Ex enfant prodige di X Factor, Luna Melis a soli 16 anni è stata annoverata tra le artiste under 20 più promettenti della scena pop italiana. Ma siccome fare pop music ad alti livelli (e continuativamente) è un mestieraccio, Luna si è armata con “Farfalla”, il nuovo singolo fresco di pubblicazione. Tornano in mente certe vecchie cose bubblegum di Joan Jett, o la prima Avril Lavigne, incrociate con la melodia dei nostri classici balneari (salta alla mente proprio “Tintarella di luna”), segno che il talento sardo sotto contratto con Island Records sta crescendo. A inizio anno aveva pubblicato “ABC", pezzo in cui la giovane rapper rivendicava, con la giusta sfrontatezza, il posto che le spetta sulla scena. Oggi torna meno sfrontata e più pop. Alla ricerca della hit giusta.
Torniamo indietro al tuo 2018, quello del fattore x.
Cinque anni fa muovevo i primi passi in un mondo che viveva soprattutto nella mia immaginazione. Poi lo ammetto, la realtà non si è discostata troppo dalla mia immaginazione. Covid a parte, ovviamente. Quello è stato un ostacolo che ha terribilmente complicato la vita di chiunque dovesse promuovere una canzone, un disco. Non parliamo poi di un tour. Il 2023 è il momento della mia ripresa, di una prima maturità. Il momento in cui le aspettative del 2018 possono finalmente diventare realtà.
A X Factor ti ha scoperto Manuel Agnelli. Cosa, successivamente, non è andato per il verso giusto?
Ero molto giovane, non avevo la testa di oggi. Non avevo un’identità artistica particolarmente definita e, per un paio d’anni, ho dovuto davvero capire chi fossi. In più, la pausa forzata del Covid ha rallentato il percorso connesso a questa ricerca più che mai urgente. Ma non mi lamento di nulla, sono cresciuta.
Com’è quindi iniziata la ricostruzione che ti ha portato a “Farfalla”?
Nella mia vita quotidiana vivo momenti di ansia e di down a intervalli abbastanza regolari. Tuttavia sono quelli i momenti in cui mi sento più creativa e produttiva. La creatività è tutto ciò che inseguo ogni volta che mi avvicino a un microfono. Un anno fa, ad esempio, quando “Farfalla” stava prendendo forma, stavo vivendo un momento particolarmente scuro a livello famigliare. Vedevo tutto nero, non ero convinta di ciò che stavo facendo. Oggi, dopo dodici mesi, mi ritrovo cambiata e vedo “Farfalla” come il prodotto finale di una metamorfosi. Oggi non sono più bruco, sono “Farfalla”.
Alludi a situazioni extra-musicali che ti hanno reso la vita difficile. Puoi parlarne?
Sono stata male perché ero soffocata da una marea di insicurezze riguardo me stessa. Se perdevo follower ci stavo malissimo, la cosa mi turbava. Vivevo tutto a livello molto personale, mi sembrava (e temevo) che qualcosa mi stesse sfuggendo di mano. A quel punto è stato essenziale ritrovarmi da un punto di vista sia artistico che personale.
Una considerazione che mi rimanda a qualcosa che Will aveva dichiarato proprio a MOW un paio di mesi fa. Si parlava del fatto che il mondo adulto vede i giovani molto ossessionati dalla popolarità social. Will, grosso modo tuo coetaneo, però diceva: ok, noi saremo troppo dipendenti dai follower, ma non crediate che questo non ci metta addosso una pressione tremenda. Che crea disagi.
Capisco perfettamente il discorso di Will. Io dico che i social da un lato sono una vetrina fantastica. Tieni conto che senza TikTok, oggi, il 90 percento dei fenomeni pop non esisterebbe. D’altra parte il limite dei social è proprio questo: il fatto che noi artisti, ma anche la gente che ci ascolta, siamo tutti troppo condizionati da quanti follower abbiamo, quanto engagement creiamo. Perché? Perché una major, oggi, per mettere un artista sotto contratto valuta quei numeri, quei follower. E fa un’equivalenza pericolosa: se tizio fa numeri così alti, allora dev’essere bravo.
Collabori da anni con Big Fish, produttore ormai storico, artisticamente molto aperto ma anche molto esigente. Che rapporto hai con lui?
Beh, vista la durata del nostro rapporto, posso ormai concludere che gli piaccio (ride, nda). Del resto sono arrivata da lui con un repertorio hip hop e quindi, forse, vista la storia di Fish, questo mi ha permesso di partire con fiducia, in scioltezza. Uscita da “X Factor” sono quindi entrata nella sua etichetta. Non sto a dirti l’emozione. Dopo cinque anni, invece, posso ormai affermare che mi sento pienamente in linea con la sua visione. Lavoriamo sia insieme, in studio, che da remoto (una modalità che, ancora una volta, ci ha insegnato il Covid).
E allora questa “Farfalla”, che possiede una melodia in grado di entrarti subito in testa, come la vedi?
Ci credo come mai ho creduto in un mio pezzo. Penso che questo brano possa permettermi di volare. Non so dirti dove finirà, questa è un’incognita, ma vorrei vederlo in classifica, non lo nego. Perché penso che meriti di essere ascoltato da tante persone.