Ivan Graziani è sicuramente il nome più googlato della giornata, dopo l'ultima puntata di X Factor. Lo sanno anche le pietre perché: Francesca Michielin ha chiesto a Colapesce e Di Martino (che non si sono fatti problemi a cantare con i concorrenti del talent) come è stato lavorare con lui. Signorissimi che non gliel'hanno fatta pesare: “Era un inedito che il figlio ci ha dato col benestare della famiglia...”, giusto per far capire che il cantautore di Lugano addio non è più tra noi. Una gaffe che non è passata inosservata ai telespettatori, e sui social in tanti hanno commentato l'errore, anche con dei meme. Ma in quanti conoscono davvero il musicista abruzzese e il suo repertorio?
Sicuro nel corso della puntata nessuno si è preso la briga di spiegare chi era: il primo cantautore a declinare il rock nella musica d'autore italiana, e anche assoluto precursore nel trattare certi temi scomodi, nonchè uno dei più grandi chitarristi italiani. Pensare che Morgan in un discorso rivolto al pubblico ha ricordato di come si può fare cultura con una trasmissione televisiva... E io che credevo si fosse toccato il fondo (in effetti è così...). Perché quando senti da una specie d’esperta (laureata al Conservatorio): “Wow com'è stato lavorare con Ivan Graziani?”, morto 26 anni fa, ti viene voglia di provare qualcosa di forte, così magari parli anche tu con Jimi Hendrix (come il buon Red Ronnie).
Dal momento che mi piace la musica e mi piace dialogare di musica, nel mio mondo dei sogni vorrei che chi la fa e ne ciancia fosse informato per bene. Ma la musica non si discute, non si studia, e gli addetti ai lavori non aiutano nemmeno. Pensiamo alle radio: si passa da aneddoti buttati con saccenza a programmi di mero intrattenimento di basso livello, intervallati da hit, sempre le stesse, che girano nello stesso circuito. Che poi la reazione che si riserva a questa storia: non toccare, non nominare invano, fa ancora più ridere. La boiata della Michielin è solo la punta dell'iceberg. In fondo lei palesa un'ovvietà, di chi vive questi tempi: io sono ignorante come te, e tu sei ignorante come me, anche se tu guardi Amici pensando che Achille Lauro sia l'alter ego italiano di David Bowie e io curo la Milano Music Week. A un certo punto, avesse ragione Riccardo Muti: e se non ci fosse più speranza di educare questi italiani?