Con la seconda data sold out all’Unipol Forum di Assago si è concluso ieri sera il tour estivo di Fabri Fabri, che riprenderà a novembre per la stagione autunnale. In un ambiente in cui l’età media di chi riempie i palazzetti (e pure gli stadi) si abbassa sempre di più, realizzare che questa è stata la prima volta al Forum di Fabri Fibra fa pensare.
Con i suoi quarantotto anni il Sig.Tarducci in queste due serate milanesi ha radunato i militanti dell’Hip-Hop di vecchia e nuova guardia. Per capirlo bastava dare uno sguardo al pubblico, ma anche agli ospiti, sia quelli che sono saliti sul palco con lui, che quelli rimasti a guardare dal parterre. La prima ad apparire è stata Gaia, con cui ha duettato su “Salsa piccante”, poi ci sono stati Emma, Papa V & Nerissima Serpe, Tommaso Paradiso, Tredici Pietro, Salmo, Joan Thiele, Lazza e Madame, che si è unita a Fibra e Lazza su “Caos”.

Quando è costretto è interrompersi per segnalare uno svenimento nel prato, ricorda: “Anche io una volta sono stato male ad un concerto, voi dovreste dire: al concerto di chi? Al concerto di Frankie hi-nrg mc, che salutiamo perché è qui in mezzo” Sin dall’inizio Fibra nota il forte coinvolgimento: “Questo è il pubblico più bello che abbia mai avuto, per ora, vediamo se rimanete così gasati fino alla fine”. La scenografia è imponente ma semplice, una grandissima musicassetta che nasconde i piatti di DJ Double S, unico contraltare sul palco di Fibra. Nessun cambio d’abito, né effetti speciali, se si esclude qualche lancio di coriandoli e di soldi finti con la sua effige, che sono già un cimelio per i fan.
Tra una canzone e l’altra gli arriva anche un reggiseno addosso: “Sai che vuol dire quando ti lanciano un reggiseno a metà concerto? Significa che stai andando bene”, commenta al dj. Lo spirito che aleggia nell’aria è quello di quando il rap non era ancora di moda e i rapper non andavano alle sfilate. Quando rappare era un talento e non uno status e quello che contava era farsi comprendere. Una cosa che pochi sono capaci di fare quanto Fabri Fibra, che con il suo timbro pulito e la pronuncia chiara, fa arrivare tutte le barre agli ascoltatori.
Questo è fare rap e la distanza con la trap è sempre più riconoscibile. Lo ha scritto recentemente su Instagram Caneda, rapper e produttore della vecchia scuola: “Chi sa fare rap sa fare anche trap, chi fa trap non sa fare rap”. La sentenza, un po’ troppo severa, racconta più della differenza tra generazioni che di quella tra generi, ma Fibra che lo sa bene non vuole fare la guerra e riconosce anche i successi della trap. Prima che gli portassero sul palco il biglietto d’oro per i centomila biglietti venduti, ironizza: “A Shiva gli hanno dato tredici platini nel backstage, a me manco un oro mi portano”. Quando Paola Zukar insieme a tutto il suo team glielo consegnano sul palco, commenta: “Grazie a voi che pagate i biglietti, che venite ai concerti, che ascoltate i dischi, che litigate su internet per gli artisti che ascoltate, senza di voi tutto questo non sarebbe possibile. Vi devo tutto”.

Il successo riscontrato da Fibra non è solo un vanto personale, ma il traguardo di una cultura che finalmente ha trovato il suo spazio nel mondo mainstream. Sul finale per commentare il suo primo forum Fibra parla così: “La risposta che avrei dovuto dare ai giornalisti su perché ho aspettato così tanto a fare il Forum è nelle mie canzoni. Non c’è l’evento se non c’è l’attesa. Questa attesa nel mio caso è durata undici album, ma ne è valsa la pena, se questa è la serata”.
Per tutta la vita lo hanno paragonato a Eminem, con cui condivide anche il compleanno, ma in queste parole riemergono le origini marchigiane, che lo avvicinano più al conterraneo Giacomo Leopardi che alle star d’oltreoceano. È il giorno che “precorre alla festa di tua vita” a trasformare un evento in una festa. Oggi finalmente anche Fabri Fibra è arrivato alla sua “Stagion lieta”.
