Mentre dalle nostre parti si parla di comici partecipanti all’edizione italiana di Lol che avrebbero copiato alcuni sketch dai concorrenti dell’edizione tedesca, ecco che da Lol Germania arrivano elementi destinati a invertire la direzione della polemica, coinvolgendo potenzialmente, oltre che i battutisti, anche gli autori: uno scambio della trasmissione è stato infatti incentrato sullo stereotipo trito dell’italiano (“ovviamente” identificato in particolare con il napoletano) per forza di cose legato alla criminalità organizzata. Lol è un programma in cui vince chi riesce a non ridere delle gag degli altri: in questo caso apparentemente non certo una missione impossibile, ma non possiamo certo dirci esperti riguardo al senso dell’umorismo teutonico.
«Da dove vieni? – chiede Rick Kavanian a Tedros “Teddy” Teclebrhan, sotto lo sguardo del resto del gruppo, nel secondo episodio della stagione – Perché tu…»
«Da quella zona».
«Da quella zona».
«Napoli».
«Napoli? Sei italiano?»
«Sì», risponde Teclebrhan, nella nostra lingua.
«Sud Italia?».
«Sì».
«Hai a che fare con la camorra?»
«Ohhhhhh…»
«Domanda sbagliata?»
«Siamo in pericolo…»
Il “napoletano” a quel punto è scappato, ma l’altro gli è andato dietro.
La scena è stata fatta commentare successivamente dal diretto interessato, dunque a quanto pare è stata ritenuta cardine della puntata o comunque meritevole di approfondimento e persino di risate, anziché – magari – di taglio (non si tratta di un programma in diretta, quindi tutto è scelto e calibrato).
«Controllati, Teddy, ho detto qualcosa che non va?»
«Stronzo».
«Ho fatto una domanda».
«Sei uno stronzo».
Dallo studio gli omologhi tedeschi di Fedez e Maionchi ridono in maniera stridula.
«Non è giusto, mi ha dato dello stronzo».
«Stava per fregarmi», commenta il “napoletano” dopo il fatto.
Teddy torna in versione senza parrucca e l’inquisitore riprende: «Teddy, il tuo collega è stato un po’ arrogante. Gli ho chiesto della mafia, del tutto in buona fede…»
«Ed è scappato».
«Esatto».
Kavanian, il comico che ha inscenato la (presunta) gag, nell’analisi del dopo gara si è stupito che nessuno abbia riso: «Mi fissavano e basta». Difficile che gli italiani e in particolari i napoletani possano limitarsi a un misericordioso silenzio.
La Germania peraltro ha una discreta tradizione di prese di posizione poco felici nei confronti dell’Italia: su tutte si ricorda la famigerata copertina di Der Spiegel, che dipingeva il Bel Paese come mafioso, mostrando un piatto di spaghetti con sopra appoggiata una pistola e un vetro crivellato di colpi.