Niente non ce la fa è più forte di lui. Date a Max Pezzali una macchina del tempo, una lampada magica, qualcosa. Ma per favore, fatelo tornare agli anni 90. I fantasmagorici anni Novanta. Gli anni d’oro, non vuole proprio dimenticarseli. È infatti uscito il suo nuovo libro “Max 90. La mia storia. I miti e le emozioni di un decennio fighissimo”.
Un’autobiografia condita dall’amore per le Harley Davidson e il suo successo a cui si aggiungono due particolari “inediti”. La prefazione, scritta da un nostalgico Lodo Guenzi, frontman de Lo Stato Sociale e il ritorno, in forma di post scriptum, di Mauro Repetto, co-fondatore degli 883.
Una pubblicazione dei classici ricordi. Le diecimila lire per fare serata, i (pochi) cellulari ingombranti e le lettere d’amore dove puntualmente arrivava il due di picche. E ancora i porno al cinema o nelle riviste, il costosissimo sogno a due ruote dello Zundapp 125 e il Juke-box. Super Max Pezzali, poi, ripercorre il suo percorso musicale che lo ha portato al successo.
Le canzoni degli 883 hanno segnato l’adolescenza di tanti giovani d’Italia, adesso diventati adulti. E anche adesso, quando si ha nostalgia degli Anni d’oro fortunatamente abbiamo la tecnologia del presente, che con un tocco nello schermo ci proietta musicalmente indietro nel tempo. Perché Max Pezzali è un eterno Peter Pan che non vuole assolutamente fare i conti con gli “anta”.