Dopo quasi mezzo secolo dal suo debutto in Giappone e a 48 anni dalla sua prima trasmissione in Italia, Goldrake torna sul piccolo schermo per conquistare una nuova generazione di spettatori e far emozionare i fan storici. Sarà possibile rivivere le epiche avventure del principe Duke, di Actarus, del dottor Procton e Alcor grazie a Goldrake U (titolo originale Grendizer U), il reboot dell’iconica serie animata degli anni Settanta. Sarà molto più di un semplice prodotto di intrattenimento: è un simbolo culturale, un’icona senza tempo che ha segnato un’epoca e continua a essere rilevante a distanza di 50 anni. La sua capacità di parlare di valori universali, combinata con l’innovazione visiva e narrativa, lo rende un mito intramontabile. Nato dalla mente geniale del maestro Go Nagai e basato sull’omonimo manga, Ufo Robot Goldrake fece il suo debutto in Giappone nel 1975 e approdò in Italia nel 1978, diventando un vero e proprio fenomeno culturale. Nello specifico la Rai ne capì la particolarità e lo trasmise per la prima volta il 4 aprile del 1978 all'interno della trasmissione "Buonasera con...” condotta dalla “fatina” Maria Giovanna Elmi. Fu la prima serie animata giapponese a essere trasmessa nel nostro Paese, rivoluzionando il panorama televisivo e conquistando il cuore di milioni di spettatori. Le avventure del principe Duke, in lotta per difendere la Terra dalle minacce aliene, e del suo potente robot Goldrake, divennero un simbolo per un’intera generazione. Apripista per i successivi Jeeg Robot e Mazinga. Ancora oggi, la voce del doppiatore Roberto Malaspina e i celebri gridi “Lame Rotanti” o “Alabarda spaziale!” che poi altro non sono che frasi pronunciate del cantante Marco Ferradini meglio noto per Teorema, evocano ricordi indelebili per i fan dell’epoca.
Oltre alla trama avvincente e ai personaggi memorabili, Goldrake portò in Italia un’estetica e una narrazione del tutto nuove, influenzando profondamente il rapporto tra il pubblico e l’animazione giapponese. Per i bambini di allora, oggi adulti, rappresentò una finestra su un mondo nuovo, affascinante e incredibilmente diverso dai cartoni animati occidentali. La prima stagione registrò 5 milioni di spettatori al giorno davanti alla tv. Non mancarono aspre critiche per la troppa violenza, comprese accese interrogazioni parlamentari. Tra i favorevoli Gianni Rodari, mentre non fu mai visto di buon occhio da buona parte della sinistra di quel tempo. Dario Fo dalle pagine de l'Unità del 13 Aprile 1980 segnalava una certa "mistica del fascismo" e "la stessa idea dei terroristi". Un altro elemento che ha contribuito a renderlo un mito è la sua colonna sonora. La sigla italiana stampata su etichetta Fonit Cetra e interpretata dai celebri Actarus, scritta da Luigi Albertelli su musica e arrangiamento di Vince Tempera e Ares Tavolazzi, è entrata nella storia della musica pop italiana, diventando un vero e proprio tormentone. Ogni bambino dai 4 ai 10 anni conosceva a memoria il testo della sigla e fu tra i singoli più venduti in Italia nel 1978. Ancora oggi, ascoltare quelle note evoca un’ondata di nostalgia e rievoca l’epicità della serie. Questo ritorno in grande stile è reso possibile grazie all’iniziativa della Rai, che ha acquisito i diritti della serie dalla società francese Mangouste Anim, distributrice della nuova produzione curata dallo studio giapponese Gaina. Goldrake U, presentato in anteprima lo scorso novembre al Lucca Comics & Games, si propone come un reboot fedele all’originale ma capace di rinnovarsi per incontrare i gusti del pubblico contemporaneo. Il progetto mantiene intatti i tratti distintivi che hanno reso leggendaria la serie: i valori di coraggio, amicizia e lotta per la giustizia sono sempre al centro della narrazione, ma con un’estetica modernizzata e animazioni di ultima generazione. Per i nostalgici, sarà un viaggio emozionante nella memoria; per le nuove generazioni, un’occasione per scoprire uno dei pilastri dell’anime giapponese. L’appuntamento su Rai 2 è fissato per il 6 gennaio, in prima serata, segnando così un inizio anno all’insegna della nostalgia e dell’innovazione. La messa in onda di Goldrake U non rappresenta solo un momento televisivo, ma anche un evento culturale, capace di unire diverse generazioni davanti al piccolo schermo. Il ritorno del principe Duke e del suo indistruttibile robot Goldrake è un simbolo di continuità e di passione per storie che, anche a distanza di quasi cinquant'anni, non perdono la loro forza. Tutti pronti a solcare ancora una volta i cieli, dimostrando che alcune leggende non conoscono il passare del tempo.