Tutti, ma proprio tutti tutti, ricordiamo le parole non certo eleganti con le quali un poeta come Gino Paoli ha bollato opere e omissioni (omissioni di abiti) di Elodie. In quel suo dire che un tempo si inseguivano le belle canzoni, oggi si mostra il culo c’era un che di sprezzante. Questo seppur lo stesso Paoli, è noto, non abbia mai disdegnato i culi, lui stesso ne ha cantato la bellezza nel brano Parigi a gambe aperte: “Ma cosa pensi ai dischi?/Pensiamo invece a lei/ io metterei il suo culo tra i trofei/ un culo bianco e tondo/ che non finiva mai/ meglio dei paradisi di Versailles”. Una boutade di un quasi novantenne, forse, che però deve aver molto offeso la stessa Elodie, per altro non citata direttamente, che in quanto portatrice di un bel culo, a ragione spesso esibito, ha ai tempi dichiarato, anche lei senza mai citare Paoli, “Ci sono artisti che hanno scritto capolavori, ma nella vita di tutti i giorni sono delle merde, è così. Io preferisco essere una bella persona”. Prendi, incarta e porta a casa. Di fatto quella del cantare e mostrare il culo è faccenda antica, che a lungo ci è stata negata da una forma di autocensura figlia di tutta una serie di faccende (ne parlavo qui, tempo fa), dalla questione Paola e Chiara vs Moige per il video di Kamasutra, alla più annosa questione delle cene eleganti di Berlusconi, leggi alla voce Il corpo delle donne (della Zanardo) e il movimento Se non ora quando. Di fatto, dopo anni c’è stato una sorta di consapevolezza del fatto che il corpo è di chi ci vive dentro, non di chi lo guarda o di chi pretende di poterlo guardare. Così oggi si è arrivati all’assurdo di lamentarsi di chi si lamenta di essere ipersessualizzata. È il caso di Rose Villain, per dire, o di chi si ipersessualizza, come appunto Elodie, come se stesse a un ipotetico tribunale della morale stabilire chi deve fare cosa, anche su un palcoscenico.
Di fatto un bel culo è un bel culo, anche in assenza di canzoni da promuovere, ma una brutta canzone rimane una brutta canzone anche in presenza di un bel culo. E dubito che la gente ascolti con lo smartphone su Spotify o affini una canzone solo perché chi la canta ha un bel culo, o che vada a un concerto al fine di vedere il medesimo bel culo, non scherziamo. Anche solo star qui a parlarne, in fondo, è un paradosso. O meglio, sarebbe un paradosso, non fosse che proprio in queste ore un altro bel culo è arrivato, di nuovo, a far bella mostra di sé sui social. Un bel culo di una popstar, ovviamente. Di più, il bel culo di una delle più grandi popstar viventi, stando ai dati proposti da Spotify, sempre Spotify, la titolare di una delle cinque canzoni più ascoltate anche oggi, "Stay", canzone di ben dodici anni fa, un’era geologica in epoca di streaming. Parlo ovviamente di Rihanna, lei la popstar che nel 2012 ha tirato fuori l’album "Unapologetic", nella cui tracklist stava "Stay", lei che oggi è al quinto posto di questa singolare classifica stilata dalla piattaforma svedese, quasi ottocentomila ascoltatori giornalieri, dietro Drake con "One Dance", tre milioni e ottocentomila, va detto, Ed Sheeran con "Shape of you", meno di un terzo, Eminem con "Lose Yourself", a una incollatura, e infine The Weeknd con "The Hills", sempre intorno al milione di ascolti. Del resto, con i suoi quasi ottantacinque milioni di ascoltatori mensili Rihanna, la Bad Girl, è sempre molto popolare, lei che è stata campionessa di ascolti sia nel 2012 che nel 2016, appuntatevi bene questa data. Perché, qui veniamo al cuore del discorso (o al culo del discorso, volendo sfociare nel pecoreccio), Rihanna è al momento una delle artiste più popolari, la quinta in classifica per ascolti giornalieri con una canzone di dodici anni fa, ma non tira fuori un album da ormai nove anni, cioè da quel 2016 in cui è uscito il suo ultimo lavoro Anti. Nel mentre, certo, ha fatto altro, soprattutto sul fronte della moda, dove è attiva con un suo brand Fenty Beauty, e sul fronte familiare, dove dopo aver avuto una relazione con Benzema, si è accasata con Rock ASAP dal quale ha avuto due figli, dagli iconici nomi RZA, suppongo in omaggio al producer del Wu Tang Clan, e Riot, in omaggio al Black Lives Matter, spero. È appunto per promuovere lingerie o abitini del suo brand che negli ultimi anni Rihanna, centocinquanta milioni di followers su Instagram, si è messa in mostra, del resto i social a questo servono. Lo ha fatto con estrema generosità, mostrando le sue forme tonde, non si leggano queste parole come un giudizio estetico, sia chiaro, ma come constatazione amichevole. Generosità che non è stata invece spesa sul fronte musicale, dove Rihanna è statica ormai da tempo immemore, forse conscia di come le sue canzoni anche datate continuino a girare forsennatamente e quindi poco interessata a produrne di nuove, o forse più presa da altre faccende come appunto i suoi brand e i suoi figli. Il risultato è quindi questo panorama sghembo, che vede Rihanna dominare a distanza di anni le classifiche, da una parte, e Rihanna presente solo sotto forma di curve, dall’altra. Una roba che suppongo potrebbe definitivamente mandare fuori di testa Gino Paoli, sempre che le dichiarazioni di un paio di anni fa a Sanremo, sul palco dell’Ariston, quando ha raccontato certe questioni inerenti alla moglie di Little Tony e anche rispetto a certe frequentazioni allegre fatte con Gianni Morandi non siano già annoverabili in tal senso.
Perché Rihanna fa girare musica vecchia mostrando il culo, questo è un dato di fatto. L’ha fatto anche oggi, con un post atto a promuovere il suo profumo, Savage X Fenty. Un bel culo in primo piano, una mica si registra come Bad Girl su Instagram a caso, poi finito nelle storie di Elodie, che divertita deve aver appunto pensato a se stessa e al suo, di culo, e alle parole di Gino Paoli. Un paradosso, ripeto, che si fa ancora più paradosso anche solo a pensare che che in fondo la canzone più famosa del poeta della scuola genovese, in realtà friulano di nascita, canta un orgasmo raggiunto con una sex worker (chiamarla come farebbe lui puttana mi sembra poco contemporaneo), questo il tema centrale de "Il cielo in una stanza". Per dirla con l’Arisa di qualche tempo fa, prima di quando arrivò a lanciare il reclutamento di un fidanzato sponsorizzando il tutto appunto col suo culo altrettanto generosamente esibito, becchiamoci uno “scorcio delle chiappe” di Rihanna, “pronte a spaccare l’internet”, di musica nel mondo ce n’è anche troppa, per qualche canzone nuova della cantante barbadoriana ci sarà tempo, se e quando deciderà di tornare a inciderne. Elodie, intanto, ride.