Damiano molla i Måneskin? L'ipotesi che il frontman voglia lasciare il gruppo per concentrarsi su una carriera da solista (alla Tommaso Paradiso?) gira dal giorno in cui i Måneskin sono diventati “i Måneskin”. Più di una semplice ipotesi, in verità, e che noi di MOW anticipavamo un anno e mezzo fa. Tutto parte dall'Eurovision. Secondo le nostre fonti (ex addetti ai lavori di X Factor ndr), infatti, il battesimo solitario era immaginato come un possibile piano B qualora le cose in quel di Rotterdam si fossero messe male. Insomma, se non avessero vinto, non saremmo qui a parlare di Måneskin come band; ma il cambio management- la tesi era di malumori tra Damiano e l'ex manager Marta Donà - avrebbe rimarginato in parte la crisi. Almeno momentaneamente, visto che è lo stesso David a pensare a una carriera lontana dalla rockband, come confessa ai microfoni dell'Allison Hagendorf Show. “Perché no? Penso che potrebbe essere una cosa molto positiva, come anche completamente distruttiva - queste le sue parole - In ogni caso, quello che conta è la band, essere in armonia tra di noi, perché è grazie a loro se oggi ho quello che ho […] I Måneskin sono le mie fondamenta, sono da dove vengo e dove sono cresciuto come artista. Soprattutto, però, sono tre persone che mi hanno sempre supportato, e che sono stati letteralmente dietro di me sul palco. La band è un po’ come uno scudo, per me. Se sbaglio, se inciampo, ci saranno loro a salvarmi. Se inciampano loro, ci sono io a tirarli su. Quindi pensare che un giorno potrei avere un progetto solista è una cosa che… be’, che mi spaventa parecchio. Solista significa anche essere da soli”.
Ha aggiunto poi: “Allo stesso tempo, però, credo che arrivi il momento in cui ogni artista debba sperimentare con se stesso. È come dire ‘questo sono io, e questo è ciò che farei se fossi per conto mio, se pensassi solo a me stesso’. Inoltre penso che un progetto one-man potrebbe aiutare le persone a capire meglio il gruppo in generale. Perché io sono uno di quei quattro componenti, e se arrivi a conoscere meglio me, allora conoscerai meglio i Måneskin e tutto ciò che non sono io. E dunque anche gli altri. Perciò trovo la possibilità molto intrigante. Vorrei che arrivassimo al punto in cui, per esempio per un anno, ognuno di noi portasse avanti in progetto da solista, così quando torneremmo insieme saremmo pieni di nuove idee e stimoli”. Per farla breve, l'addio è di nuovo a un passo (anche se camuffato con grazia), evidentemente i Måneskin come band hanno esaurito tutte le carte (per ora?).