In molti, si sono interrogati su dove sia finita la verve - indubitabile - l’ironia stessa, di Federico Parmaroli (Le frasi di Osho sulle pagine social) nei giorni del singolare caso Gennaro Sangiuliano-Maria Rosaria Boccia. Ricevendo come risposta istantanea - quasi istintiva, carnivora - d’essere prontamente bloccati su X. Anch’io ero stato, immagino meritatamente, bannato anni addietro da Osho-Palmaroli sull’ex Twitter. Nelle scorse ore, prendendo spunto da una decisamente garbata domanda che qui riporto testualmente - “Che voi sappiate, Osho ha detto qualcosa: un meme, una vignetta, una supplica, qualcosa, sulla edificante vicenda Boccia e Sangiuliano?” - l’autore caro alla sacra famiglia Meloni ha ritenuto necessario riportami in vita sul suo profilo per assestare non meno d’istinto una risposta che potete leggere nello screenshot che restituisco subito sotto.
In questi casi la replica alle parole successivamente espresse dalla controparte si presenta semplice e non meno immediata, e investe su tutto l’altrui incancellabile “cupiditas serviendi”. Anche in questo caso rimando alla risposta che potrete a sua volta notare sul già menzionato post. Come avrebbe detto Lev Trotskij, in questi casi si tratta di fare attenzione a “la nostra morale e alla loro”. Che si tratti o meno di un lessico da plebe che mostra “tanfo di fureria” lo decida chi legge. Sono queste le circostanze che rendono felice d’essere un hidalgo, meglio, il marchese Fulvio Abbate.