Signor Andrea Scanzi, dopo aver purtroppo ascoltato con estrema sofferenza il suo ultimo efferato attacco alla mia reputazione le dico che lei è inqualificabile. Non può arrivare ad una tale mancanza di rispetto di una persona, di una persona qualsiasi, lasciamo stare cosa faccia o come sia questa persona, ma di certo lei non può eccedere fino a questo incontrollato spargimento di odio a ruota libera, in nessun caso, a nessuno è concessa cotanta violenza verbale, cotanta volgarita e istigazione all’offesa, lei conferma che non ha nessuna capacità di discernimento in nessuna materia, e questo lo sanno tutti, infatti lei agisce basando la sua attività sul disprezzo del prossimo, e chiunque in questo Paese la considera una persona incompetente e psicologicamente aggressiva, sgradevole, quindi sia per compassione che per senso pratico i più non danno peso alle sue deliranti e prolisse relazioni, e il suo sproloquio misantropo fa di lei uno zimbello, l’eccellenza per tutti quando si ha d’alludere alla caduta culturale di questa povera nazione, assordata da latrati sconnessi che emettono quei ricettacoli di predatori che setacciano tra i rifiuti per cibarsi. Lei riempie il vuoto con il vuoto.
Ma io per lei non ho più nessuna pena, e, come mi suggeriva Battiato parlandomi di lei, diceva che uno così non può essere compatito e va semplicemente rimosso e mandato dove non può permettersi di diffondere il modello parassita, perché questo è il termine con cui il compianto amico Franco definiva lei: "parassita". Io non la conosco perché il solo guardarla in faccia mi provoca malessere per cui non mi spingo ad una definizione così acuta ma immagino che avesse ottime ragioni per descriverla in modo tanto preciso. Dunque risparmierò di trovare vocaboli che siano nomi al suo turpiloquio, dico che avendo lei pronunciato un vilipendio alla mia persona superando il contegno abbondantemente, e risultando lei del tutto ossessivo e inquietato, colmo di una impressionante carica d’odio profondo, inarrestabile, sono stato costretto a ricorrere allo strumento giuridico della querela e ho chiesto la sua sospensione dall’albo di categoria e l’interdizione da qualsiasi esposizione pubblica unitamente al risarcimento del grave danno causato alla mia persona pubblica professionale artistica privata e famigliare dai suoi furibondi screditanti attacchi, vilipendio alla dignità individuale che in questa società civile non è costituzionalmente consentito.