Morgan condivide sui social una bella notizia: la Corte d’Appello di Milano ha confermato la decisione di due anni fa del tribunale di Monza, che aveva assolto il cantautore dal reato di “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”. La storia del suo sfratto e dei soldi pignorati (e i diritti d’autore) è cominciata qualche anno fa, quando l'ex frontman dei Blu Vertigo - come ha dichiarato lui stesso - venne sbattuto in mezzo alla strada senza soldi assieme alla compagna incinta. Morgan ha commentato la vicenda (e il felice epilogo) nell’ormai famosa chat whatsapp ‘Conferenza stampa', creata poco dopo il suo addio a X Factor, così: “ll sistema non fa comodo, magari però può non uccidere e quindi funzionare correttamente, o tendere a farlo. Chi scrive e sostiene il contrario fa un errore grossolano e vi spiego perché. Faccio un esempio: se un autista di autobus dice alla compagnia di trasporti che il mezzo è difettoso e loro gli assicurano di averlo riparato poi a metà del viaggio si ferma perché in realtà non l’hanno affatto riparato ma hanno finto, mica si può dire che 'gli faceva comodo' avere quel lavoro. Questo è per far capire cosa significa accanimento: vengo imputato a Monza del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Mi sequestrano tutto il denaro che ho e mi sequestrano tutti i conti correnti. Mi sfrattano dalla prima casa. Mi sbattono in strada senza soldi con la compagna incinta. Mi pignorano il 100% di qualunque incasso compresi diritti d’autore. Per due anni. Finché non arriva il processo. Il tribunale in primo grado sentenzia che il fatto non sussiste. Assoluzione piena. Ora posso riavere i miei soldi? No. Perché la procura di Monza non contenta si oppone e impugna di nuovo lo stesso reato. Passano due anni arriva il processo a Milano. Il Tribunale di Milano mi assolve di nuovo perché il fatto non sussiste. Non c’è nessun reato. Dunque come chiamate voi questo bel trattamento?”.
Morgan nella chat di gruppo riservata ai giornalisti ha anche risposto alle accuse mosse da Fabio Cinti, vicino a lui per sette edizioni di X Factor (cinque delle quali vinte) che in una intervista rilasciata per MOW ha dichiarato sostanzialmente che Morgan si sarebbe ridotto a gridare al complotto per deviare l’attenzione dal centro della questione. Il motivo per cui sarebbe stato fatto fuori? Facile, secondo Cinti la produzione del talent non avrebbe più tollerato quegli atteggiamenti indifendibili su cui invece qualche tempo fa chiudeva un occhio, quando Morgan faceva ascolti che oggi non fa più. In risposta, il cantautore milanese: “Comunque il delirante Fabio Cinti non è mai stato producer mio. Io ho prodotto dei suoi brani al limite. Ma che si definisca producer è una cosa folle. Continuiamo a dare retta a qualsiasi persona dica una stronzata su di me, senza conferma. È squallido e vi si ritorcerà contro. La virtù trionfa sempre in ultima istanza”. E su X Factor, continua: “Ora la considerazione è: la gente ha capito perfettamente come stanno le cose, tant’è che persino sotto i post nel profilo ufficiale sotto i reel dei concorrenti i commenti sono per il 99% lucidi e criticano pesantemente quello che è stato fatto a Morgan, e al pubblico stesso, e ai ragazzi, e alla musica. La gente. Non esattamente accade lo stesso sulla “carta stampata” dove forse ci si sente meno liberi di esprimersi, lo capisco perfettamente, infatti ho fatto questa chat inserendo i miei amici giornalisti senza la paranoia di stare in chissà quale covo di pericolosi delatori, perché sto cercando di dare una piccola svolta a mio modo, con i miei mezzi e i miei limiti, convinto che la trasparenza paghi. Ma probabilmente anche qui succederà che qualcuno anziché onorare approfitterà della mia purezza scambiandola per debolezza, quando avrebbe dovuto capirne la forza. Tutti possiamo prevalere su un bambino, ciò però non dimostra che il bambino è debole, ma che è vulnerabile di fronte al cattivo. Ed è cosa ben diversa. Bisognerebbe comprendere che non vale la pena di fare il male altrui pensando che sia il bene nostro. Non è così. Io non ho insultato nessuno e nemmeno ho fatto a loro qualcosa di male. Mai. Né a Fedez né ad Ambra né alla conduttrice, tantomeno alla produzione o ai brand. Semmai sono stato disponibile e foriero di contenuti, di professionalità, di impegno, con estrema umiltà efficienza e spettacolarità”. Sulla faccenda del misterioso paravento che, stando ad alcune dinscrezioni, l'ex giudice avrebba lanciato addosso a Francesca Michielin (colpendo anche il suo truccatore), Morgan ha precisato: “Dicono che io ho scaraventato un paravento addosso a qualcuno ma ciò è totalmente inventato, come potrei io essere diventato uno spaventoso tiratore di paraventi dal momento che l’evento alle venti e venti non era neanche paventato minimamente? Se tanto mi da tanto e mi pare che io sia pure appartato abbastanza da dire che preparo il talento perché sono preparato e perché l’ho imparato, mica mi invento di essere pure paradossale apparentemente superato a parere di chi fa le pare a palate ma io di scaraventare un paravento a Natale non ne voglio sapere e si spera capiate che il vento non c’era perché il posto era riparato, io spaventato dall’approssimare più disparato pari pari al depauperamento del ponte di papaveri e papere per ragioni di tempo e di parade, e secondo voi io avrei mai potuto appannarmi la mente sparando così in un momento a qualcuno quel paravento? Ma è grave pensare che il vento volasse a favore perchè invero mi era contrario, mi si parava insolente mentre il mento mi pendeva silente perché non ci si può muovere quando si usa il solvente. Parimenti facevo fatica a scattare impavido per quel mio intervento che si dimostrò invece invalido e mentre rientravo mi spaventava un paravento proprio vicino al convento quando io come un para’ mi avventavo sul pavé di cemento ma venivo a sapere che il paravento era scadente di quelli al massimo da venti scellini a dir tanto, e insomma non tentavo neanche di paralizzare il povero paravento ormai fattosi ombra oltre che vento a disapparire nel lento planare di un sogno in parvenza tormento che avrebbe Pavese magari preoccupato il lamento, e dunque come possono anche solo pensare che il pavimento sia ancora lì nell’intento di pavimentare il cortile nel vento e il parcheggio nel centro?”.