen si è lasciato andare, anche in questa puntata, a una evocazione del Free The Nipple, in occasione dell’esibizione degli Stunt Pilots, forse inibito a farlo in quella di Maria Tomba, che in realtà è stata quella più Free the Nipple di tutte in questa edizione, forse con la sola Roshelle a contenderle il primato in tutta la storia di X Factor, ma Maria Tomba è troppo giovane, e qui si rischiava troppo, andrebbe sottolineato come la vera erede di Lina Esco, volendo anche di Miley Cyrus, in questa edizione di XF, è stata piuttosto lei, sempre in bilico. Il 7 è tutto per quello, da sempre appoggio Lina Esco e il suo movimento.
FEDEZ 2
Grazie ai tipi di Striscia la Notizia, capitanati da Valerio Staffelli, le sue parole al vetriolo contro Morgan si sono sciolte come una medusa calliope ingiustamente lasciata ad asciugare al sole degli scogli del Conero. Certo, settimana scorsa ha tirato fuori i canini, e a Morgan gliele ha cantate, però Morgan non c’era e sostanzialmente ha reso plastico il famoso aneddoto di Paccamele, noto portuale della mia città natale, che andato per una volta al Teatro delle Muse ad ascoltare l’opera, quando all’ennesimo urlo si è sentito rimbrottare da qualcuno della platea, lui ovviamente stava nel loggione, si è affacciato e ha detto “Quanto a eleganza non me lo mette in cu*o nessuno”. Per il resto, che dire, non sa fare televisione, risulta urticante e se si pensa che a parlare di musica sia lui, beh, la sensazione è immediatamente quella di essere dentro una puntata stranamente divertente di Zelig. Il peggiore.
PS Credo sia chiaro, mi sta sul cu*o Fedez. È altrettanto chiaro che io sto sul cu*o a lui, che a suo tempo chiese che io venissi licenziato dal Fatto Quotidiano, cosa che per altro causò qualche problema al direttore Peter Gomez, pur non essendo mai stato assunto dal giornale. Per questo per anni l’ho chiamato, nelle mie pagelle, Stocazzetto, cosa che quest’anno non ho fatto per dimenticanza, ma tant’è. Ok, è assodato, ci stiamo sul cu*o. Ma siccome anche a me gli haters, in misura decisamente minore che a lui, hanno detto e dicono di tutto, augurando a me e ai miei cari di tutto, e siccome ho quattro figli, una la potete leggere qui con me, e chi me li tocca muore, beh, caro Fedez, sappi che non faccio arti marziali, ma sono abbastanza grossettino di mio, se ti serve una mano per spaccare cu*i a chi augura il male ai tuoi figli fammi un fischio che arrivo, poi tornerai subito a starmi sul cu*o, e viceversa.
PPS Qualcuno gli spieghi che non è stata tanto Napster o i Cd tarocchi che comprava da ragazzino, da lui ricordati con ironica nostalgia, ad aver distrutto la discografia, quanto la musica di merda come quella che fa lui, così, per dire.
MORGAN Non classificato
Citato nel finale, credo con sincerità da parte di Dargen, con piccata arroganza da parte di Fedez, è stato il vero protagonista di questa edizione, invero la peggiore di sempre. Essere protagonisti di qualcosa senza essere presenti è prerogativa di pochi, Godot, Dio, l’onda anomala, da oggi Morgan. Fossi in lui eviterei prossimamente di avere a che fare con questo tipo di situazioni, noi ci annoieremo decisamente di più, ma lui si eviterà una lunga sequela di Tapiri e di caz*i vari.
DARGEN 6
In un paese di ciechi un guercio vede bene, si dice sempre dalle mie parti (sì, avrete capito che oggi, all’inizio di un ponte che non posso passare nella mia terra natia, ancorato a casa per lavoro, tendo a parlare delle mie radici). Con questo si intende dire che pure chi non brilla, in mezzo al buio, sembra un sole. O che un nano più alto degli altri nani potrebbe sembrare un gigante. E potrei andare avanti a lungo su questa falsa riga, non fosse che insomma, mica mi pagano abbastanza per dar vita a una sorta di manuale di similitudini. Dargen ha portato due concorrenti in gara, pur avendo tra i suoi Settembre, talentino interessante che però ha incappato la strada sbagliata, quella della ruffianeria urban pop napoletana, e gli Stunt Pilots, bravini e tutto, ma sempre simili a loro stessi, cioè monotoni. Ha anche fatto qualche battuta interessante, seppur seppellita sotto una gag via l’altra, e stasera facevano abbastanza tutte cagare, come fosse tutto parte di una sorta di imposizione contrattuale. Mettiamola così, in tempo di guerra ogni buca è trincea, e la chiudiamo qui. Dargen è la buca di questa guerra (a parte la battuta sul microfono ad archetto, quella faceva davvero cagare).
GIANNI MORANDI Non classificato
Non me ne voglia il Gianni nazionale, ma come può un quasi ottantenne essere il superospite di un programma che ambisce a incontrare un pubblico di giovanissimi per i quali il medesimo Gianni è sì popolarissimo, ma come meme? Il suo entusiasmo, certo, sotterra tutti i giudici e anche i concorrenti, ma l’impressione è che sia assolutamente entusiasmo malriposto, perché un monumento non dovrebbe mai trovarsi in una rimessa. Forse qualcuno dovrebbe indurlo a evitare certe occasioni televisive come questa, non esattamente nelle sue corde (o viceversa, per dirla con Gabbani).
IL SOLITO DANDY 7
Va beh, lui ha una personalità definita. Tutti i concorrenti arrivati in finale ce l’hanno, a dire il vero, solo che altri hanno una personalità definita che non è esattamente esaltante, mentre lui ne ha una che al momento sembra mancare sul mercato, quel guardarsi alle spalle agli Anni Ottanta, come già fatto da tanti indie, Tommaso Paradiso su tutti, ma sapendo cantare e tenere il palco, e in quanto a saper cantare Tommaso Paradiso, diciamo, è parecchio scarso. Ha però un inedito oggettivamente più scarso delle cover che ha fatto, e uno potrebbe pure dire “e grazie al caz*o”, fatto che però è la prova che forse rivolgersi al passato a volte ti dovrebbe indicare che quel mondo lì ha già detto quanto di buono aveva da dire. Passo falso il duetto con Gabbani, che ovviamente su una sua canzone lo mette in un angolo, pur non volendo. Comunque nel complesso si è mosso bene, consapevole che ormai vincere X Factor al massimo ti porta a fare Sanremo Giovani, e lui ormai è over target, quindi tanto valeva non partecipare. Il terzo posto gli sta decisamente stretto.
MARIA TOMBA 4.5
Durante la settimana, anzi già venerdì scorso, è uscita la notizia che il brano Crush di Maria Tomba, l’inedito portato in semifinale che vedeva al suo fianco, ci ha tenuto a dire, il team con cui lavorava anche prima del programma, fatto che Fedez ci ha tenuto a sua volta a sottolineare, come fosse un fatto miracoloso, uno arriva a X Factor con una sua “carriera”, chiamiamola così, e ci tiene a non mandare tutto a puttane, pensate, ecco, in settimana è venuto fuori che il brano Crush di Maria Tomba era costruito su una base presa gratuitamente dal web, non presa e elaborata, ma presa e basta. Brano, così si è saputo, già usato per la canzone Faggiana, della crew romana Tiger Fregna, fatto che ha dato al tutto un tocco di surreale che in effetti forse neanche serviva, parliamo della tizia che si è esibita in pigiama e pantofole pelose, che dopo aver cantato America di Gianna Nannini ha gridato tra l’euforico e l’eccitato “W l’autoerotismo”, non esattamente il personaggio più istituzionale di questa stagione del talent di Sky, insomma. Una base presa gratuitamente sul web, senza neanche metterci su le mani, questo nonostante i nomi fatti da Maria Tomba, ricordiamo almeno Fiat 131, per dire, fossero tanti. Ecco, io credo che il fenomeno Maria Tomba sia tutto lì, una in pigiama e pantofole pelose, sempre erotizzata, con una bella voce che però poi manda un po’ tutto all’aria cantando su un base presa gratis sul web. Vorrei ma non posto, direbbe Fedez, e anche solo per il fatto di averlo scritto spero mi caschino tutte le unghie delle mani, magari poi vado a sentirmi una in fila all’altra Crush e la già menzionata cagata, per agevolare il tutto. Vederla al fianco di Miss Keta, per la cronaca, ha creato un corto circuito, perché lei, Miss, potrebbe essere la matrice che Maria Tomba sta seguendo a livello di immagine, quell’essere sopra le righe e autoironica, ma al tempo stesso è la negazione per il canto, tanto quanto Maria invece è una spada. Il risultato non è esattamente esaltante, perché le due si sovrappongono, e già una sembrava anche troppa. Scelta sbagliata, quindi? Sì, scelta sbagliata. Lei, comunque, Maria, è simpatica, con una bella voce, potente e ben educata, volendo anche con una sua personalità, un look discutibile ma riconoscibile, questa svagatezza tettosa che non capisci mai se è tonta o fa finta di esserlo finendo per risultare simpatica, ma se Crush è quello che intende fare fuori di lì, diciamolo, proprio è tutto inutile. Quarto posto immeritato (dovevano esserci gli Stunt Pilots, ma sono sfumature di marrone).
STUNT PILOTS 4
Della faccenda delle conoscenze o meno di Lorenzo con Fedez, lo confesso, mi frega quanto mi frega di sapere cosa i commentatori di Facebook armati della loro violenza pensano di quel che posto, praticamente qualcosa che si trova a metà strada tra lo zero e lo zero. Idem del fatto che non siano una vera band, ma tre talent già in circolo messi insieme per l’occasione. Chi se ne frega. Resta però che loro erano in partenza i finalisti meno forti, quelli anche con meno chance sul mercato italiano, a dirla tutta, visto che già i The Kolors ci sono e mi sembra godano anche di buona salute. Quando gli hanno detto che la gente li aspetta per vederli dal vivo la cosa che ho pensato è stata: sì, per menarli. Il duetto con Omar Pedrini, tra i miei coetanei, indubbiamente, uno di quelli che meglio e più ha saputo indossare i panni del rocker, attesta quale possa essere la differenza tra realtà e finzione. E non certo per una questione di anagrafe, attenzione, Omar era così anche a vent’anni. Non dovevano neanche arrivare ai live.
SARAFINE 8
Dalla Calabria, sembra di poter dire con certezza, arriva sempre la quota “strana” di X Factor. Da lì arrivava N.A.I.P,. e da lì arriva Sarafine, con suo fratello gridante al seguito. Solo che N.A.I.P. era appunto la quota “strana” di X Factor, Sarafine è arrivata in finale. Come se di colpo anche da quelle parti si fossero accorti che esiste la possibilità di non stare dentro i canoni ristrettissimi del pop contemporaneo, quello per altro, dentro il quale si è sempre mosso il suo giudice, Fedez. Il duetto con gli Ofenbach, mentre erano in diretta su quella Tv8 che a suo tempo ha scelto Lorenzo Licitra ai Maneskin, credo, dica molto, se non tutto, e devo dire che la vittoria finale mi ha assolutamente sorpreso, perché non pensavo l’avessero capita. Mi sembrava infatti evidente che Sarafine fosse la vera rivelazione di questo X Factor, l’unica originale, come mi sembrava altrettanto evidente che l’Italia non era pronta per questo tipo di proposta, immagino Calabria esclusa. Mi sono sbagliato e ne sono felice. Spero abbia almeno qualche chance, in fondo è la vincitrice più sorprendente nell’edizione in assoluto peggiore.
Le pagelle di Lucia
FRANCESCA MICHIELIN 0
Possiamo dire che tra tutti i partecipanti di questo programma, dai giudici ai concorrenti, l’unica certezza è che chiunque ha fatto meglio di lei. Era difficile toccare così tanto il ridicolo e prendersi il premio come peggior presentatrice della storia, possiamo dire che alla fine è comunque un premio, però ecco, non avevamo fatto nulla di male noi da casa per doverci sorbire ogni puntata una gaffe nuova, quasi da rientrare nelle compilation, fatte da Striscia la Notizia, con più gente possibile che fa figure di merda, lei si beccherebbe una puntata intera dedicata solo a lei, da Ivan Graziani, al quasi pianto quando Morgan l’ha ripresa, al sottolineare a Pezzali che ha perso i capelli, insomma ne possiamo trovare di tutti i gusti, body shaming, frecciatine, riesumazioni dei morti, chi più ne ha più ne metta. Nonna Lucia, dato che ti chiami anche come me, fidati di me, spegni il televisore e vai a letto, hai fatto bene a non pagare Sky perché non ti sei persa niente. #rivogliamocattelan
FEDEZ 0
Quando ho detto che la Michielin si è presa un premio, per peggior presenza di questa edizione, mi ero dimenticata di dire che anche Fedez si è aggiudicato un premio, ovviamente come peggior giudice, ormai è scontato visto che accade tutti gli anni, ma anche come più grande rottura di palle delle serate. Ci siamo beccati la prima metà stagione di lui che piangeva e si mostrava triste, apatico, abbattuto, poi siamo passati alla sua reputation era (come Taylor Swift), dopo la litigata con Morgan, tanto da finire con uno sbattuto fuori e l’altro che lo insulta in diretta. Mostrandoci ogni volta quanto poco gli importi della musica e dei suoi concorrenti, ma solo di se stesso. Non avevamo dubbi.
AMBRA ANGIOLINI 4
Ambra è lì a ricordarci (insieme alla Michielin) cosa sia il pessimo femminismo e l’eccessiva emotività. Sì, ho detto eccessiva emotività, perché nonostante io sia una persona estremamente emotiva, nonostante io sia a favore del mostrare le nostre emozioni, sdoganarle e condividerle e nonostante io sia convinta che senza emozioni la vita sia estremamente triste e vuota, lei dimostra in modo esemplare come ci siano modi e modi di esprimerle. E soprattutto luoghi e contesti. Quindi se per due mesi mi piangi in diretta per ogni canzone direi che hai portato al limite della sopportazione anche me, per non parlare della perdita di credibilità. Sì, siamo tutti fragili, tutti emotivi, tutti umani, grazie Ambra per avercelo ricordato. Ora ti prego, basta X Factor, non penso che T’appartengo basti come criterio per farla rimanere giudice, ma magari sbaglio io.
DARGEN D’AMICO 5
Dargen è un mistero, perché musicalmente mi è sempre piaciuto e credo che di musica se ne intenda molto più degli altri due giudici al suo fianco, e lo ha dimostrato anche facendo fare un bel percorso artistico a ogni suo concorrente, nonostante molti non mi piacessero. Il punto è perché, essendo bravo in quel che fa, si sia ritrovato a fare il cabaret tarocco a X Factor. Fatti un favore e pensa alla musica, che quello ti riesce meglio, la carriera da comico lasciala ad altri.
IL SOLITO DANDY 7
Il duetto con Gabbani non mi è piaciuto, nonostante avessi alte aspettative, perché Gabbani è bravo, lo stile ci rientrava senza troppe forzature e la canzone, Viceversa, è molto bella, ma purtroppo Il Solito Dandy non si è sentito, è stato totalmente sovrastato dalla voce di Gabbani, che, per ovvie ragioni, ha molta più esperienza di lui. Ma, duetto a parte, Il Solito Dandy ha portato un progetto concreto e ha dimostrato di avere padronanza del palco, oltre che una bella voce, e una capacità di repertorio varia e intensa. Il suo percorso mi è piaciuto, mi è sembrato uno dei più sensati e positivi, inoltre ho trovato lui uno dei pochi con una possibile carriera fuori dal programma e con le idee già precise. Sicuramente dovrà ringraziare di essere finito con Dargen e non con Ambra. Sappiamo bene che, altrimenti, questo discorso non lo avremmo potuto fare.
MARIA TOMBA 6
Nel complesso Maria ha fatto un bel lavoro e un bel percorso, nonostante tanti scivoloni, come l’inedito, che a me personalmente non ha fatto impazzire, o come il duetto di oggi con Miss Keta che ho trovato poco azzeccato con il suo percorso, che mi è sembrata un tipo di pop completamente diverso da quello portato oggi sul palco. Ma tolto qualche scivolone, Maria si è sicuramente meritata più di tanti altri il posto in finale, perché un lavoro dietro c’è stato e le capacità da parte sua ci sono, come una grande padronanza del palco. Se da domani la troveremo ancora in giro? Non ne ho idea, sicuramente ha molto lavoro ancora da fare, ma è giovane e il tempo c’è. Per lo meno ha portato qualche colore e sorriso in un mare di noia e grigio che è diventato questo programma, soprattutto dopo l’addio di Morgan.
STUNT PILOTS 5
Loro non mi piacciono, non l’ho mai nascosto nelle mie pagelle, dalla prima puntata, si sono sempre giocati voti tra il 4, il 5 e massimo qualche 6 quando mi sentivo più generosa, togliendo nepotismi o non nepotismi, discorso dentro al quale non vorrei troppo addentrarmi, perché più grande di tutti noi, e penso anche abbia già detto tutto Morgan. Stavolta abbiamo visto tre loro esibizioni, da cover, duetti e inediti, e nessuna delle tre performance mi ha stregata o colpita, anzi, in tutte e tre sono riuscita a distrarmi e annoiarmi. Forse sono io il problema e non mi hanno ancora diagnosticato un disturbo dell’attenzione, però con gli altri non mi succedeva.
SARAFINE 7
Sarafine è una producer spettacolare, probabilmente anche più brava di gente già affermata lì fuori, e sicuramente con un progetto definito e preciso che ha un senso ben chiaro e anche un potenziale mercato ben ampio; infatti, non ho difficoltà a immaginarmela fuori a fare concerti in qualche club. La mia difficoltà, ora al termine del percorso, è chiedermi se sia stata una buona idea passare da X Factor, sicuramente si è fatta notare ed è stata anche molto apprezzata, anche perché è arrivata alla finale, meritatissima per lei, ma si è creata davvero un pubblico fidato, è davvero questo il pubblico che le serve e che avrà un domani in un club? Io non credo, non credo anche che partire da X Factor sia stata una buona idea per il tipo di carriera che vorrà intraprendere al di fuori, ma nonostante questo sono fermamente convinta che lì dentro sia stata il prodotto più forte, musicalmente parlando, e lo ha dimostrato bene, pur dovendosi omologare e adattarsi a dei canoni. Il suo inedito poi, più lo ascolto più mi fa venire voglia di ballare, quindi il suo lo ha fatto, decisamente meglio di tutti gli altri. Vittoria strameritata ma sorprendente.