La semifinale di X Factor 2024 si è conclusa ieri e i concorrenti hanno affrontato il palco con l’obiettivo di guadagnarsi un posto in finale, portando le loro migliori performance (e queste erano le migliori?). Ma i giudici, Achille Lauro, Manuel Agnelli, Paola Iezzi e Jake La Furia hanno fatto le scelte giuste? Andiamo ad analizzare le esibizioni, le scelte dei coach e anche il superospite con le pagelle di Michele e Lucia Monina, come sempre senza filtri.
PAGELLE DI MICHELE
GIORGIA 10
Siccome che Giorgia è un talento in tutto quello che fa, presentare X Factor compreso, che è empatica, solare, dotata di innaturale grazia, che porta a casa con una naturalezza quasi imbarazzante (per gli altri) tutto quello che fa, dal cantare allo stare lì a dare la parola ai giudici o incoraggiare i concorrenti, ecco, siccome che Giorgia è Giorgia lo abbiamo detto praticamente dal primo momento che ha fatto irruzione, parliamo di un’irruzione dolce, eccetera eccetera, credo che, arrivati alla semifinale possiamo pure dare tutto ciò per scontato, passando oltre. Oltre dove? Ecco, torno sul fatto che, così, per dire, mi piacerebbe che Giorgia cantasse più spesso, dove per cantare intendo tirasse fuori canzoni, come in effetti ha fatto recentemente, con Niente di male, anche lì evidenziando che Giorgia e Giorgia. E per sottolineare quanto io la stimi me ne sto qui, mentre va in scena la semifinale, quella con l’orchestra, ipersponsorizzata, parlando di musica, di musica sua. Vorrei quindi occupare militarmente questo spazio per dire quali sono, a mio insindacabile giudizio, le sue tre canzoni migliori. E ovviamente non immaginatevi che io stia qui a dire l’ovvio, cioè quelle sue canzoni entrate di diritto nella storia della nostra musica leggera. Certo, Gocce di memoria, esibita in apertura, accompagnata dall’orchestra, è tanta roba, ma io sono un critico musicale e voglio fare quello figo, andando a pescare altrove. Perché in una mia immaginifica top 3 dei suoi brani migliori mettere al terzo posto, ma stiamo parlando di sfumature, Marzo, brano che in qualche modo ha segnato una svolta ai tempi del suo Greatest Hits, quello nel quale, letterlamente e letterariamente Giorgia cominciava a spogliarsi, lasciando da parte il pudore e mostrandoci anche le cicatrici più profonde. Una canzone colossale, accompagnata da un video colossale, che vi invito a recuperare. Al secondo posto contravvengo alle regolette che mi ero autoimposto, e cito Di sole e d’azzurro, che un grande classico è, ma che è talmente bella da fare quasi male. Canzone cui non andò la vittoria di Sanremo 2001, ancora mi chiedo perché. Al primo posto, invece, metto Per sempre, dall’album Ladra di vento. Una canzone che non solo ci mostra Giorgia e la sua anima nuda, ma mette a nudo anche la nostra, affondando le mani attorno al nostro cuore e facendolo pulsare, come in certe scene cruente dei medical drama, senza che però ci sia spargimento di sangue. Se non si è capito questo è amore.
PS. “Ti capisco” detto in apertura di puntata a Jake La Furia, che aveva appena detto “mi si strappa la giacca” è la prova provata di quanto sia empatica.
PPS. Un programma che dovrebbe avere a cuore la musica che porta i Patagarri o Lorenzo Salvetti in finale, e porta al ballottaggio Mimì e Francamente è quanto di meno musicale mi possa venire in mente. Col che, temo, queste potrebbero essere le mie ultime pagelle di X Factor, perché certe pagliacciate, spiace, ma non voglio averle sulla coscienza. Francamente ha sottolineato come le donne siano sempre poco rappresentate, basta vedere anche come è stata trattata Paola fin qui, battaglia che ho fatto mia da anni e anni, come chi mi legge ben sa, credo che sia il caso di sottolinearlo con estrema veemenza. Francamente meritava la vittoria, ma è andata diversamente.
MANUEL AGNELLI 6
I giochi sono ormai fatti, quindi posso per un attimo lasciare da parte il mio di gioco, le pagelle questo sono, dicendo ancora una volta quel che penso, ma provando a lasciare le provocazioni da parte. Manuel ci crede. Così sembra. Crede davvero che si possa fare controcultura in un luogo di intrattenimento, mentre c’è chi balla sulle note di Bella Ciao o chi parla di musica con lo stesso spessore di chi sbatte i piatti sul bancone per dimostrarci quanto siano resistenti alla fiera di paese. Solo che si sbaglia. Perché la controcultura, qui, non è abilitata. E del resto anche lui a tratti se ne dimentica, quando per mandare avanti i suoi ha nelle puntate, blastato altri ragazzi con le medesime aspettative e fragilità. Ultimo appunto, lui per ovvie ragioni è il più distante dal pop, lì dentro, ma forse dimentica anche lì, a tratti, di essere a X Factor, non al God of Metal o al Lollapalooza, dove per altro il pop è entrato alla grande. Ricordarsi dove sei e cosa fai, a volte, evita di farti passare per altro da quello che sei. Detto questo è evidente che Manuel non abbia giocato sporco, nel senso che abbia detto e fatto quel che da lui ci si sarebbe potuto immaginare, fatto che lo distingue dagli altri due maschietti della covata, falsi, per dirla con il nostro amico, di Manuel e mio, Mimì Clementi dei Massimo Volume, come un totem di cartone.
PAOLA IEZZI 9
Che io abbia spudoratamente tifato per lei credo non abbia bisogno di conferme, da parte mia, ora e qui. Un motivo, però, c’è, e cioè il fatto che la Paola Iezzi che avete visto, quella che di musica ne sa parecchio, non solo pop, che è simpatica, empatica e che ha battute ficcanti e al tempo stesso uno spirito materno nei confronti dei ragazzi che nessun altro giudice ha qui mai palesato, ecco, tutto questo io lo conoscevo già, e avrei tanto voluto venisse fuori, perché credo che sia dato a Paola quel che è di Paola. Ecco, penso che l’operazione sia riuscita, questo nonostante i suoi ragazzi se ne siano andati via tutti, e a dirla tutta la squadra aveva in effetti almeno in Pablo Murphy un punto debole già in partenza. Ora può muoversi libera e quindi brillare ulteriormente. L’anno prossimo, visto che tutti sono stati confermati, potrà solo fare meglio. Unica donna tra gli uomini, e che donna.
JAKE LA FURIA 6
Anche qui, siamo arrivati alla fine, che altro dire? Jake è simpatico, un battutista nato, lo abbiamo detto. Jake ha un gusto musicale paragonabile a quello di un giostraio, e sì, sto usando uno stereotipo anche vagamente razzista, ma lo faccio coscientemente, la musica che si sente alle giostre è sempre tamarra, mica per colpa mia. Ha anche dimostrato di essere volubile, quando nel caso di El Ma è andato in tilt prima ancora che la ragazza venisse eliminata. Ha toccato il suo punto più alto settimana scorsa, quando ha sfanculato Achille Lauro per la sua paraculaggine e quando ha mostrato i copricapezzoli con la faccia della sua Francamente (artista maltrattata nelle scelte dei brani in tutte le puntate), ha toccato il punto più basso sempre settimana scorsa, quando ha eliminato Lowrah palesemente per far fuori chi della giuria considerava anello debole, Paola, non certo per questioni artistiche. Traduco ripetendomi, ci andrei a cena assieme, tanto paga lui, anche se per come si vesta credo che dovremo andare a mangiare al Lilì la Tigresse, ma al tempo stesso non gli darei mai le spalle, né lascerei a lui la scelta della musica da usare come sottofondo.
ACHILLE LAURO 2
Qualcuno, leggo qui e là, pensa che io abbia qualcosa contro Achille Lauro. O meglio, contro Lauro De Marinis. Che cioè io scriva mosso da antipatia, qualcuno parla di odio, nei confronti del co-autore e interprete di Amore disperato (co-autore perché a scriverla sono in più di mille, per dirla con un’altra sua epica canzone). Bene, io e Achille Lauro ci siamo incrociati tre volte in vita nostra. Ci siamo rivolti la parola solo nella prima di queste volte, alla festa di Asian Fake, parlo di una vita fa. Nella mia vita, penso di poter dire, non odio nessuno (a eccezione dei cattivi veri, ma è un odio incorporeo, perché incarnano il male), figuriamoci se potrei mai odiare qualcuno per le canzoni che fa o perché ha comportamenti che considero eccessivamente paraculi. Potrei dire che mi sta antipatico, come spesso capita nei confronti dei personaggi pubblici, ma sarebbe allora il caso di dire che mi sta antipatico Achille Lauro, non Lauro De Marinis. Resta comunque che sono mosso, nello scrivere pagelle, che sono un gioco che faccio da dieci anni, rispetto a X Factor, più per divertirmi con mia figlia che per svolgere il mio ruolo di critico musicale, ogni volta che scrivo una pagella Greil Marcus ha un’ischemia, solo e esclusivamente dal fastidio profondo che un personaggio posticcio come il suo porta avanti. Falso, ignorante, e comunque sempre paraculo. Uno che si spaccia per povero, mentre povero non è, e che si spaccia per alternativo, mentre è tutto fuorché alternativo, sempre alla moda. Io amo il pop, come potrei stimare chi lo fa ma se ne vergogna? Porta tutti i suoi in finale, ma del resto il popolo ha scelto Barabba.
GAZELLE N.C.
Giorgia dice: “Preparatevi al superospite della semifinale di X Factor” e poi arriva Gazzelle.
PATAGARRI 4
Va beh, dai, vincono loro. In maniera sorprendente, tenendo conto che inizialmente si volevano ritirare e che la narrazione di questa edizione è stata a lungo che loro erano quelli che con X Factor non c’entravano niente. Invece hanno avuto Achille Paraculo Lauro come giudice, e a suon di Senato e Signori miei sono finiti per diventare la stranezza su cui puntare, parlo lato Warner, di qui la vittoria. Restano cazzari che stanno al jazz come io al curling, forse un po’ meno, e resta che in fondo sono la perfetta incarnazione del fatto che a X Factor, lato produzione, autori e più in genere Sky/Fremantle, della musica non frega proprio una beata fava. Elvis non fa affatto per loro.
PS. Se continua così il dottor Fussi dovrà prima o poi aggiustare le corde vocali del cantante, che spinge di gola come un pazzo.
MIMÌ 10
Mimì è come quel vecchio film di Soldini, Un’anima divisa in due. Un film che, da anconetano, parte del film si svolgeva nella zona devastata dalle incompiute di Longarini, mostrando al pubblico una città postindustriale decisamente brutta, come in effetti non è, film che mi sta piuttosto sul cazzo, per i motivi appena raccontati. Lei è pazzesca, con un talento e una voce gigante, capace di essere leggiadra e profonda al tempo stesso, ispirata quando incidentalmente Manuel azzecca le cover da farle fare, cioè canzoni adatte alla sua vocalità importante, e non canzoni sconosciute atte alla personalità istriona del coach, sorvolando sull’inutilità di averle fatto incidere una canzone scritta da Madame che sembra in tutto e per tutto una canzone scritta da Madame, della serie non essere in grado di lavorare per le interpreti per cui si scrive. Il talento comunque c’è, spesso inespresso, ma non stasera, che ha fatto una Strange Fruit da strapparti via l’anima. Mi sei scoppiata dentro il cuore, poi, con lo spauracchio Mina lì da qualche parte, è stato portato a casa alla grande. Bene. Brava. Bis. L’età è dalla sua, coetanea di Lorenzo anche se nessuno si premura mai di sottolinearrlo. Speriamo bene, per lei.
LES VOTIVES 4
Intendiamoci, che ci sia gente che arriva in un programma alla moda, almeno lato social, come X Factor imbracciando chitarre e basso e che si prende briga di suonare rock’n’roll, fosse anche un rock’n’roll scontato, come i Les Votives, o qualcosa che vorrebbe dirsi e essere detto, ma hanno la sfiga di avere un coach che di musica non capisce una fava come Achille Lauro, perché Almeno tu nell’universo, ti prego Iddio, no, non fargliela cantare più. E manco Crazy. Come rendere un progetto banale di suo ancora più banale.
FRANCAMENTE 10
Francamente è una cantautrice che esisteva prima di X Factor, e esisterà dopo X Factor. Ne sono convintissimo. Non sono convintissimo che sia esistita, o almeno esistita sempre, durante X Factor, perché qui ha avuto come giudice Sua Tamarraggine Jake la Furia e, come ai tempi era capitato con Romina Falconi e Morgan, abbiamo visto e sentito cose che ritengo siano del tutto irrilevanti, quantomeno rispetto alle cose sue sentite prima di entra lì dentro. La speranza, vera, è che chi l’ha seguita nel programma la vada a scoprire e seguire anche nella sua vera essenza, espressa magistralmente in Fucina. Anche in Per Elisa e L’ultimo Bacio, stasera, fortunatamente. La sola vera grande artista presente nel cast. Intensa.Il sottolineare come il ballottaggio con Mimì sia una sconfitta, perché priva X Factor di una delle due sole donne in gara, è una cosa che fa male, perché estremamente vera. Io continuerò a dirlo e a fare questa battaglia mia, ma credo lontano da X Factor. L’eliminazione più ridicola di sempre.
LORENZO SALVETTI 2
Nella serie Hanno ucciso l’uomo ragno, che racconta la prima parte della storia di Max Pezzali e dei suoi 883, messaggio subliminale atto a far capire come la penso a riguardo, prima o poi ci torno, a più riprese ci viene mostrato come la storia del duo di Pavia si sia incrociata con quella di Alessandro Canino, ai tempi il più amato dalle ragazzine grazie alla sua hit sanremese Brutta. Una presenza collaterale, ovviamente, atta più a mostrare il paradosso di un successo folgorante quanto momentaneo, contrapposto a uno decisamente più duraturo. Ecco, Salvetti potrebbe essere il nuovo Alessandro Canino, questo se oltre che contare sul suo bel faccino tirasse fuori una canzone capace di durare più di due giorni, non sto ovviamente parlando della durata effettiva del pezzo, ma di tenuta del pezzo dentro un mercato quantomai iperveloce e frammentato. A diciassette anni, buffo che ce lo abbiano venduto per sedicenne quando in realtà ha fatto gli anni a agosto, forse dovrebbe dedicarsi più allo studio, nono solo musicale, che alle canzonette, perché prima o poi arriverà a diciottanni, e sarà troppo vecchio per le ragazzine che ora inneggiano alla sua dolcezza. Cantare Caruso se non hai vissuto un cazzo, spiace, ma non te lo puoi permettere proprio. E neanche Questo piccolo grande amore, perché si capisce lontano chilometri che stai cantando di cose che non ti sei mai neanche immaginato. Vuoto assoluto.
PUNKCAKE 4
Quando in queste pagine si è ripetuto più volte che i Punkcake erano più che altro un falso storico, quindi i PunkFake, anzi, PunkFake©, intendevamo quel che avete potuto vedere o sentire se avete visto e sentito la loro posticcia versione di My Way di Sid Vicious. Una paraculata assoluta, da parte loro, ma più di Manuel Agnelli. Mancava la voglia di autodistruzione di Sid, mancava la disperazione e mancava anche quella sua estetica clamorosa. Il confronto con gli Idles, poi, che non mi esaltano comunque, sono pur sempre nato nel 1969, non fa che confermare quanto su detto. Pensano che essere punk significhi vestirsi in tutù o da animali, suvvia.
PAGELLE DI LUCIA
GIORGIA 10
Siamo arrivati alla penultima puntata e fin dall'inizio lei ha mostrato di aver preso il testimone di Cattelan, un testimone rischioso e complesso, e averlo portato alla meta, senza nessuna difficoltà, ma anzi, con simpatia, dolcezza, carisma e premura. Gli inizi con lei che canta hanno sempre dato lo sprint iniziale che ha catturato tutti, anche i più scettici, anche perché cosa gli vuoi dire a una voce come la sua, una voce che potrebbe portare alla commozione anche il più duro e freddo veterano di guerra che odia il mondo e vive da solo con il suo cane. Ecco, questo per dire che Giorgia, ha stregato chiunque e spero vivamente di poterla rivedere ancora, ancora e ancora.
MANUEL AGNELLI 10
Lo so, lo so, fa strano anche a me, ma quando tocca tocca. Oggi sono stata dall'inizio alla fine sempre e solo d'accordo con Manuel (tranne quando ha elogiato i Punkcake, ma sono suoi concorrenti, giocava in casa). L'unico che ha avuto il coraggio di provare a contrastare Achille Lauro e di giudicare i suoi concorrenti, dando tra l'altro giudizi oggettivi e per nulla a tempo perso. Manuel è stato messo a tacere da Achille fin troppe volte e per questo ora lancerò l’hashtag #iostoconManuel. Ma poi Manuel ha un gioiello come Mimí e si deve vedere sorpassare e sconfiggere dai Patagarri? Ma Manuel prendi e spacca tutto, poi giustificati dicendo di fare Punk. (adorerei)
PAOLA IEZZI 9
Se Francamente è la mia pupilla tra i concorrenti, Paola è la mia pupilla dei giudici. Sarà che da quando sono all'asilo, ogni volta che vedevo un bambino o una bambina bullizzata e emarginata, diventava automaticamente mia amica e mia protetta (come se poi io potessi effettivamente difendere qualcuno dal canto mio) e quindi non potevo che prendere anche sotto la mia ala Paola. Che da quando è iniziato il programma non è stata altro che bullizzata e sbeffeggiata, nonostante sia la più preparata musicalmente, mandando a casa tutti i suoi concorrenti, lasciandola sola, per ben due puntate. Quindi potete dire tutto, ma niente su Paola o vi cercherò.
JAKE LA FURIA 7
Questa edizione poteva aggiudicarsi la medaglia di edizione migliore, senza dubbio, peccato per Achille che rovina tutto. Ecco Jake invece, è stata una scoperta estremamente piacevole di questa edizione, a parte qualche caduta qua e là, tra copricapezzoli, il bullismo a Achille Lauro e la coppietta con Paola, ha dato un po' nell'apporto simpatia. Punti bonus per aver scommesso su Francamente, un po’ meno per averle fatto cantare sempre canzoni di merda, ma va beh.
ACHILLE LAURO 2
Non ti imitano come se fossi Califano, ti imitano come se fossi un coatto Romano, quello che in fondo è. Achille è il vero dittatore di questa edizione e in confronto persino Fedez delle scorse stagioni era più gradevole (e se mi leggete da un po’ sapete quanto possa significare questa frase detta da me). Achille è altezzoso, spocchioso, falso, paraculo e persino prepotente, ma ha anche dei difetti. L'atteggiamento che ha da inizio edizione nei confronti degli altri giudici fa schifo, lo trovo prevaricante e estremamente maleducato, ma soprattutto con zero capacità di stare al gioco e riuscire ad accettare critiche e giudizi negativi. Un giudice pessimo sia per noi spettatori che per i concorrenti stessi, mica per caso il solo con una squadra totalmente di uomini (lui che aveva la possibilità di portare in gara la Giulia Mei di Bandiera e Jungle Julia, tra le altre).
PATAGARRI 3
Peggio che te peggio. Oggi non solo non mi sono piaciuti affatto, ma l'ho trovato un vero e proprio insulto al jazz. L'orchestra li ha messi solo che in cattiva luce, si è notata una differenza più che netta. Ma si sa, la televisione è tutta organizzata e studiata alla perfezione, gli autori lavorano come matti e tutto è studiato alla perfezione, e proprio per questo motivo abbiamo la consapevolezza che il vincitore è stato già stabilito a tavolino, e i vincitori sono loro. Loro lo sanno, noi lo sappiamo, potremmo anche smettere di vedere Xfactor e non ci sarebbero sorprese. Che poi Achille su questo ci marci, attaccando qualsiasi critica venga fatta da qualsiasi altro giudice e facendo Gaslighting a Manuel Agnelli dicendo che lui considera i Patagarri dei grandissimi artisti, frase da lui mai detta, ma a Achille piace molto giocare sporco, e si vede. E chiedere a Jake come sia possibile che siano passati direttamente in semifinale, non da ridere, di più.
MIMÌ 9
Questo è quello che mi sarei aspettata dell'inedito la scorsa volta. Incredibile, pazzesca, un vero e proprio Angelo caduto dal cielo. Questa volta abbiamo visto la vera Mimì, che altre volte avevamo visto accennata, di striscio, un po’ sfocata, mentre ora ha bucato lo schermo con la sua bravura e la sua intensità emotiva. Mimì oggi non solo canta ma si pone portatrice di un simbolo e lo fa effettivamente esponendosi, a sostegno di Gaza, pericoloso, in procinto della finale, e per questo non posso che apprezzarla ancora di più. Mimì avrà futuro, o almeno io non posso che auspicare a questo. E anche in “Mi sei scoppiato dentro il cuore” è stata divina.
LES VOTIVES 5
Ma puoi portare MIA MARTINI se siete Les Votives? Ecco la risposta è no, e lo dicono anche i giudici, e io dico finalmente. Una canzone come questa che porta una storia con sé, una storia di amore, di odio, di sofferenza e che è stata sputata fuori così, in maniera un po’ asettica e priva di intensità, quindi non può che essere un grandissimo NO. La seconda esibizione, anche peggio della prima, è veramente al limite dell’imbarazzo continuare a elogiarli.
FRANCAMENTE 8.5
Francamente il mio pupillo di quest'anno, non fa altro che stupirmi e riuscire sempre non solo a rispecchiare ma anche ad alzare ulteriormente le mie aspettative. Ma soprattutto, mi da la gioia di credere che il cantautorato non solo non sia morto ma che resiste e persiste e vive anche grazie alle donne. Francamente sta riportando sul palco la vera musica, quella che ha senso chiamare tale e lo fa anche riportando cover di un certo calibro, come quella di oggi, Per Elisa di Battiato e Alice, e portando Carmen Consoli, ancora più azzeccata per una voce come la sua. Per me Francamente sarebbe dovuto essere la vincitrice, e rimane per me la vincitrice morale. La sua eliminazione è la rappresentazione dello schifo assoluto che occupa la nostra società. Che sia stata eliminata è davvero disgustoso, grave sintomo di quanto siamo costantemente abituati a ascoltare uomini e soltanto uomini, al punto da perderci la bellezza di queste donne splendide e bravissime.
LORENZO SALVETTI 6-
Non posso che trovarmi d'accordo con Manuel, che anche sto giro non ha potuto esprimere il suo giudizio su un concorrente di Achille Lauro, ma effettivamente Lorenzo ha una bella voce, ha cantato bene, ma non era adatto a un brano come questo e a un colosso come Lucio Dalla. Questo brano è da vomitare fuori, con il cuore, con lo stomaco, con tutto quello che Lorenzo ha nascosto e non ci ha concesso, lasciandoci quindi all'asciutto con un'esibizione effettivamente molto da compito scolastico, come ha detto Manuel. Un pelino meglio con Questo piccolo grande amore.
PUNKCAKE 4
Penso che sia una delle loro esibizioni peggiori mai fatte. Il brano era troppo bello per essere concesso ai Punkcake. Quello successivo forse anche peggio. I Punkcake rispecchiano solo il cliché del punk, niente di più, e io continuo solo a domandarmi come diavolo siano riusciti ad arrivare alla semifinale, mandando a casa gente decisamente più preparata di loro.