Quello dei talent, come Amici di Maria De Filippi o X Factor, è un’esperienza che ti cambia la vita. In bene o in male, questo lo possono raccontare davvero solo gli artisti. Mida, che a partecipato ad Amici nella scorsa edizione, nella nostra intervista ha raccontato di non aver perso il focus. A confermarlo c’è un percorso, iniziato dopo la scuola, che lo vede con le idee chiare su quale sia la strada giusta da prendere. Con lui abbiamo parlato dell’anno che sta per concludersi, del nuovo singolo “Morire x te” e dell’intuizione avuta da Maria De Filippi su “Rossofuoco”, suo primo inedito ad Amici, oggi doppio disco di platino.
Il 2024 è stato un anno pienissimo per te.
L’ho iniziato che ero ancora a Roma. Poi è stato un anno tagliato a metà, perché quando sono uscito dall’esperienza di Amici a maggio mi sono ritrovato in un realtà che ho trovato diversa da quella di prima. Sicuramente è stato burrascoso. Mi definivo “pronto” per un’esperienza del genere ed ero consapevole che non sarebbe stato facile gestire tutto quello che è arrivato, ma sto riuscendo bene, senza perdere nessun tipo di focus.
Uscendo dai talent si può essere un po’ frastornati ed è importante riuscire a rimanere concentrati e focalizzati. E tu, poco dopo Amici, hai pubblicato “Bacio di Giuda” con Ava e VillaBanks.
Il pezzo è andato molto bene, ha fatto platino e sono rimasto sorpreso dall’impatto che ha avuto, perché mi aspettavo andasse bene ma forse non così tanto. È un brano che mi porto nel cuore, perché l’ho fatto con la fame, con un sogno, come quando visualizzi una cosa e poi la vedi realizzarsi.
E com’è nato?
Sono rientrato in casetta ad Amici e non vedevo altro se non le mura e fuori immaginavo un futuro che poi si è avverato anche con questa canzone, oltre a “Rossofuoco”. Ava è venuto negli studi di Amici a lavorare con me, abbiamo fatto il pezzo e l’ho trovata una cosa molto trap, per quanto il brano sia un ibrido tra pop e urban.
Come mai hai scelto come primo inedito “Rossofuoco” e non “Vita terremoto”, brano con cui sei entrato ad Amici?
“Rossofuoco” è più posizionante, secondo me. Nel senso, ci sono brani che arrivano più di altri, e per me era questo, lo preferivo a “Vita terremoto”, ma all’inizio la redazione di Amici decise che dovevo entrare con quest’ultimo, ovviamente non contro la mia volontà. A me andava benissimo, perché è un pezzo cool. Poi un giorno ero in sfida, quindi potevo anche uscire dal programma, e Maria il giorno prima mi ha proposto di cambiare inedito. E io ho colto le sue parole come una manna dal cielo, ed effettivamente mi ha cambiato la vita. Se non avessi cambiato inedito magari adesso non starei neanche facendo questa intervista.
L’intuizione di Maria è stata giusta.
Sì, e la ringrazierò sempre. In questo caso il Re Mida è stata lei.
Com’è nato invece il tuo ultimo singolo, “Morire x te”?
È nato in studio con il mio produttore Gianmarco Grande, Raige e Federica Abbate. Ci siamo incontrati con la voglia di conoscerci e fare della bella musica insieme ed è nato tutto in un giorno, è stato molto istintivo.
E per quanto riguarda il video?
È un visual, ci piaceva lasciare spazio alla musica. Abbiamo optato per un finale aperto, dove si lascia intendere che la macchina che guida la ragazza mi venga addosso. È un bell’indizio per chi mi segue, perché ritornerà.
C’é qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare? Il tuo sogno, anche in grande.
Penso che i sogni siano fatti per avverarsi. Quindi, una volta che succederà te li dirò (ride, ndr.). A parte questo ci sono tanti artisti con cui avrei il piacere di collaborare, anche con autori, non c’è né uno in particolare, non vorrei essere riduttivo.
Stai seguendo Amici quest’anno?
Sì, anche perché fun fact vorrei scommettere su chi vince quest’anno.
E invece per quanto riguarda Sanremo Giovani, esperienza che hai fatto prima di entrare ad Amici?
Penso che sia un’opportunità e un traguardo arrivarci. Una bellissima esperienza che mi porto nel cuore e cerco di vedere come una fortuna il fatto di non essere passato, perché non avrei fatto il percorso che ho fatto e chissà, magari le cose sarebbero andate in maniera diversa.