Marco Castoldi, in arte Morgan, ha visto il video di Fiorello nel quale ironizzava sulle sue critiche ad Amadeus come direttore artistico di Sanremo? "Amadeus non ha scritto quelle canzoni, neanche Fiorello ha scritto quelle canzoni, nessuno di loro sa scrivere canzoni, per cui se vogliono parlare con me di canzoni imparino a scriverle. I brani che loro citano li hanno scritti altre persone, sono canzoni che sono state semplicemente proposte al Festival e sono canzoni che derivano da lavori di team discografici che vengono addirittura imposte, che vengono date per scontate, di cui Amadeus deve soltanto prendere atto, perché gli arrivano i “pacchetti” già prodotti di case discografiche, su cui lui non ha minimamente voce in capitolo, non saprebbe neanche scriverle, cantarle o suonarle, ma di cosa stiamo parlando? Di gente che fa cose che non conosce. Non è che se uno monta sul palco di Sanremo per 5 anni consecutivi per imporsi in modo totalmente narcisista, obbligando tutti sempre costantemente a vedere la sua faccia, i suoi modi e a sentire la sua voce, come se fosse imposto dallo Stato, ma non solo in quella trasmissione, occupando proprio la Rai in toto anche in altri programmi. Non è che se uno monta sul palco designato alla sfilata delle canzoni di cui lui non è assolutamente responsabile, si deve mettere lui la medaglia al petto se queste canzoni vendono, è questo il ridicolo".
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Però Fiorello ha sottolineato che le canzoni di Sanremo hanno avuto grande successo, non crede che serva al mercato musicale? “L'arte non si misura con i numeri, lui questo non lo sa, perché non riesce a concepire un'altra logica diversa da quella dei numeri stessi, tra l'altro, tutti da verificare e completamente alterati. Non mi può venire a dire che un concorso di Stato si deve basare sui numeri, perché questa e la deriva dello schifo di mondo in cui viviamo oggi. I numeri li lasci al becero mercato, ma le opere d'arte, quali sono le canzoni, dovrebbero e devono avere altri tipi di parametri nonché essere gestite da chi ha la competenza del settore. Ma come fa lui a non provare imbarazzo? Se a me chiedesserodi fare l'arbitro di calcio soltanto perché io sono notorio rifiuterei, perché mi sembra imbarazzante stare in un ambiente a cui non appartengo. Certo, non essendo analfabeta, potrei assorbire qualche nozione calcistica e quindi improvvisarmi arbitro? In che lingua bisogna dirglielo che se ne deve andare da un luogo in cui lui non c'entra niente e che lasci la musica ai musicisti? Deve smetterla di imporsi, ci vuole alternanza, bisogna variare, ci vuole una proposta multiforme, la deve smettere di essere un monopolio, una dittatura e un'imposizione. Come può pensare lui di avere degli argomenti? Gli unici argomenti che ha sono quelli della sua forza, ma non è forza, perché musicalmente sono pronto a salire su un palco e fare un confronto sia con lui che con Fiorello, li mettiamo insieme io sfido entrambi, su qualsiasi argomento, dall'intrattenimento del pubblico, alla conoscenza della musica, al canto, a qualunque altra cosa vogliate. Mi spiegate cosa diavolo vogliono questi due parvenue prepotenti? Questa è prepotenza, anche se Fiorello è leggermente meno mediocre dell'altro, ma si accoda, gli piace sostenere la gang. A Mr. Fiorello, a cui piace Battiato, se lo avesse compreso a fondo, la smetterebbe di rendere una buffonata e una pagliacciata il Festival di Sanremo, anzi se fosse in grado potrebbe anche partecipare, visto che vuole tanto fare il cantante. Devono smetterla di imporre il loro stile da villaggio turistico, da grande quiz, ma il Festival di Sanremo è un altro ambiente, che stanno occupando in maniera prepotente con l'unica arma che possono avere, ovvero numeri gonfiati. Io non ho paura di questi potentati, perché questo è sopruso, strapotere, e non lo dico perché ci voglio andare io, assolutamente, ma che ci vada qualcun altro di competente, che abbia titoli di studio in merito, che sappia quello che dice e che la smetta di parlare di numeri quanto piuttosto di qualità. Nell'arte, specialmente nel servizio pubblico, i numeri non sono ammessi come metro di valutazione, ma queste persone sono schiave del Dio denaro ed è per questo che gli adoratori del profitto dalla notte dei tempi e fino all'eternità saranno sempre i nemici dell'arte".
Eppure, nella storia di Sanremo, ci sono conduttori che hanno lavorato per molte più edizioni di Amadeus, perché è così un problema che lui arrivi alla quinta edizione? “Ricordatevi che il ruolo del conduttore non ha nessun peso, deve solo saper parlare, almeno questo gli è richiesto, ma neanche in quello eccellono i due animatori turistici in questione. E proprio grazie alla loro pochezza culturale che la cultura italiana è arrivata ai minimi storici, la banalità a cui costringono questo Paese a un crimine culturale, perché c'è la più totale incompetenza unita alla prepotenza e all'appoggio delle lobby discografiche. Ma ricordatevi che la musica non sta lì, questa gente non ha la più pallida idea di dove sta la musica oggi. Loro impongono come se fossero un esercito occupante un'area che è: pubblica e artistica. Hanno occupato militarmente il Festival di Sanremo da 5 anni e ditemi chi altro lo ha fatto nella storia di settant'anni di Festival. Forse Pippo Baudo? Beh lui sapeva suonare il piano e il direttore artistico era Sergio Bardotti, un grande della canzone, motivo per cui non si può minimamente paragonare Baudo ad Amadeus, motivo per cui non posso aver definito "Amadeus dittatore artistico del Festival", prché non mi permetterei mai di associare la parola “artistico” ad Amadeus, sarebbe un'offesa per i veri artisti. Il vero problema di questa gente è la smania di potere, l'ansia di presenzialismo, la paranoia del controllo e del dominio, la corsa al mercato, ai ricavi, al profitto e al guadagno. Se stessimo parlando di un Vittorio De Sica o di un Carmelo Bene, glielo si potrebbe concedere di essere megalomani, ma in questo caso no, perché non siamo neanche lontanamente di fronte a una personalità artistica e creativa che abbia qualcosa da dire e da offrire, siamo solo di fronte alla semplice egemonia e supremazia del denaro. Qui, oggi, siamo in totale antidemocrazia. Quando se ne andrà Amadeus, chiunque arrivi al suo posto, il popolo della musica tirerà un respiro di sollievo, come quando nel mago di Oz si scioglie la Magica strega dell’Est".
Nel frattempo, Rosario Fiorello dopo aver ricevuto un messaggio whatsapp da Morgan, pare essersi affrettato a girarlo all'Ansa, piuttosto che rispondere al diretto interessato. Così noi di MOW, lo abbiamo incalzato per avere il messaggio integrale e non la versione che sta circolando sulle varie agenzie. Eccola: "Ma complimenti miei cari occupanti della musica italiana (discografia, non musica) cosa c’è, state scomodi nelle tende che avete piazzato all’Ariston? Ma non vi imbarazza con tutti i soldi che avete, con tutto il potere che avete, con tutti i tirapiedi che avete, mettervi all’attacco di un uomo solo che cerca solo di fare cose belle e che lotta perché questo paese evolva culturalmente? Ma poi quale sarebbe la vostra motivazione? Ah, già dimenticavo, i soldi, la vostra ossessione. Sono i soldi che vi fanno perdere la brocca a sto livello? O è semplicemente la mancanza di umanità o l’ignoranza per cui non vi frega nulla di niente e di nessuno? Io non ho paura di voi ma voi fate paura, siete dei prepotenti, degli aggressivi e fate tutto solo ed esclusivamente per ragioni di denaro e di potere, non avete un solo ideale che sia uno, non avete una sola visione che sia una, non sapete cosa fate, non avete la benché minima idea di nulla senza i vostri suggeritori, squadre di autori che vi imboccano dalla mattina alla sera di banalità colossali e da terza elementare che voi chiamate testi, sennò rimanete pure a bocca aperta e scena muta perché vi manca il linguaggio vi mancano le nozioni di base e specialmente vi manca completamente ma completamente in modo eclatante qualunque minima coscienza musicale, siete veramente imbarazzanti. Una esibizione di mera prepotenza e gara a chi ce l’ha più duro. Volete sfidarmi ? vincere una gara contro chi? A parte che se vi dovessero chiedere cosa è un do maggiore comincereste a fare l’imitazione di Totò ‘ o il ballo del qua qua per riempire il buco. Mettersi contro di me è molto facile perché è mettersi contro una persona che quando ha l’occasione di andare in scena lo fa con impegno umiltà e serietà e competenza. Forse non avete capito che io non voglio né condurre né partecipare né dirigere Sanremo. Io semplicemente sogno che sia libero da egemonie e potentati, che sia una meravigliosa rifioritura della canzone italiana. Ma finché è occupato militarmente dai caciaroni della cassa dritta e dell’autotune usato alla carlona sarà sempre la stessa orrenda chiassosa radio che i musicisti oggi NON FANNO ALTRO CHE SPEGNERE. Al di là dei vostri incassi, delle vostre tasche, e dei vostri conti correnti. La musica sta da un’altra parte. L’artigiano Morgan”.