image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Luca Marinelli, la “sofferenza” di interpretare Mussolini e la "patente di sinistra" è un male necessario? Per Paolina Saulino sì: "Altrimenti al cinema non si lavora". Ma di storia cosa ne capisce?

  • di Paola Saulino Paola Saulino

9 gennaio 2025

Luca Marinelli, la “sofferenza” di interpretare Mussolini e la "patente di sinistra" è un male necessario? Per Paolina Saulino sì: "Altrimenti al cinema non si lavora". Ma di storia cosa ne capisce?
Luca Marinelli dice di aver "sofferto" per aver vestito i panni di Benito Mussolini in M - Il figlio del secolo, ma sembra più che altro un modo per mantenere salda la sua posizione in un cinema che rimane di sinistra, per gente di sinistra o che si professa tale. Un artista, invece, dovrebbe essere un "visionario", altro che lamentarsi per un ruolo...

di Paola Saulino Paola Saulino

Un po’ come se Julia Roberts dopo Pretty Woman avesse rilasciato un’intervista per de-puttanizzarsi, così Luca Marinelli manca di umiltà e gratitudine nei confronti della grandissima opportunità che ha avuto di interpretare un personaggio il cui fascino storico è indiscusso e indiscutibile, Benito Mussolini. Marinelli, come Alessandro Borghi, è diventato famoso grazie al film Non essere cattivo di Claudio Calligari, e anche lui, come il collega, forse non ha capito che non è un pensatore/intellettuale, ma uno che deve recitare e ringraziare, visto che fino a 10 anni fa non riusciva a mettere in croce il pranzo con la cena, ed oggi invece è considerato un attore anche molto bravo. Il buon Marinelli racconta che per lui "è stato frustante e doloroso interpretare Mussolini", tanto da far vedere in anteprima il girato alla sua nonna, quasi per farsi assolvere. Ma solo a me questo belare flebile sembra essere stupido pleonastico e falso? Al netto che Marinelli, come attore, poteva rifiutare la parte se cotanto dolore morale gli arrecava, e invece no, ha incassato il lauto compenso e poi via con le interviste da radical chic. Sì, perché gli attori devono essere di sinistra, comunisti o almeno sinistroidi, altrimenti non puoi far parte appieno del mondo dell’arte. Più di sinistra sei e più sei intellettuale, e guai a non esserlo altrimenti perdi l’ambita etichetta di artista, e non solo lo devi essere, lo devi dire, anche se non capisci un caz*o di storia e di politica, devi dirlo, perché così funziona, così fa figo! 
 

Luca Marinelli nel film M - Il figlio del secolo
Luca Marinelli nel film M - Il figlio del secolo

Questo atto di identificazione e sovrapposizione tra cultura e sinistra, risulta poi finire per essere, come in questo caso uno svilente messaggio attoriale che a me suscita l’effetto opposto, e cioè un depotenziante e de-energizzante racconto dell’arte e dell’approccio all’interpretazione del personaggio. Questo commento giudicante e didascalizzante di Marinelli nei confronti del personaggio cattivo interpretato, toglie poesia al mestiere dell’attore che non dovrebbe mai giudicare il suo personaggio, ma anzi accoglierlo, capirlo, abbracciarlo, e amarlo. Criticare Mussolini non è il giusto modo (da attore) di raccontarlo, la bellezza di far l’attore è la sfida di portare il pubblico a far amare, comprendere, giustificare, il personaggio cattivo, quasi fino ad assolverlo, magari identificandosi, perché il compito dell’attore è “lavorare con la merda”, c’è tanta umanità nella merda, e quella va raccontata, cercando di capire analiticamente cosa è successo nella storia di vita di un personaggio cattivo che lo ha portato a sostituire un paradigma di normalità con uno deviante e dannoso. Raccontare Mussolini partendo dalle sue mancanze e dalle sue fragilità, umanizzandolo, restituirebbe la dignità umana che ognuno come attore dovrebbe concedere al personaggio che si interpreta, chiunque esso sia, anche un criminale, un pedofilo, un assassino.  Altrimenti qual è il bello di fare l’attore? Charlize Theron ha vinto un Oscar per aver saputo raccontare una serial killer in Monster. È ovvio che uccidere non è mai una soluzione e questo va punito, ma il cinema nella sua immensità può riuscire a fornire un nuovo punto di vista nel guardare il cattivo, anche continuando a condannarlo, anche non riuscendo a comprenderlo del tutto, ma accogliendolo, in quel gioco strano della vita che per questioni di millimetri a volte ci fa passare da essere abusato ad abusante, da vittima a carnefice, da debole a prepotente, da buono a cattivo. Un Artista non dovrebbe fare e ripeto “fare” il sinistrifero, giusto per accaparrarsi un posto nel cenacolo degli intellettuali falsi come i loro modi di fare radical chic, ma dovrebbe essere e ripeto “essere” un visionario, uno che dispensa ideali anche contro la concretezza di pensiero triste della realtà, un attore dovrebbe dare nuova vita, nuova dignità a un personaggio, chiunque esso sia, raccontando una vita, nonostante tutto, e non cercare di racimolare consensi. Questo tipo di intellettuali artistiferi non rappresentano l’idea di raccontare storie, e per quanto mi riguarda se ne possono andare affanculo con le loro interviste acchiappa consensi e i loro completini Armani di cui sono testimonial.

20250109 144954635 8319

More

C'è ancora domani di Paola Cortellesi può vincere l'Oscar come miglior film? No, ma può ambire ad altri premi. Ecco perché

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Vero a metà

C'è ancora domani di Paola Cortellesi può vincere l'Oscar come miglior film? No, ma può ambire ad altri premi. Ecco perché

Golden Globe 2025, i vincitori: era già tutto previsto? Non proprio, a parte il film Emilia Pérez. Ma Demi Moore, Baby Reindeer, The Brutalist di Brady Corbet e Challengers di Guadagnino... Ecco i premi

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

And the winner is…

Golden Globe 2025, i vincitori: era già tutto previsto? Non proprio, a parte il film Emilia Pérez. Ma Demi Moore, Baby Reindeer, The Brutalist di Brady Corbet e Challengers di Guadagnino... Ecco i premi

Ma ve lo ricordate Goldrake? L’anime torna su Rai 2. Ecco la sua storia tra “mistica del fascismo”, Gianni Rodari e un’estetica che ha rivoluzionato i cartoni animati

di Matteo Mattei Matteo Mattei

Ufo robot

Ma ve lo ricordate Goldrake? L’anime torna su Rai 2. Ecco la sua storia tra “mistica del fascismo”, Gianni Rodari e un’estetica che ha rivoluzionato i cartoni animati

Tag

  • Antonio Scurati
  • attore
  • Benito Mussolini
  • Cinema
  • Duce
  • Editoria
  • Film
  • film consigliati
  • film del mese
  • film dell'anno
  • libro
  • Luca Marinelli
  • M - Il figlio del secolo
  • Premio Strega

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Paola Saulino Paola Saulino

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Elodie condivide il cu*o di Rihanna, che sponsorizza la sua linea di lingerie ed è in classifica con una canzone vecchia. Povero Gino Paoli…

di Michele Monina

Elodie condivide il cu*o di Rihanna, che sponsorizza la sua linea di lingerie ed è in classifica con una canzone vecchia. Povero Gino Paoli…
Next Next

Elodie condivide il cu*o di Rihanna, che sponsorizza la sua linea...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy