Santa Luisa Ranieri, protettrice di vicequestori e commissari, a te, pieni di speranza e fede rivolgiamo una prece: risparmiaci il pistolotto sulle donne, per le donne, con le donne, sperse in questo mondo difficile e attoriale e professionale. Sei in veste di ospite per le fiction Rai, e la fiction Rai in questione, “Le indagini di Lolita Lobosco”, è una serie con le donne per le donne sulle donne nel difficile mondo delle indagini di polizia dove i maschi guardano la donna prima del vicequestore e questo non è bello. In una intervista di poco tempo fa, pubblicata da “Oggi”, hai detto che dopo esserti ritrovata con le donne per le donne sulle donne moglie di Luca Zingaretti e cognata di Nicola Zingaretti, “sono stata tre anni senza lavorare, non vorrei sia una caso”, e neanche questo è affatto bello anche se dall’intervista non si capisce bene se siano stati tuo marito e tuo cognato a non farti lavorare per farti fare il bucato (ma non mi pare, Lolita Lobosco è prodotto da tuo marito e tutti i fondi statali che c’erano da prendere in Puglia, la fiction, li ha giustamente presi) o se invece ci sia qualcuno, da qualche parte, nascosto nell’ombra, che ti ha tramato contro del tipo: “Quella è la moglie dello Zingaretti-Commissario Montalbano e cognata di Nicola Zingaretti – Governatore del Lazio, non facciamola lavorare”. Te lo dico perché con le donne, sulle donne, per le donne, anche una mia conoscente, moglie di un carrozziere e cognata di uno spietratore ha avuto gli stessi, ma proprio uguali, problemi che hai avuto tu.
Te lo dico perché se poi fai il pistolotto (anche se lo so che il pistolotto, voi della polizia lo portate di ordinanza, quello che spara intendo) guarda in Lolita Lobosco, con le donne, per le donne, sulle donne, l’ottanta per cento delle donne sono “futti futti che Dio perdona a tutti, anche il pubblico ministero, tua migliore amica, ha il marito ma tu le presti casa per fare a chi sopra e a chi sotto con l’amante (il pm, da quando c’ha l’amante, si sente rinata, perché una donna, anche se lo sa che è bella, ci vuole qualcuno che glielo ricordi – e tutto sto femminismo io non ce lo vedo), e mi pare che tutti gli uomini, anche quelli innocenti, quanto tradiscono sono brutti e da sputazzare mentre le donne, anche quelle che non vengono assassinate, sono belle e libere ed emancipate e riescono a coniugare il lavoro con il loro essere donne, le scarpe Labuttan con il loro essere impegnate, e l’avere l’amante con l’avere avere un marito. Ovviamente, non c’è bisogno di dirlo, non si ammazza nessuno e per nessun motivo, ma è il codice penale a dirlo, né maschi, né femmine, né LGBTQ+, e siamo d’accordo con l’aggravante dei motivi “di genere”, però questa cosa che il maschio che tradisce è da sputazzare mentre la donna che tradisce o c’ha avuto un trauma oppure è indipendente e intraprendente mi sembra un giudizio etico – posso dirlo? - maschilista. Del peggior maschilismo possibile. Ora, questa cosa che tu e il commissario Montalbano siete una coppia nella vita e nella fiction è molto bella e commovente, tu sei davvero brava ed elegante e sai portare i sandali senza calze anche d’inverno, e fai sempre gli occhioni giusti al posto giusto e al momento giusto, e la serie non ha nulla da invidiare a Montalbano e io per scrivere questo pezzo me ne sono guardato tre puntate da un’ora e mezza l’una. Però la posso dire dire una cosa? Tra la Lobosco e Montalbano a mia mi pare più fimmina Montalbano.