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Malcolm & Marie:
un grande film che ogni coppia
(non) dovrebbe vedere

  • di Damiano Panattoni Damiano Panattoni

3 febbraio 2021

Malcolm & Marie: un grande film che ogni coppia (non) dovrebbe vedere
Arrabbiato, eccitato, prolisso, raffinato: il film Netflix con John David Washington e Zendaya è già uno dei migliori del 2021 (e loro due sono da urlo). Volete vederlo? Bene. Ma vi avvertiamo che, dopo, la vostra relazione potrebbe cambiare...

di Damiano Panattoni Damiano Panattoni

Sinceramente? Non ce ne importa nulla che sia stato prodotto, girato e completato – più o meno in segreto, ma con il benestare dei sindacati WGA, DGA e SAG-AFTRA – durante l'assedio pandemico. Perché, un film come Malcolm & Marie (su Netflix dal 5 febbraio) è destinato a diventare un'opera duratura, che scavalca il momento storico, la news di giornata e i confini di una narrazione rinchiusa in quattro mura, strabordando invece di parole, di metafore, di incontenibile sensualità. La sceneggiatura, così come la regia, è firmata da Sam Levinson, e con un filo di trama ci porta nella villa - appunto - di Malcolm e Marie, appena rientrati da una serata di gala. Malcolm, che fa il regista, è euforico perché la première del suo ultimo film è andata da paura e, allora, mette su James Brown che canta a tutto volume Down and Out in New York City. In cucina, però, c'è lo sguardo contratto di Marie, intenta a preparare uno svogliato e colloso mac n cheese. Qualcosa è andato storto, forse la serata non è andata poi tanto bene.

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E dunque, improvvisamente, un brivido: Malcolm e Marie siamo noi, ancor prima di essere interpretati dagli straordinari (e bellissimi) John David Washington e Zendaya che, per distacco incolmabile, sono già la coppia cinematografica del 2021. E siamo noi quando non vorremmo chiedere se è “tutto ok”; siamo noi quando ignoriamo l'elefante nella stanza; sempre noi quando capiamo di averla fatta grossa, di aver dato per scontato la persona che abbiamo accanto. Ancora noi quando l'ego prende il sopravvento, azzerando la lucidità e la razionalità. Così, il raffinato film di Levinson, filmato in 35mm e tutto in bianco e nero (applausi alla fotografia di Marcell Rév), in 106 minuti diventa un manifesto appassionato e rabbioso sulle dinamiche e l'equilibro di coppia. Una litigata costante mixata ad un consequenziale e viscerale eros.

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Un equilibrio che, inutile che vi crogiolate, è precario e instabile, pericoloso e dolente. Per tutti. Perché, come ci dicono Malcolm e Marie, non basta l'amore, non basta la passione. C'è qualcosa di astratto e slegato che va oltre tutto. E, tra i baci e la carne, tra le lenzuola e i coltelli, il flusso di coscienza che mettono in scena Zendaya e Washington sviscera la verità dietro l'apparenza, dichiarando, parallelamente, tutto l'amore per quel cinema interessato solo all'emozioni e non alla morale. Come l'impeto di un brano jazz improvvisato (e infatti orecchio alla colonna sonora, che alterna Duke Ellington, William Bell e Archie Shepp) il loro rapporto si contrae e si espande in un luogo e in un tempo ben definito, mischiando la menzogna alla verità e, per magia, mostrandoci il nostro riflesso. E quindi sì, vedetelo e amatelo ma, ricordate: la vostra relazione di coppia potrebbe cambiare. In peggio o in meglio? Questione di punti di vista.

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