Roma ore 11 o una storia che rinasce grazie al restauro del Centro Sperimentale. L’anno scorso avevamo (ri)visto Ecce Bombo di Nanni Moretti poi Leone d’oro per il miglior restauro alla Mostra del cinema di Venezia. Questa volta un capolavoro del neorealismo, Roma ore 11 di De Santis, un’occasione per riscoprire l’arte, ripensarla, ispirarsi e andare avanti. Del resto, una delle mission della fondazione del Centro Sperimentale è proprio il restauro, portarlo al pubblico, mostrarlo ai giovani, visto che c’è un enorme interesse che cresce proprio da parte delle nuove generazioni. I giovani quindi, quelli che hanno riempito, affollato il Centro nei suoi eventi aperti al pubblico (basta pensare alla straordinaria rassegna Custodi di sogni) e le proiezioni di classici come Roma ore 11 al Lido. Del resto, ha detto bene, anzi benissimo la Presidente del CSC, Gabriella Buontempo: “Il cinema del passato è un ponte sul quale è possibile diventare il cineasta del futuro”.

Presente all’incontro stampa anche il Presidente di Titanus S.p.A Guido Lombardo, la storia del cinema italiano impressa in un nome, la prima casa di produzione del Paese, la Titanus, che ha fatto tutto, tra gli altri: Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini, Il gattopardo e Rocco e i suoi fratelli di Visconti, Il camorrista di Tornatore. Lombardo ci ha detto che il tempo passa ma film potenti come questo, capaci di immortalare le cose e le persone, alla fine non scadono mai anche quando provengono dal passato. Insomma, questa volta al Lido è il turno di De Santis, domani chissà. Uscito nel 1952 Roma ore 11 ripercorre un tragico fatto di cronaca. Richiamate da un annuncio in cui si offre un posto da dattilografa, alcune centinaia di ragazze accorrono da tutta Roma alla sede della ditta. L'attesa dura diverse ore e a un certo punto una delle ragazze tenta di passare davanti alle altre con uno stratagemma, provocando nel gruppo una violenta agitazione e il conseguente crollo della scala. Un film che ha inquadrato un'epoca, come ci ha ricordato Steve Della Casa, Conservatore del CSC-Cineteca Nazionale e critico cinematografico. Petri su questa storia ci ha fatto un’inchiesta, De Santis Roma ore 11, un film per “restare attaccati alla realtà”. “Può essere visto sia dal punto di vista del lavoro che quello del genere”. Ma lo sguardo, quello del neorealismo, tornerà? Anzi, plasmerà i cineasti del domani?

