Morgan senza freni a Ballando con le stelle. Dopo l'infuocata lite con Selvaggia Lucarelli, l'ex Bluvertigo riprende la mira e indirizza una invettiva verso Roberta Bruzzone, rea di non aver apprezzato il suo monologo contro il ghosting nel corso dell'ultima puntata del talent per vip danzerecci. La criminologa è entrata nel merito della questione, affidando il proprio pensiero a un tweet che recita così: "A proposito di messaggi che non possono passare: la sofferenza per essere stati lasciati non legittima la persecuzione di chi ha deciso di non voler più avere a che fare con noi/voi. Ci sono ottimi Professionisti della salute mentale a cui rivolgersi per evitare di trasformarsi in stalker... o anche peggio". Nel leggere queste parole, Marco Castoldi in arte Morgan ha fiutato odore di napalm e non ha saputo resistere alla tentazione di una controreplica diramata tramite una lunga nota in cui il nostro cita Dante, Petrarca, qualunque canzone d'amore conosciuta e conoscibile, ma mai la ex fidanzata Angelica, ossia la donna che, stando alla versione del antante, l'avrebbe lasciato (e, appunto, ghostato) dalla sera alla mattina senza addurre motivazioni plausibili. Lei, nel frattempo, tace (anche pubblicamente) ma l'ha già trascinato in tribunale per stalking e diffamazione. Qui di seguito vi riportiamo le parole del cantante che vogliono essere, nelle intenzioni, un invito a riflettere.
Considerazioni e informazioni di base sulla violenza psicologica passiva (ghosting) e il reato di atti persecutori (stalking).
Innanzitutto, credo che su Rai Uno in prima serata non si fosse prima d'ora mai parlato di ghosting. La dottoressa Roberta Bruzzone presente in sala non commenta d'impulso evitando che si generi una discussione e di questo la ringrazio. Dopo qualche ora si pronuncia attraverso dei post che vengono ripresi da alcune agenzie ai quali ora io replico dicendo che bisogna maneggiare questo tema con delicatezza evitando di farne strumento per polemiche a favore di una seria premura ad evolverlo, perché si tratta di un argomento importante e ancora non portato a galla, non è affrontato perché spinoso e se lo si tratta senza l'empatia affettiva e culturale che richiede si creano contrapposizioni, si alimenta il pregiudizio, poi allora ne risulta che anziché aiutare le persone che sono vittima di ghosting si acutizzano le drammatiche laceranti sofferenze di chi si trova devastato a dover attraversare un'esperienza traumatica non prevista, spaventosa, che all'improvviso trasforma una normale vita in una catastrofe distruttiva, impressionante che massacra tutta la sua esistenza e dalla quale spesso non emergerà mai più, e questo succede quando oggi viene tagliata ad un essere umano la parola, l'esprimersi, quando si imbavaglia, si benda, si incatena una persona che prova il sentimento d'amore per qualcuno che lo annulla, passando brutalmente dal 'ti amo per sempre' al 'tu non esisti'. Questo è il famoso 'ghosting'. Una criminologa dovrebbe sapere che questo problema riguarda soprattutto i più giovani ed è alle radici delle loro sofferenze e del loro mal di vivere.
Chiunque voglia entrare in un dibattito come questo deve farlo sapendo che necessita di profonda conoscenza del campo e di profonda sensibilità sia culturale che sociale e attenzione a quello che dice e come lo si dice, perché niente è più controproducente che incasinare un terreno dove attualmente gli aspetti critici sono numerosi e molto allarmanti. La brutalità del ghosting produce delle conseguenze di una gravità che non molti conoscono, non si dovrebbe parlarne a cuor leggero, perché si tratta di una cosa che investe la vita di moltissimi giovani, qualcosa di infernale che li segnerà per sempre, a patto che riusciranno a superarla. Invito a non impostare una discussione partendo all' attacco con post che animano litigi e contrapposizioni. Io sabato ho proposto con delicatezza un tema che altri non avevano ancora fatto con poeticità con umiltà commozione nell'intento di creare un passaggio televisivo culturale sociale utile. Le consiglio di riflettere bene e forse piuttosto che partire in quarta, rischiando che si generi in una rissa spazzatura televisiva di cui nessuno ha voglia e necessità, porsi responsabilmente approfondendo l'argomento se non le è familiare.
Ci sono voluti parecchi anni per evolvere la scienza della pedagogia e farla uscire dal periodo che oggi chiamiamo 'pedagogia nera', e questo è successo negli anni '70, prima dei quali ancora si riteneva che dare uno schiaffo ad un bambino fosse un gesto educativo per farlo stare seduto per bene a tavola. Per fortuna oggi si mettono dei colori in mano ad un bambino e gli si dice non preoccuparti se ti sporchi l’importante è che disegni e ti diverti. Le bacchettate di cui questo articolo parla nel titolo sinceramente non le fanno onore, dovrebbe essere infastidita anche lei, perché se penso ai tempi in cui l’insegnante aveva la bacchetta in mano mi vengono in mente delle bruttissime sensazioni di violenza e di infelicità. Rimango disponibile per affrontare insieme a lei qualora dovesse essere interessata al tema che possiamo chiamare ghosting come 'violenza del silenzio' o 'silenzio punitivo del narcisista', e si renderà conto di quanto errato sia fare il suo ragionamento, perché nessuno giustifica lo stalking, ma ne indaga l'origine, per evitarlo, per prevenirlo.
La barbarie psicologica che rappresenta l'amputazione dell'organo vocale è l’istigazione di un reato di cui si accusano persone del tutto innocenti e del tutto umane del tutto naturali e del tutto sane e che provano sentimenti autentici che non possono essere chiamate stalkers, persecutori, perché non sono dei violenti ma degli esseri feriti e disperati che tentano di emettere una parola che viene negata loro da una donna o un uomo che li ha mutilati recidendo l'organo vocale che stava funzionando regolarmente. Se non si capisce questo si rischia di produrre un mostro che è una società dove Dante e Petrarca Shakespeare e Leopardi vengono accusati di stalking per le poesie che hanno scritto sull’amore alle loro muse ispiratrici, e in cui le canzoni d’amore chiamate 'serenate', suppliche sotto la finestra con il mandolino, siano reati condannati con 6 anni di carcere, un mondo dove i modelli di comportamento siano rappresentati dai genitori Capuleti e Montecchi, per la loro buona condotta separatoria e di ostilità e di blocco verso due semplici e romantici innamorati che per colpa dei capricci dei genitori finiscono sottoterra a 16 anni. Tutta la letteratura, dai romanzi cavallereschi a 'i promessi sposi', dalla Divina Commedia ai Canti orfici di Dino Campana, è uno scrigno che contiene sentimenti che brillano più dell’oro, dove le dinamiche amorose si trasformano in tragedie di sangue per colpa della violenza di chi uccide il verbo. Spero vivamente che le mie parole la facciano riflettere e non vengano banalizzate.