Altro che Ferragnez. Nel quartiere super chic di Milano, Citylife, vive un altro nome arcinoto del web, l'imprenditore digitale (per davvero) Salvatore Aranzulla. Partito nel 2002 con un blog di problem solving informatico il cui primo post fu "Come installare una stampante", oggi quello stesso sito è un colosso dell'informazione tech e lui è diventato collezionista di ingenti capitali. Classe 1990, Aranzulla si è lasciato intervistare dal Corriere all'interno della rubrica "Miti dei giovani" e ha voluto condividere la propria vita domestica che trascorre con la fidanzata Sabrina. Ma, soprattutto davanti al computer a programmare: "Mi diverto così". Si ritira alle 22.15 per svegliarsi alle 7, andare a fare una passeggiata indisturbato nei dintorni e poi via, pronto a iniziare una nuova giornata di intenso lavoro. Una vita la massimo del fatturabile, a differenza di quegli "scappati di casa" che lavorano per le altre aziende meneghine (e non solo). Stressato e con la mania della palestra, a dargli conforto le guardie armate che ha arruolato nel cortile. Aranzulla Unveiled. Alla fine di questo articolo, bramerete anche voi una docu-serie sul Chuck Norris dei nerd. Netflix, ci leggi?
Partiamo dal principio: dall'alto dei 3.8 milioni di fatturato annuo dal solo sito Aranzulla.it, Salvatore è stressato, dorme male. "Basta un pensiero o uno spiraglio di luce" per rovinare il riposo del tech-guerriero. Per non parlare della sera in cui la fidanzata Sabrina entrò nel letto con lo smartphone acceso: "L'avrei strozzata", dice Salvatore, mentre ammette di rifuggire spesso il contatto fisico con lei: "A volte mi chiede se può abbracciarmi: 'Amore, le dico, mi abbracci domani, devo dormire". E ricaricare le energie durante la notte è una questione di vita o di morte (del fatturato) per il nostro: "Ho da programmare quotidianamente almeno una quindicina di righe di codice. Un errore rovina tutte quelle dopo: ci va precisione. Se non dormi, non ce l'hai". Per la medesima ragione, di figli non vuole nemmeno sentir parlare, o meglio: "sicuro il bambino non dormirebbe con me".
Ma passiamo ora alla casa, una specie di ineludibile Alcatraz da Paperon de Paperoni: 100mila euro di domotica all'interno, un impianto che procede a effettuare un ricambio dell'80 % dell'aria ogni ora. Ma anche sei scaffali di libri di pasticceria, una sua vecchia (e mai spenta) passione. Fuori, nel cortile, guardie armate a salvaguardare il fortino. Nel frattempo, Aranzulla programma, fattura e si allena ogni giorno. La mania di scolpire il proprio corpo al meglio possibile, intacca la routine quotidiana del giovane milionario. E non gli basta mai: ha già preso appuntamento per provare un macchinario che promette di sciogliere il grasso. Ci sono, infatti, questi "200-300 grammi" che proprio non riesce a buttare giù. Del resto, "non è facile". Soprattutto in vista del compleanno della fidanzata Sabrina: "lì solo di cena saranno mille calorie. E sono astemio". Tanti auguri. A entrambi, insomma.
Ma Salvatore Aranzulla, l'uomo che al binge-watching preferisce il coding perché "mi diverto di più così", da quale pianeta proviene? Cioè... ha una famiglia? Certamente. L'imprenditore digitale ha ben tre fratelli, tutti più piccoli di lui: Giuseppe, detto Puccio, lavora installando fibra ottica, Davide è operaio in Austria e il più giovane della covata, Elia, frequenta l'Università. Che rapporto c'è tra loro? Non si vedono mai, ma si sentono spesso. Fino a qualche tempo fa, con Puccio erano solo litigi: "diceva che con tutti i miei contatti, non l'ho mai aiutato nel lavoro". Per fortuna, la madre ha sempre spalleggiato il suo Salvo, fino a riportare Puccio a più miti consigli anche perché "Per noi vale molto il farcela da soli, senza aiuti".
La psicoterapia? Una strada che Aranzulla ha provato a percorrere, rinunciandovi immediatamente: "A queste persone non davo valore. Ma se il capo di una grande azienda mi dà un consiglio, ascolto". Ciò nonostante gli attacchi di panico che lo colpiscono tuttora e che hanno un'origine naturalmente maschissima: "In palestra sono svenuto sotto il peso di un bilanciere da 100 chili: da lì ho iniziato a soffrirne". L'unica ad aiutarlo in questa battaglia contro l'ansia è la fidanzata Sabrina che convive con l'imperatore della tecnologia senza avere nemmeno un profilo Instagram personale. La loro love story va avanti dal 2008: galeotta fu una cena tra amici durante la quale si conobbero standosi subito reciprocicamente antipatici. Soprattutto perché lei aveva avuto l'ardire di affermare che l'economia digitale fosse "inconsistente". Oggi i due piccioncini stanno "tanto bene così", anche se, per stessa ammissione di Sabrina: "Bisticciamo". La dolce metà di Aranzulla, però, riconosce che "senza di lui sarei persa e sregolata" accordando, per fortuna, anche dei meriti riguardo il proprio apporto al benessere del compagno: "Sono l'unica cosa della sua vita che non rientri in un file Excel".
That's amore. E, si spera presto, una docu-serie Netflix di cui sentiamo già di non potere più fare a meno. L'Italia sarà pronta per gli Aranzullina?