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Mostri enormi e botte da orbi:
ecco perché Godzilla vs Kong
è meglio di Ibra vs Lukaku

  • di Damiano Panattoni Damiano Panattoni

26 gennaio 2021

Mostri enormi e botte da orbi: ecco perché Godzilla vs Kong è meglio di Ibra vs Lukaku
Si picchieranno duro, distruggeranno tutto e probabilmente usciranno fuori dallo schermo per mostrarvi quanto sono arrabbiati. No, non stiamo parlando di Ibra e di Lukaku nel prossimo Milan-Inter, ma di Kong e Godzilla, di nuovo protagonisti di un filmone d'altri tempi in puro stile hollywoodiano. Perché la verità è che, in un mondo pieno di menate e di pandemie, due mostri che se le danno di santa ragione sono proprio quello di cui avevamo bisogno

di Damiano Panattoni Damiano Panattoni

“Godzilla vs Kong uscirà nel 2021”. Basta questa semplice frase per farci tornare immediatamente teen-ager, quando al cinema ci si andava per puro divertimento e non per riflettere sulle angustie del mondo. Quando ci si andava con la comitiva infinita e non da soli. Oppure, i più fortunati, che andavano con la fidanzatina di turno, tentando quel limone dell'ultima fila. O quando al cinema ci si andava esclusivamente per svagarsi un po', e non per studiare le inquadrature, le interpretazioni e le scelte registiche. Ecco, l'arrivo promesso di Godzilla vs. Kong – anticipato dal trailer appena rilasciato dalla Warner Bros – ci riporta indietro nel tempo, facendoci rivalutare (qualora fossero mai stati messi in discussione) quei pop-corn movie da trangugiare voracemente nel buio della sala, tra effetti visivi e scene mastodontiche. 

E forse un titolo forte come Godzilla vs Kong arriva (anzi, arriverà) nel momento giusto. Non ci stiamo riferendo all'ottimo traino offerto da Ibra e Lukaku nella partita dell'altra sera, quanto, piuttosto, alla possibilità che il film sia disponibile quando le sale avranno finalmente riaperto i battenti e quando noi spettatori – appassionati, cinefili, giornalisti – torneremo ad emozionarci, tutti insieme. Il momento, lo sappiamo, arriverà (si spera presto) e sarà magico. Ancora più magico se lo faremo insieme a due icone del cinema blockbuster a Stelle & Strisce: da una parte il possente e valoroso Kong, dall'altra il lucertolone radioattivo Godzilla che ritroveremo più grosso, più famelico e più distruttivo. Infatti, il film, è il quarto della serie MonsterVerse, franchise e crossover sviluppato da Warner e Legendary Pictures, con protagonisti appunto l'enorme scimmia e i kaiju giapponesi come Mothra, Rodan, King Ghidorah e chiaramente lo stesso Godzilla.

Godzilla Vs. Kong, come detto, segna il ritorno di due gigantesche icone (in tutti i sensi) del cinema pop mettendoli uno contro l'altro in un film che farà dell'epicità e della mascolinità esagerata i ruoli chiave. Dunque, alla memoria tornano fortissimi i richiami d'infanzia, ovvero quelle sensazioni – uniche – di assistere ad un film per il puro gusto di farlo. Allora, ecco che riappare limpida quella locandina del Godzilla del 1998, dove un'enorme zampa frantumava la Quinta Strada di New York. Quel film, diretto da un maestro del genere come Roland Emmerich, riportò “Zilla” al cinema. Il risultato? Venne premiato come peggior film ai Razzie Awards, suscitando sdegno in Giappone. Peccato, perché chi sta scrivendo lo amava proprio per il suo essere pacchiano e spropositato, tanto che meriterebbe un posto d'onore tra i comfort-movie migliori degli Anni Novanta. 

Nella grande memoria collettiva un percorso simile l'ha fatto King Kong: se il film del 1933 ha segnato una pagina importante di storia cinematografica, lo scimmione ultra popolare creato da Merian C. Cooper è stato un simbolo del cinema Anni Settanta e Ottanta, con le due pellicole prodotte da Dino De Laurentiis. Pazzesco ricordare come nel cast ci fosse un giovanissimo Jeff Bridges, che se la vedeva contro un animatronics (che belli che erano, altro che la CGI) realizzato da Carlo Rambaldi. La storia fu simile a quelle del Godzilla di Emmerich: buon successo di pubblico nonostante i criticoni che storsero il naso. “Diverso dall'originale”, scrissero, “Superficiale e infantile”, dissero. Nulla di più sbagliato, perché le metafore anti-capitaliste e ambientaliste di quel King-Kong, applicata ad oggi, lo renderebbero “contemporaneo e visionario” com'è stato bollato quello del 2005, diretto da Peter Jackson. 

Così, mentre fanno ritorno i miti di una volta e la memoria riaffiora dall'ombra del tempo, la certezza è che in Godzilla vs Kong ne vedremo delle belle. Si picchieranno duro, distruggeranno tutto quello che possono e probabilmente usciranno fuori dallo schermo per quanto saranno grossi e arrabbiati. Qualcuno la chiama magia, qualcun altro pensa sia solo roba per bambini, altri pensano sia cinema maschile dal testosterone fuori controllo. Noi, invece, crediamo che film così siano essenziali. Perché, qualunque cosa stimoli i ricordi passati non può che fare bene. Soprattutto in un momento buio come questo. Zilla, Kong, chiediamo aiuto a voi: fate a botte per noi e fateci divertire, che ne abbiamo bisogno.

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