Amore, famiglia, social, depressione. I temi delle canzoni del Festival di Sanremo sono cambiati, ma allo stesso tempo sono rimasti sempre gli stessi. È cambiato il linguaggio, le immagini utilizzate dagli artisti, ma i temi? I cantanti hanno continuato a parlare d’amore, di famiglia e figli. Qualcuno ha portato temi d’attualità (ed è stato amato e odiato, come succede spesso quando provi a mostrare la realtà, o una parte di essa, a chi non vuole vederla). C’è anche chi ha cantato e canta di come i social abbiano cambiato il mondo e i rapporti umani. E sì, c’è anche chi porta sul palco dell’Ariston la depressione. Nel 2025 è giusto cantare anche delle emozioni più negative e di quei sentimenti che ci fanno attorcigliare le budella perché ci fanno stare male? Sì. Assolutamente sì.
Lo fa, quest’anno, Fedez con la sua “Battito”. Un brano che potrà piacere o non piacere, che potrà lasciare qualcosa come niente. Rutto incastrato in gola a parte, il cantante durante la prima serata del Festival è salito sul palco, ha presentato il suo brano, pupille dilatate (con lenti a contatto) comprese, e ha fatto il suo. Non sarà stata l’esibizione migliore tra quelle dei 29 big in gara, ma non è stata di certo la peggiore. Soprattutto, perché dire che Fedez ha rubato l’idea ad altri artisti? Ma esattamente, in che senso? Se dovessimo fare questo ragionamento su tutti i brani usciti fino a oggi, probabilmente non troveremo un’idea originale. Tutti avrebbero copiato, rubato, fatto proprie idee di altri. Un concetto che si può applicare non solo alla musica, ma a tutto il mondo dell’arte. Nessuno sembra inventarsi più nulla. Ma soprattutto: i sentimenti e le emozioni non sono un bene privato. La depressione è già stata portata dai Modà sul palco nel 2023… Stesso anno in cui a portare un brano sullo stesso tema è stato anche Mr. Rain. E quindi? Si sono copiati tra loro? E Fedez ha copiato i Modà o Mr. Rain? Così, invece di concentrarci sulla musica, sulla reale bellezza dei brani, puntiamo solo a invalidarli. E allora tanto vale che gli artisti smettano di scrivere, che si affidino all’Ia, perché tanto è già stato scritto tutto. E si fa presto a dire “hai copiato e fai schifo” quando non si hanno altri argomenti a cui appigliarsi.