Magia o semplici trucchi cinematografici? Ferrari, il film diretto dal maestro Michael Mann, continua a far discutere, sia nel bene che nel male, e pensare che sono passate oltre due settimane dal suo debutto italiano. Il suo arrivo nelle sale cinematografiche a stelle e strisce, però, è freschissimo, ed è proprio negli Usa che in questi giorni stanno esplodendo, come una sorta di reazione a catena, una serie di polemiche che sembrano non finire mai. Noi di MOW vi abbiamo già raccontato della critica di stampo femminista nei riguardai della presenza (e del ritratto) delle donne nel biopic del Drake. Questa volta, però, invece di una discussione prende vita una semplice curiosità. Ma le scene di corsa presenti nel film come sono state girate? A domandarselo è la giornalista de The Washington Post Jada Yuan, che in un suo articolo ha cercato, anche attraverso le parole del regista e della sua troupe, di svelare l’arcano. Tutto parte da una descrizione, alquanto dettagliata, di una scena di Ferrari, ovvero l’arrivo delle vetture della Mille Miglia a Bologna, tra la folle entusiasta e i monumenti storici, fino all’approdo in piazza. Da qui, un percorso di analisi della giornalista fino alle viscere dell’opera. Ma come si è riusciti a ricreare tutto ciò? E le auto d’epoca, e gli incidenti, e le folle? Tutto sarebbe figlio della grande passione automobilistica di Michael Mann (egli stesso possiede una Ferrari e corre nelle gare del Cavallino per amatoriali), e di un lavoro di preparazione (e di riproduzione) a dir poco certosino. Infatti la troupe sarebbe partita dallo studio dettagliato delle foto e delle riprese dei cinegiornali d’epoca, e a una riproduzione artigianale delle vetture del 1957, visto che quelle originali sopravvissute a tutti questi anni sono troppo preziose (o rovinate) per essere utilizzate in simili contesti.
“Il mondo del cinema è pieno di trucchi su come fingere di guidare”, ha sottolineato Yuan, ma a quanto pare i trucchi non fanno proprio per Mann. Il regista statunitense, infatti, ha optato per un approccio più diretto e realistico, mettendo da parte i classici green screen e la fittizia cgi. Dunque, Mann si è affidato Neil Layton (supervisore automobilistico) e al suo team che, grazie all'aiuto di una piccola azienda automobilistica modenese, ha dato alla luce undici repliche perfette (o quasi) delle vetture della Mille Miglia del ‘57, aggiornate con telaio moderno e con le necessarie misure di sicurezza. A questo punto sorgeva un altro problema per Mann, ovvero quello del rumore. I rombi dei motori delle auto riprodotte, infatti, non erano veritieri. Quale la soluzione adottata? Il regista ha fatto guidare delle auto d'epoca (tra cui una Ferrari del ‘53 di proprietà di Nick Mason, batterista dei Pink Floyd) nelle esatte circostanze della gara, registrando così ogni singolo sibilo. Inoltre Erik Messerschmidt, direttore della fotografia in Ferrari, per realizzare le riprese dal punto di vista dei piloti durante la gara, ha montato su tutte le vetture delle cineprese vecchie, mobili, quasi traballanti, e non quelle moderne e stabili, perché “non è così che ci si sente a bordo di una di quelle auto da corsa”. Messerschmidt ha poi utilizzato anche dei piccoli carrelli che, attivati a distanza, scorrevano intorno al posto guida delle vetture. Anche se, secondo la giornalista del Washington Post, le riprese migliori sono state realizzate dagli stuntman/operatori di macchina che riprendevano le scene direttamente dal sedile delle auto. Grande attenzione è stata posta anche sulle scenografie, visto che le riprese sono avvenute nelle reali strade di Bologna e Modena, incluse le campagne emiliane; in cui ogni presenza di qualsiasi ‘modernità’ è stata accuratamente camuffata. Inoltre, per guidare queste speciali vetture sono stati utilizzati dei piloti professionisti, eccezion fatta per Patrick Dempsey, che nel film interpreta il leggendario Piero Taruffi. Dempsey, infatti, in qualità di pilota ha corso molte volte la 24 Ore di Le Mans, portando a casa un bel quarto posto nella propria categoria nel 2013. Infine, Mann si sarebbe rifiutato di ricorrere alla cgi anche per la riproduzione delle folle, utilizzando gli stessi abitanti delle città (vestiti con costumi dell’epoca) e stuntman che erano posizionati nelle prime file. Insomma, un lavoro a dir poco magistrale per realizzare delle scene di corsa uniche nel loro genere. Ma a Enzo Ferrari, queste sarebbero piaciute?