Due estati fa durante la campagna elettorale per le primarie ho chiesto all’allora leader dell’opposizione Giorgia Meloni se fosse interessata a rilanciare la cultura in questo Paese, se avesse voglia di investire in progetti culturali per risollevare dalla stasi culturale ed artistica l’Italia, per nobilitare il mondo dell’economia e opporsi all’analfabetismo funzionale come metodologia dell’industria e della deriva scellerata del pensiero unico, visto che la sinistra allora al governo andava proprio nella direzione di aderire alla “cancel culture” che avrebbe abbassato di molto il livello culturale di questa nazione, involgarendola, incattivendola, chiudendo le porte alla diversità di pensiero e alle alternative, come di fatto avviene. Lei si è detta d’accordo con la mia visione e ha detto che aveva l’intenzione di fare una politica della cultura. Io le ho detto che se lei fosse stata interessata ad investire nella cultura io l’avrei appoggiata mediaticamente. Così ho fatto. Mi sono esposto ovunque, ragionando, comunicando, esprimendo pensieri e idee in suo supporto per mesi. Sono stato di parola, e l’ho fatto perché credo nell’arte e nella bellezza non perché sono un uomo di destra, non lo sono mai stato perché sono un libertario che crede negli esseri umani e nel rispetto della persona umana. Ho rinunciato a molti rapporti di lavoro, ho dovuto giocarmi quasi tutto quello che avevo costruito con gli ambienti di sinistra che si sono sentiti traditi. Ma io ho spiegato che lo facevo perché tutti ne avrebbero beneficiato, soprattutto le menti nuove, pulite, le persone energiche e creative, i giovani artisti, gli uomini e le donne libere, la gente in gamba, quella intelligente.
Le elezioni sono andate a suo favore, è diventata capo del governo. Io sono stato di parola purtroppo lei no. Non mi è stata data la possibilità di proporre progetti, altro che incarichi, nemmeno la parola. Non ho avuto nessuna facoltà di azione né sono stato interpellato mai. Il ministero della cultura ha deciso di proseguire nel solito torpore senza nemmeno un solo investimento in direzione diversa dal classico cristallizzato sistema di soldi sperperati random agli amici di vecchia data. Nulla di fatto, solo una grande presa in giro, nessun progetto, nessun cambiamento. In Rai peggio che peggio. Ho deciso di togliere il mio appoggio mediatico, per quanto possa contare l’opinione di uno che non ha nulla da perdere perché non ha avuto nulla. Quindi l’opinione di uomo libero. Ma aggiungo una cosa, la destra non riesce neanche a ricordare gli unici valori che danno dignità a quella parte politica: l’onore, il coraggio, la coerenza.