È la polemica estiva che non ti aspetti, quella fra Paolo Meneguzzi e J-Ax, scoppiata dopo l'intervista di MOW all'autore di brani come "Non capiva che l'amavo" o "Verofalso" che hanno fatto cantare milioni di persone tra l'Italia e il Sudamerica nei primi anni del 2000. Dopo aver dichiarato: “Disco Paradise? Il pop è una cosa seria, non confondiamolo con quella marchetta”, riferendosi al brano interpretato da Annalisa, Articolo 31 e Fedez, il rapper milanese gli ha risposto piccato sui social: “Ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano (Ferro, ndr)” e sembra avere in serbo altre sorprese. Ma intanto è stata una stilettata alla quale Meneguzzi ha replicato con una analisi approfondita su cosa sia o meno il pop: “L’estate pop 2023 è deprimente […] Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la Disco paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli […]”. Una diatriba che ha aperto una discussione accesissima sui social (ma non solo) su un genere che, spesso, è considerato soltanto in grado di sfornare tormentoni e definito in generale "musica leggera". Così, per chiarirci le idee, abbiamo chiesto a uno dei più grandi conoscitori di musica, oltre che musicista e cantautore, come Marco Castoldi in arte Morgan, che ci ha spiegato perché "il pop è la musica moderna più alta che ci sia".
È scoppiata una polemica inaspettata fra Paolo Meneguzzi e J-Ax che, a parte le questioni personali, ha aperto il dibattito su cosa sia e cosa non sia pop. Da esperto cosa ne pensi?
Ha perfettamente ragione Paolo Meneguzzi, perché il pop è una forma d'arte. Noi italiani la chiamiamo "musica leggera", ma abbiamo inventato una definizione che non c'è nel mondo, quando in realtà il concetto di "musica leggera" io lo userei per definire “il pop è scadente”. In pratica la musica leggera si può tradurre in “voglio imitare il pop esclusivamente per delle ragioni commerciali”, quindi ne imita la patina, l'esteriorità, ma non certo l'essenza artistica.
E quindi cos'è il pop?
Il pop è la musica moderna più alta che ci sia. È proprio la rottura tra l'arte alta e l’arte bassa. Il pop sono i Beatles, per fare un esempio d'eccellenza, è David Bowie, è Franco Battiato. Il pop è la musica che sperimenta, che inventa e che utilizza tutti i mezzi che la modernità mette a disposizione. Non è una cazzata, la "musica leggera" è una musica priva di contenuti, mentre il pop è la musica più importante che c'è.
Eppure, spesso, viene ancora considerato un genere soltanto commerciale...
Il discorso che fa Meneguzzi è molto serio, molto importante, perché in realtà denuncia una problematica vera che io da anni rilevo e denuncio a mia volta. Ma l'Italia ha un gravissimo problema, che non è soltanto nella musica, ma è proprio culturale. Fondamentalmente non c'è una capacità di agire delle proposte alternative e di farlo associandosi, unendosi, mettendo insieme le forze. Si è tutti dei singoli individui, che anche in questo momento, nella protesta, sono dei singoli uomini che dicono quello che pensano, ma non si riesce a usare questa indignazione per costruire.
Sembri avere poche speranze di cambiamento.
Perché il sistema va avanti imperterrito come uno schiacciasassi e il sistema italiano sfrutta proprio il fatto che il popolo sia totalmente privo di capacità di emergere e di reagire ai soprusi. Il popolo italiano è veramente un popolo bue per eccellenza, composto da pecoroni. Come su Amadeus direttore artistico di Sanremo, sono l'unico che lo contesta, ma in realtà è un fenomeno che ha devastato culturalmente l'Italia da un punto di vista artistico e di qualità della canzone e continua a farlo, ma rimangono tutti zitti.