Il Premio Tenco è meglio di Sanremo, inutile girarci intorno. Era infatti uno scandalo che la rassegna da anni non avesse un posto in tv, in particolare nella sua collocazione naturale che è quella del servizio pubblico. E così, in un anno funesto per l’arte, almeno la luce in fondo al tunnel l’ha rappresentata la visione in seconda serata della kermesse dedicata al grande cantautore Luigi Tenco su Rai3.
Un evento nell’evento, che negli ultimi anni non solo rappresenta al meglio la musica di qualità Made in Italy, ma riesce anche nell’intento di (ri)portare delle star ormai mainstream a una dimensione più autorale, spogliandole di tutti i lustrini e le sovrastrutture della comunicazione per poterli apprezzare nella loro veste più pura. È il caso, quest’anno, di Vasco Rossi, Sting e Zucchero, che sono stati premiati con le prestigiose targhe 2020, oltre al decano dei giornalisti musicali Vincenzo Mollica, Premio operatore culturale.
Inoltre, il Premio Tenco ha un potere taumaturgico. Se non l’avete visto in diretta, andate a cercare la replica, perché vi stupirà in particolare la mutazione di Morgan (che torna in Rai) rispetto ad altre apparizioni televisive. Lo avevamo appena lasciato con l’ennesima polemica relativa alla sua esclusione di Sanremo, dove ancora una volta sembrava affogato in discussioni che tutto avevano a che fare tranne che con la musica, e invece accompagnato dal suo pianoforte ha aperto e chiuso la serata – con un intermezzo di “spiegone” sulle canzoni proposte – che ha lasciato tutti a bocca aperta per la qualità dell’interpretazione sulle note di Lontano Lontano e Vedrai Vedrai.
Il Tenco, inoltre, ha potuto contare sue due conduttori che, oltre all’intrattenimento, hanno gli strumenti per maneggiare con cura una materia così incandescente come la canzone d’autore italiana. Ci riferiamo a Pino Strabioli e Gino Castaldo. Specialmente azzeccata, poi, anche la scelta di come è stato strutturato il programma televisivo, a causa dell’emergenza sanitaria che ha costretto gli organizzatori ad una edizione particolare: quest’anno non ci sono state le serate al teatro Ariston di Sanremo, ma sono passate le immagini inedite di archivio ed esibizioni esclusive, il tutto con un filo conduttore che racconta in sottofondo le origini e le radici dello storico Club Tenco e della Rassegna.
Questo premio è il riconoscimento assegnato dal 1974 alla carriera degli artisti che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d'autore mondiale. Le tipologie del premio sono due: per cantautori e per operatori culturali. Quest’anno anche un artista internazionale d’eccezione riceve il premio: Sting, autore di brani entrati nella storia della musica mondiale, che ha da poco pubblicato «September», singolo collaborativo con l’amico e collega Zucchero, uscirà a marzo 2021 con il suo nuovo album «Duets», ennesima dimostrazione del suo ruolo centrale nella musica internazionale. Per il Tenco si è esibito con Zucchero proprio in un’inedita versione acustica.
Per Vasco Rossi, invece, la motivazione che ha portato alla premiazione è il suggello di una carriera talmente grande da risultare irripetibile: “Non si trattava solo di una vita dove non arrivano gli ordini a insegnarti la strada buona, di spericolato e di continuamente provocatorio c’erano quelle parole semplici capaci di rifondare il linguaggio poetico del rock, e quella voce in grado di parlare direttamente alla pelle. Per mostrarci, senza tante teorizzazioni, come, attraverso l’emozione momentanea della parola e l’evocazione del suono sia possibile raccontare le proprie emozionanti vicende quotidiane”.
Oltre ai tre vincitori, sono poi stati presenti tutti i vincitori delle Targhe. Al ritorno in tv della kermesse, non è mancato il “maestrone” Francesco Guccini, così come Francesco Gabbani, Brunori Sas, Tosca, Paolo Jannacci, la Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Ora che ci siamo abbeverati di tanta bellezza, possiamo anche prepararci a sopportare il carrozzone di Sanremo in programma dal 2 al 6 marzo, certi di avere ancora un metro di paragone tra il bello e il brutto.
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