image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Will: “Del futuro ho paura”. E sui trapper e la Generazione Z…

  • di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

14 maggio 2023

Will: “Del futuro ho paura”. E sui trapper e la Generazione Z…
Classe ’99, ha le idee chiare: “Canto il futuro perché ne ho paura. Tutta la Gen Z ne ha paura. Siamo oppressi da un’idea di perfezione irreale e irraggiungibile, ma del resto ce la vendono ogni santo giorno”. “Wax è il più talentuoso ad “Amici”. Capisco la sua tensione, figlia di un’enorme pressione”. E sui trapper che ogni tanto riempiono le colonne di nera…

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

La copertina dell’album d’esordio di Will, “Manchester”, comunica qualcosa di inglese. Non c’è solo quel titolo. O quel “Will”, diminutivo di William Busetti, classe 1999. Nella foto c’è un ragazzo – Will – col capo chino. Sembra reduce da una notte metropolitana. Il buio squarciato dalla luce di un lampione, una fermata dei bus probabilmente non troppo lontana. E il suo giubbotto, che forse nasconde uno di quei cappucci in cui tanti suoi coetanei quasi si rifugiano. Dopo X-Factor 2020 (a cui è seguito il successo di Estate) e Sanremo 2023 (dove ha presentato Stupido) lo sguardo di Will sulla vita e sulla musica, però, pare dritto. Non privo di timori o esitazioni, certo, ma dritto.

 

Will
Will

Innanzitutto, perché Manchester?

Perché mia madre è di Manchester e ogni volta che vado in Inghilterra mi sento a casa. A mio agio. Non so spiegare perché, ma mi sintonizzo più facilmente con lo stile di vita inglese.

Cosa ti ha dato la città degli Oasis, gli Stone Roses, Sir Alex Ferguson e il City dei nuovi ricchi della Premier?

Tranquillità. Un modo migliore di vivere gli eventi, le situazioni. Anche un’ispirazione che si è aggiunta a ciò che già respiravo in casa. Mia madre mi faceva ascoltare i Beatles, i Queen, gruppi che hanno plasmato la mia idea di pop music. Oggi guardo a Harry Styles, Ed Sheeran.

In Luce canti: “Tu sei la mia luce, e adesso siamo al buio. E non c'è più nessuno che pensa al mio futuro, e quindi vaffanculo”. Il tema del futuro torna anche in Stanotte non dormo e Più forte di me. Quanto ti fa paura?

Il futuro è il tema principale, per me. Scrivo soprattutto d’amore, ma del futuro ho una paura che cerco in tutti i modi di esorcizzare. Credo che la mia generazione senta molto l’incombenza di un futuro maligno.

E in Luce chi è che “non pensa più” al tuo futuro?

È una ragazza con cui stavo, a Milano. Ci siamo lasciati e mi sono sentito a pezzi. Era bello sentire qualcuno, al mio fianco, che si occupava di me. Non solo del suo futuro, anche del mio futuro.

In Casa parli di una ragazza ossessionata dalla perfezione. Che problema ha la Generazione Z con la perfezione?

La cerchiamo di continuo perché ce la vendono tutti i santi giorni. I miei momenti migliori sono quelli in cui rientro da solo da una festa e cammino per strada con le mani in tasca. In quegli attimi sento la bellezza di vivere e allontano questa insistente idea di perfezione. Io proprio non la capisco questa ricerca della vita perfetta. La vediamo scorrere sugli schermi degli smartphone, ma non conosco nessuno che la viva nella realtà.

 

Will a Sanremo
Will a Sanremo

La vetrina dei social come forma di oppressione, quasi.

È innegabile. TikTok sta prendendo il sopravvento e di base fa quello, cerca di vendere la perfezione, rendere popolari i contenuti più scintillanti possibili. L’effetto è tutto un wow, ma sui sacrifici i riflettori sono spenti, non passano.

Una generazione sotto pressione. Come Wax che, ad Amici, sfida a singolar tenzone la giornalista che aveva osato criticarlo? Cosa ne pensi di quell’episodio?

Mah, capisco questi programmi, so perfettamente cosa vuol dire cercare di trovare un posto al sole in quelle trasmissioni. Wax mi è parso nettamente il più talentuoso fra gli ultimi concorrenti, ma lo capisco. È ancora giovane, vuole arrivare in fretta e non è abituato a tutto il rumore che ti si può creare attorno. La sua reazione è quella di uno che ci tiene. Se forse si è mostrato troppo teso avrà senz’altro modo di capire, a breve, che comunque le critiche servono, ti fanno crescere.

I meccanismi dei talent stritolano i giovani che ci provano?

È dura stare lì dentro. Sono ragazzi soli, senza un team di lavoro che li aiuti. Armati di passione e talento, ma sempre soli e perennemente sotto le telecamere. Non riesco a immaginarmi in una situazione simile. Preferisco provare a imparare “fuori dalla tv”.

Come vorresti gestire la tua carriera discografica?

A Sanremo ho visto come lavorano i grandi e sono andato in crisi per due mesi. Mi sentivo troppo legato ai singoli progetti, senza una reale identità. Ora so cosa voglio: la semplicità della musica. Voglio provare a essere unico, cercare obiettivi più a lunga gittata.

 

Difficile, oggi, far parlare solo la propria arte. Alcuni trapper (Baby Gang, Jordan, Traffik, Tony Effe…) diventano visibili soprattutto grazie agli episodi di nera, le minacce nelle storie di Instagram, le rese dei conti. Come ti vedi rispetto a quella realtà?

Molto diverso. Non mi sento migliore, però. Anzi, visti i risultati forse hanno ragione loro (ride, nda). Musicalmente fanno tutte cose legittime, per carità, ma mi piacerebbe che circolassero anche canzoni, progetti più elaborati. Lazza e Blanco sono incriticabili, tuttavia in giro ci sono troppe copie carbone. In questo contesto cerco solo di fare le mie canzoni, anche perché i trapper puntano forte sulla costruzione del personaggio. Capisco ciò che fanno, capisco le cazzate che possono combinare. Non mi scandalizzo.

Il fatto di dover provare a essere anche un po’ personaggio ti infastidisce?

Sì, perché mi pare che quell’aspetto sia diventato troppo prioritario. Vorrei poter caratterizzare il più possibile la mia musica fregandomene di tutto il resto.

Prima c’era il calcio nei tuoi pensieri. Oggi la musica ha avuto la meglio.

Mi ha spaccato. Letteralmente. Non sono uno di quelli che suona da quando è in fasce, ma la passione, pur travolgendomi tardi, è totalmente genuina.

Will
Will

More

La vacanza a Ibiza di Giorgia Soleri, Antonio Ricci nella Treccani, Cecchi Paone all’isola e... a tutto gossip con Roberto Alessi

di Roberto Alessi Roberto Alessi

Torna a casa Alessi

La vacanza a Ibiza di Giorgia Soleri, Antonio Ricci nella Treccani, Cecchi Paone all’isola e... a tutto gossip con Roberto Alessi

Francesco Baccini non fa prigionieri: “Io, punk vero, non suono musica acchiappalike”

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Archi e frecce

Francesco Baccini non fa prigionieri: “Io, punk vero, non suono musica acchiappalike”

Perché Marco Mengoni non ripete la vittoria dei Måneskin all'Eurovision

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

#ESCita

Perché Marco Mengoni non ripete la vittoria dei Måneskin all'Eurovision

Tag

  • Generazione Z
  • Sanremo
  • Trap
  • Will

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Netflix e Prime puntano sul sesso. E così ne certificano la morte?

di Ilaria Ferretti

Netflix e Prime puntano sul sesso. E così ne certificano la morte?
Next Next

Netflix e Prime puntano sul sesso. E così ne certificano la...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy